Nick: *FLoRiLoO* Oggetto: L' Angelo ( P. Valéry ) Data: 10/10/2006 10.41.42 Visite: 102
Una specie di angelo sedeva sul bordo di una fontana. Vi si specchiava e si vedeva Uomo, e in lacrime, e si stupiva smisuratamente di questo apparirsi nella nuda onda preda di una tristezza infinita. ( Oppure c'era una tristezza in forma d'Uomo che non si trovava la propria causa nel cielo chiaro ). La figura era la sua, ma il dolore che vi si dipingeva gli sembravano del tutto estranei. Un'apparenza così miserabile interrogava invano la sua sostanza spirituale meravigliosamente pura. Questa infedeltà del suo volto confondeva la sua intelligenza perfetta; e quell'aria con la quale osservava, quei tratti della sua espressione a tal punto diversa dall'universalità della sua limpida conoscenza ne ferivano misteriosamente l'unità. " Quel che io sono di puro, Intelligenza che consuma senza sforzo ogni cosa creata, senza che nessuna, a sua volta, lo segni o lo alteri, non può in alcun modo riconoscersi in questo viso latore di pianto, in questi occhi la cui luce che li compone è come offuscata dall'umida imminenza delle loro lacrime. E come è possibile che io patisca a tal punto questo dolce sconsolato che é mio, fa parte di me, dato che vedo tutto quel che é, che sono conoscenza di tutte le cose, e che si può soffrire solo nell'ignorarne qualcuna? O mio stupore, esiste dunque altro dalla luce?". E si interrogava nell'universo della sua sostanza spirituale meravigliosamente pura, dove tutte le idee vivevano in una tale perfezione nella loro armonia e immediatezza di corrispondenze che sembrava egli sarebbe potuto svanire nella sua sublime pienezza. E per una eternità, non smise di conoscere e di non comprendere. da L'Ange - All'inizio era la favola. Scritti sul mito - Paul Valéry - Dedicato a tutti gli Angeli in terra. Vivi e lascia vivere... |