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Nick: Mr_LiVi0
Oggetto: Finanziaria e incoerenza.
Data: 27/9/2006 8.45.12
Visite: 82

Non è male come finanziaria, ma i professori tanto cari al presidente della Camera ed ai sindacati come reagiranno a quest'ennesimo taglio del governo amico? La scuola non andava migliorata? con i tagli la si può migliorare? E soprattutto ... i nostri magister ingoieranno il rospo ???

Più tasse e tagli alla scuola La finanziaria di Prodi di ANTONIO CASTRO

Stangata sui redditi oltre i 70mila euro, meno soldi a missioni all'estero e pubblica amministrazione. Per le case, polizza anti-calamità obbligatoria


ROMA Trenta miliardi di euro. Tanto dovrà racimolare il governo, almeno sulla carta, entro venerdì prossimo. In tutto 15, 16 miliardi di tagli e almeno 14 miliardi di nuove entrate. Le certezze, sulla Finanziaria 2007, per il momento sono solo queste. Venerdì, dopo il Consiglio dei ministri, l'esecutivo presenterà l'impianto della manovra per il prossimo anno. L'altro provvedimento non smentito (e quindi reputato attendibile) è l'innalzamento del 2% delle tasse per chi guadagna più di 70mila euro (lordi) l'anno: oggi al 43% fino a 100mila euro. Le ultime ipotesi di lavoro - sulle quali il ministero dell'Economia sta ancora lavorando - prevedono anche un aumento consistente degli assegni familiari che ora sono simbolici e che invece (stando ad una delle elaborazioni del Tesoro) potrebbero arrivare anche fino a 4.400 euro per una famiglia di tre figli con 12.500 euro (netti) di reddito. Per il resto si tratta solo di congetture, ipotesi, bozze diffuse e subito smentite. Ieri in mattinata era circolata una bozza di Finanziaria che prevedeva l'accorpamento di diversi istituti di previdenza (Inps, Enpals, Ipsema, Inpdap e Ipost) che sarebbero dovuti confluire nel neonato Inpu. Nel primo pomeriggio il matrimonio previdenziale era già naufragato (anche per colpa delle indiscrezioni circolate) e, si dice, per il drastico taglio di poltrone (oltre 600), tra consigli di amministrazione, di vigilanza e strapuntini simili. La pratica accorpamento - come ha ribadito il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, piccato per essere stato tenuto all'oscuro dell'ipotesi non entrerà in Finanziaria. Archiviata la pratica Inps- monstre , resta invece aperta, apertissima, quella dei tagli alla pubblica amministrazione, al personale della scuola, della sanità e delle forze armate. E poi blocco del turn over, classi più numerose, meno insegnanti. Ancora limitazione delle missioni all'estero, accorpamenti strategici di strutture pubbliche simili, centrali di acquisto per i prodotti e servizi (modello Consip).

TAGLI ALLA SCUOLA I previsti tagli alla scuola saranno «riarmonizzati», ha assicurato il premier Romano Prodi, dopo un confronto con il ministro dell'Istruzione, Beppe Fioroni. All'esponente della Margherita, infatti, la scure di PadoaSchioppa sulla scuola non è andata giù, costringendo Palazzo Chigi a correre ai ripari anche per evitare lo sciopero già minacciato dai sindacati di categoria. Secondo il progetto iniziale, a partire dal prossimo anno, sarebbe stato sufficiente un professore ogni 10,6 alunni per arrivare a un docente ogni 11,5 alunni nell'anno scolastico 2012-2013. E poi nessuna deroga per assumere insegnanti di sostegno in caso di alunni con handicap particolarmente gravi. Tagli anche al personale docente universitario, mentre il personale tecnico sarebbe dovuto diminuire, nel 2007, del 6%. Probabile, invece che la levata di scudi dirotti su altri capitoli di bilancio.

DEFICIT IN CRESCITA Il deficit 2006 dovrebbe salire al 4,8%, per effetto della sentenza sulla detraibilità Iva per le auto aziendali. I rimborsi peseranno per 10-16 miliardi di euro sulle casse dello Stato. Resta da vedere se l'esecutivo procederà a rimborsi scaglionati nei prossimi 4 anni.

FORZE ARMATE Meno risorse per la professionalizzazione delle Forze armate: dei 392 milioni previsti almeno 100 verranno tagliati.

