Nick: mir Oggetto: pausa pranzo CDN Data: 7/10/2006 14.8.2 Visite: 102
Ieri pausa pranzo al Centro Direzionale. Siamo io, Jim Morrison, Morrissey e Philip Morris. Andiamo da Spacco. In fila col vassoietto per il self service. Jim prende la verza e una bottiglia di bianco. Morrissey la pasta al sugo e il parmigiano. Philip Morris la carne e l'acqua. Io un'insalata. Ci sediamo al piano di sopra. Gente spenta e senza voglia di ricominciare mangiucchia la roba nel vassoio. Una grande vetrata mostra passanti in atteggiamenti consumati dalla routine. Morrissey mi chiede perchè li ho chiamati. Rispondo che se provassero a pronunciare i loro nomi una vaga idea ce l'avrebbero. E poi non mi va di stare chiuso in un ufficio per 10/12 ore al giorno a deprimere fantasia e senso estetico. Dico a Jim che la sua tomba a Pere Lachaise fa uno strano effetto
Sono lì le canzoni, le poesie, gli eccessi? O quello che rimane è solo un pensiero e un libro di poesie sul mio scaffale? Jim non risponde perchè io non saprei che rispondere. Philip Morris guarda il cartello "Vietato fumare" e sorride. Ecco uno che ha capito tutto della natura umana. E come sfruttarla per diventare ricco. Metti una massa di coglioni sullo schermo del cinema o della televisione a fumare con atteggiamento interessante e troverai una massa più grande che vorrà imitarli. E i soldi saranno un flusso continuo verso una delle più grandi multinazionali ed uno dei più grandi finanziatori della ricerca contro il cancro! Fanculo Philip. Morrissey. Negli '80 non ti capivo. Preferivo i Talk Talk e i Duran Duran (mi piacevano i doppi). Nei '90 mi piacevi e ti apprezzavo. Adesso (come cazzo si chiamano questi anni... i '00?) credo che tu sia un'icona. Qualcosa che va oltre la musica. Ma la pausa pranzo è finita e il Centro Direzionale si ripopola di gente che torna verso il proprio loculo. A far cose, a far niente, ad aspettare le 18. Concorso Letterario "Le parole del desiderio" http://www.librando.net/dblog /
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