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Nick: paps46
Oggetto: Tutti x Uno, 8 x mille!
Data: 1/3/2004 20.0.4
Visite: 139

Dal principio, il racconto (tratto da repubblica.it per comodità, si perdoni l'assenza di pluralismo) di una grottesca pagina di politica italiana.

26 febbraio

Il Papa saluta i preti di Roma
"Damose da fa', volemose bbene"

Giovanni Paolo II parla in romanesco all'incontro in Vaticano
E ribadisce il ruolo della famiglia fondata sul matrimonio

CITTA' DEL VATICANO - "Damose da fa' e volemose bbene". E' l'invito, in dialetto romanesco, fatto a braccio da Giovanni Paolo II ai parroci e preti romani, ricevuti oggi in Vaticano per il tradizionale incontro di inizio Quaresima. Il Pontefice non è rimasto insensibile all'intervento fatto da un parroco che sottolineava in modo scherzoso, il fatto che tutti i pellegrini del mondo vengono salutati da Giovanni Paolo II nelle loro lingue, anche le più difficili, mentre i romani non sentono praticamente mai il loro vescovo parlare in dialetto.

Quando è stato il momento del suo discorso conclusivo, Wojtyla ha riassunto brevemente le sue parole e ha concluso l'intervento a braccio. In 25 anni di Pontificato, ha detto sorridendo, "non ho imparato il romanesco: vuol dire che non sono un buon Vescovo di Roma?". Poi, per scherzare, il Papa ha provato a tradurre in dialetto alcune delle sue esortazioni ai sacerdoti: "Dàmose da fa!", "Volèmose bbene!", "Semo romani!". E abbandonando il testo preparato ha sottolineato che "in primo luogo, Roma vuol dire Roma Città petrina. E ogni parrocchia è petrina". "Sono 340 - ha ricordato - le parrocchie di Roma. 300 le ho già visitate. Ne mancano 40. Ma cominceremo già questo sabato a completare il numero delle visite. Speriamo - ha concluso - che tutto vada bene".
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27 febbraio

La Padania contro il Papa
"Inquietante quel romanesco"


ROMA - Il Papa che parla romanesco non piace al quotidiano della Lega La Padania e così, il giornale di Bossi spara un corsivo in prima pagina che definisce "inquietante", il "semo romani" pronunciato ieri dal Papa polacco. "Il Papa ha capito che far cadere il Muro di Berlino non è stato nulla in confronto alla resistenza del Muro Capitolino" scrivono i leghisti. Parole che scatenano la reazione di Alleanza nazionale. La reazione degli uomini di Fini all'uscita del giornale leghista è durissima. "In Padania si è impazziti" dice Mario Landolfi. "Adesso chiedano scusa" incalza il ministro Gianni Alemanno. "E' davvero troppo prendersela con il Papa" ammonisce il governatore del Lazio, Francesco Storace.

'''Damose da fà'. Il Papa - scrive il giornale del Carroccio - è capo della Chiesa universale, ma conosce bene i vizi di ogni singolo agnello del suo gregge. Così Giovanni Paolo secondo ha formulato nel vernacolo locale un incitamento all'impegno, al sacrificio, alla pastorale intraprendenza. Se il Signore Iddio impiegò solo sette giorni per concludere la creazione, se Noè salvò con la sua 'mini impresa familiare' una coppia di ogni specie animale, da allora i tempi si sono dilatati e i risultati assottigliati, soprattutto all'ombra del Cupolone: troppa burocrazia e poca resa".

"Un tempo non molto lontano - prosegue il corsivo de La Padania - erano gli impegni del (mal)governo temporale a distrarre dalla cura delle anime le tonache dello Stato pontificio. Poi ci ha pensato il Concilio Vaticano secondo a introdurre toni e ritmi più rilassati, il clergyman da viaggio e le vacanze sulla neve".