POLIZZA CALAMITÀ Tra le varie ipotesi rimbalza dal testo della Finanziaria 2005, firmata Berlusconi, l'ipotesi di introdurre l'assicurazione obbligatoria per le abitazioni. Una polizza contro le calamità che ogni famiglia (o affittuario) dovrebbe pagare per far fronte ad eventi straordinari: terremoti, alluvioni, disastri ambientali e così via. In pratica una nuova tassa - tra i 100 e 500 euro - che avrebbe coperto il taglio previsto delle risorse contro le calamità naturali (-50 milioni). Nella bozza - smentita nel tardo pomeriggio da via XX Settembre - si legge: «Al fine di garantire adeguati, tempestivi ed uniformi livelli di soddisfacimento delle esigenze di riparazione e ricostruzione di beni immobili privati destinati ad uso abitativo, danneggiati o distrutti da calamità naturali, vengono estese le polizze assicurative contro qualsiasi tipo di danno a fabbricati di proprietà di privati». Tradotto dal burocratese: fatti l'assicurazione perché se ti crolla la casa per una slavina, o se il Vesuvio torna a sputare lapilli, lo Stato non sgancia un euro. L'ipotesi è tutt'altro che accantonata ma il problema è un altro: le assicurazioni private non sono minimamente intenzionate a coprire il rischio completo per disastri naturali e simili. In tutto, in Italia, solo 8 compagnie offrono prodotti "all risk", ma la franchigia e i rischi coperti nella maggior parte dei casi non coprono terremoti e disastri.

ENTI INUTILI Dalla soppressione degli enti pubblici inutili il governo punta a risparmiare 200 milioni per il 2007, 300 milioni per il 2008 e 400 milioni nel 2009.

SPESA ALL'INGROSSO Gli acquisti di beni e servizi da parte delle amministrazioni dello Stato dovranno avvenire «utilizzando le convenzioni quadro». Le amministrazione, salvo scuole e università, faranno «ricorso al mercato elettronico della pubblica amministrazione» regolato dalla Consip. VIA

I DIRIGENTI Tra le ipotesi la riduzione del 10% dei dirigenti pubblici e l'accorpamento degli uffici gemelli. PREMI DI RISULTATO La spesa delle pubbliche amministrazioni verrà ridotta del 6%, ma al dipendente virtuoso che abbia contribuito «direttamente» al conseguimento di tali obiettivi spetterà un premio di incentivazione. BASTA VIAGGI Le spese per le missioni all'estero di ministri e politici, anche di rappresentanza, saranno ridotte del 20%.

Quando la sinistra gridava «Giù le mani dall'istruzione»
ROMA Il quindici novembre del 2004, l'ultima grande manifestazione. Insieme Cgil, Cisl e Uil,portarono in piazza cento mila tra insegnanti, personale Ata, impiegati negli istituti scolastici. Sfilavano, spiegava il segretario della Cgil scuola Enrico Panini, contro la «stangata» decisa dall'allora ministro Letizia Moratti. «Per il contratto, per gli investimenti e per una scuola pubblica di qualità». In testa i leader sindacali Epifani, Pezzotta e Angeletti, il segretario dei Ds Piero Fassino, numerosi parlamentari di Margherita, Rifondazione comunista, Verdi e Comunisti italiani. «No ai tagli», dicevano, «la scuola è alla canna del gas». Proprio il segretario della Quercia si era sbilanciato: «Oggi è una grande giornata di lotta per il mondo della scuola, contro un governo che in questi anni l'ha umiliata. E l'ultima umiliazione è il taglio dei 14 mila insegnanti anticipato dal governo. Si sta per dare un colpo definitivo alla scuola italiana, è il segnale di un governo allo sbando». Ora, dopo meno di due anni, è il suo governo, quello dell'Ulivo e di Romano Prodi, a voler tagliare il numero degli insegnanti. Fassino si chiedeva anche perché «si vogliono fare tagli così drammatici alla scuola, che sono solo un grave danno alle famiglie italiane». Chissà. In piazza quel giorno c'era pure Armando Cossutta, il presidente del Pdci di Oliviero Diliberto e del ministro Angelo Bianchi. «Questa finanziaria che taglia i fondi e riduce il numero degli insegnati colpendo i settori più deboli è una vergogna». Chissà se voterà, ora che è senatore, la legge economica quando arriverà alla Camera alta. Prodi, in campagna elettorale, non aveva fatto cenno ai tagli alla scuola, anzi. Fausto Bertinotti aveva chiesto alla sua coalizione di scendere in piazza a manifestare a favore «della scuola pubblica». E il programma, la "Bibbia" dell'Unione e del Professore? Recitava così: La scuola «richiede un serio investimento», «dovremo sviluppare politiche integrate, ed elabo rare un piano finanziario, in rapporto al Pil, per obiettivi strutturali: edilizia scolastica, diritto allo studio, qualificazione degli insegnanti». Dopo sei mesi sono rimasti solo i tagli.

My Speed Limit ??? 400 Km/h






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Finanziaria e incoerenza.   27/9/2006 8.45.12 (81 visite)   Mr_LiVi0
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