Nick: Buk Oggetto: Lady in the Water Data: 4/10/2006 2.12.36 Visite: 118
M.N. Shyamalan. Che nome strambo. Due iniziali, e proprio così non te lo immagini. La faccia da nerd indiano. Una faccia così, e tutto quel genio. Un corpo minuto, semplice. E tutto quel genio dentro. Lady in the water è come tutto il resto delle sue opere: praticamente geniale. Una favola, dopo tutto. Semplicemente questo. Ma fatela fare a lui: un condiminio a contenerla, sorelle ispanoamericane al posto di elfi, grassocci portieri di palazzo come guaritori, un pazzoide solitario come saggio, e tanto altro ancora. Una favola che è tutto ed il contrario di tutto. Una stupenda sirena dal colore niveo, con capelli rosso carota e due occhi grigi e così profondi. Una vecchia favola orientale a contenere il tutto. Narf, scrunt, aquile, un libro che cambierà il corso della storia e chi più ne ha più ne metta. Una "storia infinita", ma finalmente geniale. Il Tim Burton di Big Fish, con la propensione verso il thriller e di casa a Philadelphia. Un vero genio. E poi tanta, tanta vita. Tante storie. Una in particolare, in questo gran bel film. QUella di Cleveland Heep, custode del complesso residenziale "THE COVE". Un ex medico, a cui hanno ucciso la moglie e i figli. Rimasto solo, senza speranza, eppur così pronto a continuare, ad andare avanti. Magari nascosto al mondo, ma pur sempre vivo. E così arriva Story, una ninfa proveniente dal mondo azzurro, forse a cambiargli la vita. Farlo sentire vivo, fargli affrontare i demoni. Risvegliare lui, e gli altri protagonisti, da quel torpore che imbavaglia la vita di molti. Le atmosfere sono spettacolari e semplici, cupe e misteriose, come sempre M. Night si propone di fare. Un residence, con piscina. Tutto qui, a dirlo. Ma guardatelo: ci troverete la foresta incantata, la locanda di teseo, i sentieri percorsi da Aragorn, i fondali di Verne, e qualsiasi altra storia così. Fantastica, come a volte sembra la vita. Una regia impeccabile, condita da chiariscuri ed inquadrature fuorifuoco. Un vero mago dalla macchina da presa. Stavolta il Maestro pare forse poco attento all'introspezione dei personaggi, ma lascia alla storia il compito di defluire liberamente, e tenerti serenamente legato alla sedia. QUalche vampata di terrore, te la suscita anche qui. Ma poca roba, rispetto alla fine che speri, che appare come proprio non credevi, visti i trascorsi del regista: un'aquila che plana a raccogliere la ninfa, per poi volare via. Lontano, mentre le vite di alcune persone, di sotto, non saranno mai più le stesse. Questa volta, M. Night, si è concesso anche più di un cameo. E a dire il vero, non è stato affatto male anche come attore. Spero che lo megalomania non usurpi il genio, sarebbe un vero peccato. forse vivere in questi giorni mediocri ci prepara a quelli pericolosi |