Nick: mir Oggetto: Mino Data: 28/9/2006 20.39.19 Visite: 112
Mino era un ragazzino minuto che dimostrava meno dei suoi quattordici anni. Anche i pullover più stretti gli ballavano un po' sulla vita. La madre era partita per chissà dove quando lui ne aveva cinque ed era rimasto a venir su col padre anziano in una grande casa di Montedidio. Quel padre-nonno lo conobbi una volta che venni invitato a mangiare da loro. Aveva grandi occhiali dalla montatura spessa e lenti che gli donavano un'espressione perennemente stupefatta. Mino era sempre allegro. Contrariamente al fatto che il padre qualche volta se la faceva sotto e che i vestiti suoi e di suo padre avessero parecchi buchi. Mia nonna mi fece mettere dei pantaloni da parte per darli a Mino ma glieli lasciai davanti la porta. E' strano avere paura della propria vergogna e, invece, non vergognarsi della povertà altrui. Il padre di Mino morì, una sera, davanti alla televisione. Senza far rumore e senza particolari presentimenti. Al funerale vennero le due zie che erano vecchie quanto il padre ma non venne la madre. Stavo in quella chiesa con altri compagni di classe e fissavo Mino che non sembrava particolarmente triste. Forse se lo aspettava di perdere presto quel padre-nonno. La casa di Montedidio fu venduta e lui andò a vivere in periferia. Cambio scuola. Lo rividi qualche anno dopo. Per strada passeggiava mano nella mano con una ragazza bassina e dal viso tondo. Lui aveva sempre quel sorriso pronto e quell'allegria che si portava dietro come un documento d'identità. Ci aggiornammo sulle nostre vite e ci promettemmo che ci saremmo dati, da allora in poi, appuntamenti precisi per rivederci. Ovviamente non l'ho rivisto più ma quando ripenso a lui mi viene sempre in mente la frase: "Vivere è un sorriso nel buio". Concorso Letterario "Le parole del desiderio" http://www.librando.net/dblog /
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