"Adesso - continua l'intemerata degli uomini di Bossi contro la Chiesa - dopo 25 anni, il Papa ha capito che far cadere il Muro di Berlino non è stato nulla in confronto alla resistenza del Muro Capitolino, il gigantesco Muro di gomma che domina il Tevere.
Del resto, alla fine dell'udienza il Pontefice ha aggiunto un inquietante: 'Semo romani'. Cosa mai avrà voluto dire?".

Il presidente della Camera Casini ha cercato di non fare polemiche: "Il Papa - ha ribadito - lo amano
tutti: credenti e non credenti, i padani, i meridionali, per cui non ci sono problemi". Ma i toni della Padania non sono piaciuti a Giuseppe Fioroni della Margherita. "Partendo dalle frasi in romanesco
pronunciate da Giovanni Paolo II - dice il deputato - il quotidiano leghista offende pesantemente chi presta quotidianamente la propria opera alle stesse categorie deboli che la Lega umilia ed emargina. Vorremmo sapere cosa pensano i cattolici dell'Udc e di tutta la Cdl e se non provino vergogna ad avere gente simile come alleata".

Poi Fioroni si rivolge al presidente del Consiglio. "Allo stesso modo - dice - vorremmo sapere dal cattolico Berlusconi se intende rivolgersi ai cattolici solo in campagna elettorale per scippare qualche voto o se pensa di difenderne anche la dignità nel resto dell'anno, per esempio chiedendo oggi scusa al Papa. Ai cattolici del Polo non resta che dire: 'dateve da fa' e alla Padania: 'lassate perde' (lasciate perdere, ndr)".

Prende le distanze dall'alleato leghista anche è il capogruppo alla Camera del Ccd Luca Volontè. "L'articolo di fondo di un quotidiano di un partito della Cdl - dice l'esponente centrista - usa termini spregevoli e offensivi e insinuanti nei confronti del Santo Padre e della Chiesa cattolica italiana. Purtroppo non è la prima volta che ci troviamo a mille miglia di distanza da quel quotidiano e dal quel partito su questa materia". Mentre il vicepresidente del consiglio comunale di Roma, Fabio Sabbatani Schiuma, esponente di An, promette: "Se il prossimo 27 marzo Umberto Bossi si azzarderà a fare un comizio a Roma saremo i primi a tirargli i pomodori".
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29 febbraio

Bossi: "Togliere soldi alla Chiesa"
Fini: "Ha superato la decenza"

PADOVA - Dopo le polemiche sul romanesco del Papa scaturite da un corsivo apparso sulla Padania, il leader del Carroccio alza ulteriormente il tiro sul Vaticano. Insorge il centrosinistra, ma arrivano bordate pesanti anche dagli alleati della Cdl, Follini e Fini su tutti, che fanno tremare la stabilità dell'alleanza di governo. Il presidente dei senatori di An Domenico Nania è arrivato anche a minacciare di non votare le riforme se il leader leghista continuerà le sue sparate anti-Roma.

La risposta di Bossi svicola sul nodo più importante, quello delle sue dichiarazioni contro il Vaticano. "Sulle polemiche trasecolo, io ieri ho risposto a una domanda dei giornalisti che riguardava le dichiarazioni di Follini, il quale esaltava la Prima repubblica e ho detto che era una follia parlarne bene". Incalzato sulla polemica sull'otto per mille e sul Papa Bossi ha aggiunto: "E' una frazione del mio discorso. Io ho ribadito quel che dico da sempre e cioè che sono per la Chiesa povera, la Chiesa vicina ai popoli, e contro la Chiesa mondialista, dei Marcinkus, della P2 e della Parmalat".

A Fini il ministro per le Riforme replica però in modo diretto: "Non si capisce che cosa vuole Fini - dice Bossi -, probabilmente a Fini dà fastidio che andiamo alle amministrative da soli. Per noi c'è il problema del nord e di Roma ladrona, che per ora non ha trovato soluzioni nella Cdl. Tutto il resto non ci interessa. Se Fini vuole qualcos'altro allora parli chiaro".

