Vai alla freccia - Homepage - BlogRoom - Mappa
Visualizza Messaggi.

Nick: Buk
Oggetto: re:P. P. P.
Data: 2/10/2006 13.8.23
Visite: 37

Io questi spezzoni li ho tutti. Anche in forma integrale.
Ma non è spiegabile cosa scatta dentro di me ogni qual volta io ascolti o legga Pier Paolo.

Non riesco a spiegarmi una lucidità così pacata, mai aggressiva, di una delle menti più acute, più poeticamente CONCRETE, di tutto il panorama italiano.

C'è molta assurdità in tutto questo.
Io non capisco perchè oggi quando si cerca di far cultura, si parli di De Carlo, Busi, o Sgarbi.
Cioè, voglio dire, il nostro piano intellettuale, diciamo contemporaneo, annovera a sè una delle più grandi menti in assoluto.
Non solo un artista in senso stretto, che, come lui stesso asserisce, "contesta ogni qual volta apre bocca. Di qualsiasi cosa parli" . Ma bensì un indagatore scientifico della società che lui viveva, ma assolutamente non solo, in quanto ha spesso profetizzato l'avvento di questi anni oscuri, bui, senza il senso dello stato - nè da parte dei cittadini, nè da parte dello stato stesso - , assoggettati peggio che col fascismo.
Come lui stesso asserisce, " il consumismo di massa ha fatto e farà quello che non è riuscito a fare il fascismo. Omologare il pensiero piccolo borghese, ed estenderlo ad ogni fascia di popolazione. Dai rurali, i campestri, i diseredati, fino agli intellettuali. Il consumismo, grazie anche alla televisione, un medium di massa (chissà cosa avrebbe detto di questo computer, qua, 'sto internet. nota mia) sarà la morte assoluta della cultura. Delle realtà specifiche, che diveranno solo un altro spazio d'omologazione piccolo borghese" .

Quello che più mi colpisce, sentendolo e vedendolo parlare, è proprio la sua non aggressività.
Se io fossi conscio di sapere la verità (e lui la sapeva. E spesso lo diceva, di saperla. Anche se non risultava mai spocchioso) la griderei al mondo. Cioè, magari in impeti deistici, opterei per un vero e proprio balcone sovralocato, per urlare la verità.
Lui no. Lui appariva dappertutto in sordina. Silenzioso, pacato.
Così rassicurante, anche se rabbuiato in volto.
Concettualizzava il campato in aria.
Enunciava assurde verità, con le mani in tasca e gli occhi a terra, o per aria.

La sua concettualizzazione di piccola borghesia, è una delle più veritiere in tutta la storia dei secoli.
Il ceto medio come vera rovina di un'intera società.
Naturalmente, questo, in senso informe della cosa.
Poichè, è quando l'intera piazza culturale, etica, intellettuale in senso stretto, che abbraccia i gusti di quest'ultima, che accade il declino.
La realtà piccolo borghese è in un certo senso un regime fascista ancor più liberticida.
Poichè, a differenza di questo, non ti permette sbocchi. Nè etici, nè culturali, nè propriamente morali o legali.
In quanto il regime piccolo borghese si presenta sotto forma eterea, quasi. L'unico paradiso vivibile, l'unica strada. Partendo da un presupposto: avere quello che hanno tutti; sapere quello che sanno tutti; pensare quel che pensano tutti; trasgredire solo dove trasgrediscono tutti.

Capite?
Un regime fascista avrebbe portato (come in parte ha fatto, ma tale sforzo è poi stato confuso per via della povertà) ad una graduale esplosione verso l'esterno. Una valvola di sfogo liberatoria, che prima o poi avrebbe dovuto trovare il suo canale di scolo.
Questo regime, questo ipotizzato quasi 40 anni fa da Pier Paolo, ed ora ben impiantato, non permette tutto questo. Almeno non lo fa per la massa attiva.
Ci saranno sempre piccoli focolai dai quali si potrà assurgere a scintilla, ma sarà molto più difficile che negli anni bui, trovare una vera e propria rivoluzione di MASSA.
Quando fu rivoltato il regime nazionalfascista, anche allòra vi erano persone che credevano che quello fosse un errore. Poche, ma vi erano. Persone che non erano riuscite a cogliere, per ignoranza, per ottusaggine, per mero tornaconto, gli sbagli sostanziali alla base di quella dottrine. Poche, ma c'erano.

Figurarsi adesso, dove si acquista roba, perchè la si vede ad altri. Si fa la corsa alla tecnologìa, dimenticando di uscire di casa. Si guardano programmi ove il fiuto d'una persona è dato dall'avere o no un bel culo.
Ci riunisce con sempre più ossessione, poichè da soli non ricorda nemmeno il proprio nome.
Perso il senso di singolarità. L'accezione di peculiarità, l'astratto della dote sola e personale.
Omologati, da dentro le nostre stanze fin dentro i parchi pubblici.
Nessuna via d'uscita, poichè non ne vediamo.
Ma ce ne sono, ce ne sono sempre state.

Concludo con un concetto del poeta,

"Io credo nel progresso. Ma non credo nello sviluppo.
Questo tipo di sviluppo. (...) Quella acculturazione, omologazione che il fascismo ha tentato, è avvenuta adesso con questo regime democratico volto al consumo. Ed è avvenuto così rapidamente, negli ultimi 5 forse 6 anni, che non abbiam avuto il tempo di capire. Ci siamo svegliati, come da un incubo, e abbiamo visto scomparire l'Italia intorno a noi. Ogni realtà particolare, che faceva di questo paese un grande paese. Ora, forse, abbiam gli occhi aperti, ma capiamo che non c'è più niente da fare, e andrà sempre peggio. "

Pier Paolo Pasolini.
forse vivere in questi giorni mediocri ci prepara a quelli pericolosi




Rispondi al Messaggio | Indietro | Indice topic | Quota Testo | Vai su| Segnala ad un amico


P. P. P.   2/10/2006 3.56.7 (53 visite)   CyranOZ
   re:P. P. P.   2/10/2006 13.8.23 (36 visite)   Buk (ultimo)

Nick:
Password:
Oggetto:
Messaggio:

vai in modalità avanzata
                 


Rimani nel thread dopo l'invio


Ricerca libera nel sito by Google (Sperimentale, non sono ancora presenti tutti i contenuti)

Google
 



Clicca per leggere le regole del forum



Imposta IRCNapoli come homepage

Clicca per andare sul forum di prova.
IRCNapoli "Un racconto a più mani".
Mappa del forum

Visualizza tutti i post del giorno 02/10/2006
Visualizza tutti i post del giorno 22/07/2025
Visualizza tutti i post del giorno 21/07/2025
Visualizza tutti i post del giorno 20/07/2025
Visualizza tutti i post del giorno 19/07/2025
vai in modalità avanzata