In realtà le polemiche erano state scatenate soprattutto dalle affermazioni fatte dal ministro per le Riforme sui finanziamenti alla Chiesa cattolica. "Bisognerebbe togliere l'8 per mille alla Chiesa, rimetterli a piedi nudi e dar loro la possibilità di fare i francescani. Finalmente si salverà la religione" ha detto Umberto Bossi parlando ieri sera a margine di un comizio a Padova, sottolineando poi che è "scandaloso e inaccettabile che ci siano cardinali che parlano in nome del dio denaro".

La replica del vicepremier Gianfranco Fini è stata dura: "Bossi ha superato il limite della decenza - ha detto il presidente di An - I suoi sproloqui contro il Papa, la Chiesa e la città di Roma, sono offensivi per la stragrande maggioranza degli italiani e per la totalità degli elettori di An. La nostra lealtà verso Berlusconi e verso la coalizione di governo non può essere scambiata - dice il vicepremier in una dichiarazione - per compiacenza o indifferenza con le provocazioni leghiste".

"La nostra coscienza di italiani e di cattolici ci impedisce di barattare i valori in cui crediamo con un presunto interesse politico - prosegue Fini - E' giusto che il presidente del Consiglio lo sappia e ne tragga le necessarie conseguenze prima che sia troppo tardi".
Un monito a Berlusconi, dunque, perché richiami all'ordine Bossi, che dopo le parole del segretario dell'Udc Follini risultano ancora più foriere di crisi. "Il problema non è sottrarre risorse alla chiesa, il problema è restituire il senno a Bossi - ha detto Follini - L'invettiva di Bossi è antistorica, anticlericale e anti-italiana. La posizione dell'Udc ma credo di tutto il centrodestra è agli antipodi delle cose che ha detto il capo del Carroccio".

Nel pomeriggio un commento di Domenico Nania acuisce il rischio crisi: "Se Bossi non la smetterà di
attaccare i valori e i simboli del cattolicesimo e lo stesso ruolo della capitale d' Italia - dice il presidente dei senatori di An - chiederò al presidente del mio partito, Gianfranco Fini, di autorizzare il gruppo del Senato a non partecipare alle votazioni sulle riforme".

Il quotidiano Avvenire non usa mezzi termini per ribattere alle parole di Umberto Bossi: "Non ha senso sprecare parole per correre dietro agli ignoranti contenti di essere tali" dice la stampa dei vescovi italiani che commenta con poche righe la polemica: "Dedicato alla Padania e ai patetici che non si arrendono mai. Ancora ieri il quotidiano lombardo proseguiva imperterrito con le sue bizzarre interpretazioni delle parole pronunciate da Giovanni Paolo II nell'amabilissimo incontro con i parroci romani". Si tratta di una "sensazione sgradevole, quella che fornisce la Padania, grottesca al punto da costringere anche l'interlocutore ben intenzionato a sottrarsi al confronto".

Le dichiarazioni del leader leghista avevano tirato in ballo non solo i cattolici della Cdl, ma anche il centrosinistra. Bossi ha infatti affermato che c'è "una parte della curia che sta con la sinistra, sicuramente per 'resistere, resistere, resistere' anche loro come qualcun altro. Per loro i resistenti sono tali nel segno del dio denaro". Bossi ha poi aggiunto che l'8 per mille alla Chiesa cattolica l'ha dato il ministro Tremonti, aggiungendo: "Gli intelligenti sono sempre pochi nel mondo". Per Bossi dare "troppi soldi alla Chiesa è un grosso problema. I risultati che abbiamo non mi sembrano quelli auspicati almeno dai cristiani tradizionalisti. Io sono tra questi. Non mi riconosco nella chiesa ricca, nella chiesa dei 'sciur'. Nella curia che sta a sinistra non mi riconosco".

"Bossi scherzi con i suoi fanti, ma lasci stare il Papa", commenta Francesco Rutelli. "Un bel problema per quei cattolici che li hanno votati. Un bel problema per Berlusconi perché Bossi è un suo ministro - afferma Pierluigi Castagnetti, capogruppo della Margherita alla Camera - Continuino pure Berlusconi, Fini e Follini a cercare di cavarsela con battute ma non riusciranno a eludere il problema politico che Bossi rappresenta".

Critico anche il presidente della Regione Lazio Francesco Storace: "Non solo La Padania, ma ora anche direttamente Bossi attacca il Papa", dice auspicando che "il centrodestra si decida a usare tutta la propria coerenza per ricondurre a ragione questo scriteriato leader politico".
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1 marzo

Berlusconi costretto a intervenire
"Non si tocca l'otto per mille"


ROMA - Silvio Berlusconi interviene nella rovente polemica sulla Chiesa aperta dal leader della Lega Umberto Bossi. "Non mi risulta sia mai stata avanzata dalla Casa delle Libertà nessuna ipotesi di abolire il regime dell'otto per mille", dice il premier in una dichiarazione, nella quale aggiunge che "mai i rapporti tra il governo italiano e la Santa Sede e la Cei sono stati così buoni".

A chiedere - di fatto - una presa di posizione chiara e pubblica del presidente del Consiglio erano stati Gianfranco Fini e Marco Follini, preoccupati anche delle possibili ricadute elettorali degli ultimi, violenti attacchi del senatur alla Chiesa.

Così, dopo una serata di polemiche al calor bianco tra i leader della Casa delle libertà, è arrivata la nota ufficiale. "Mi piace ricordare - aggiunge Berlusconi - che molti vescovi mi hanno reso testimonianza in tal senso dichiarando esplicitamente che nessun governo aveva saputo operare così concretamente su molti dei temi che stanno a cuore alla Chiesa".

Infine, la frase sull'8 per mille: "Sono personalmente convinto - conclude il presidente del Consiglio - che l'otto per mille attribuito alla Chiesa in base a una libera scelta dei cittadini sia tra i ricavi delle imposte che vengono meglio utilizzati non solo a sostegno della Chiesa ma in favore dell'intera comunità nazionale e dei paesi del terzo mondo".

Il leader dell'Udc Marco Follini è soddisfatto. "Condivido le parole di Berlusconi - dice - perchè fanno chiarezza, tolgono di mezzo un equivoco e pongono rimedio ad una dissennatezza". E così il vicepremier Fini, secondo il quale dopo le parole del premier "il caso è chiuso, e spero che anche Bossi ne prenda atto, perchè la nota di Berlusconi è chiara ed esauriente".
Ma Bossi non accetta il ruolo di "imputato", e contrattacca: "Che tutto sia stato fatto a scopo di bassa fucina politica è abbastanza ovvio. E' evidente che in discussione non c' è la difesa dell' 8 per mille: una polemica su questo punto non interessa in primo luogo la Chiesa, per la quale meno se ne parla e meglio è. E non se ne parlerebbe affatto anche da parte nostra se tutti i giorni sulla stampa vaticana non venisse attaccato il federalismo ".
"E' quindi evidente - ha concluso Bossi - che la polemica è stata innescata dai cosiddetti alleati nella convinzione di danneggiare un pò la Lega. Quello che io temo è che si assista alla ripetizione di quanto è avvenuto lo scorso anno quando, appena superati i tempi entro cui si poteva andare ad elezioni anticipate, cioè il mese di marzo, la Lega venne mitragliata quotidianamente fino a dicembre. Speriamo di sbagliare".



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Tutti x Uno, 8 x mille!   1/3/2004 20.0.4 (138 visite)   paps46
   così capisci meglio...   1/3/2004 20.9.12 (93 visite)   DOCET
      re:così capisci meglio...   1/3/2004 20.32.46 (74 visite)   KaPPa`OuT
      x Docet   1/3/2004 20.35.19 (81 visite)   paps46
         :D   1/3/2004 20.45.25 (62 visite)   micetta73
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