Nick: sweetlo Oggetto: SENECA Data: 10/10/2006 12.23.27 Visite: 116
SENECA Noi siamo alla ricerca dei modi coi quali l'anima possa procedere con equilibrio e armonia,senza mai esaltarsi ne abbattersi. innumerevoli sono le varietà del male ,ma l'effetto è unico: l'essere sempre scontenti di se. dobbiamo subito valutare noi stessi perchè di solito ci sembra di potere piu' di quanto in realtà possiamo. per quanto possibile cercheremo amici liberi dalle passioni, i difetti infatti sono come le epidemie,si insinuano in maniera subdola e si trasmettono ai piu' vicini e nuocciono anche solo con il contatto. oggi però,visto che le persone oneste sono cosi' rare,si deve essere meno esigenti nella scelta. per il denaro la misura migliore è quella che non pende troppo verso la povertà,e che non si allontana troppo da essa. abituiamoci a stare lontani dal lusso e a valutare le cose per quello che servono,non per la loro esteriorità. chi ha timore della morte non farà mai nulla di veramente degno di un uomo, ma chi è consapevole che la morte è stata fissato all'atto stesso del concepimento vivrà secondo questa legge e in piu' riuscirà,con la stessa forza d'animo ,anche nel risultato diorza d'animo ,anche nel risultato di non essere mai colto di sorpresa, qualunque cosa possa succedergli. prevedendo ciò che puo' accadere come inevitabile ,riuscirà ad attutire i colpi di ogni sventura ;i guai,per chi è preparato e se li aspetta,non giungono inattesi ,mentre giungono gravosi coloro che non ci pensano e badano solo alla felicità. basta un 'ora per ritrovarsi dal trono piegati alle ginocchia del vincitore.sappi dunque che qualsiasi condizione è instabile,e quello che capita a uno puo' capitare anche a te. bisogna dunque non dare molta importanza alle cose e sopportarle con animo benevolo:si addice di piu' alla natura umana il riso del pianto. bisogna saper alternare la solitudine e lo stare con gli altri: la prima ci farà sentire il desiderio degli altri, la seconda di noi stessi. perchè l'animo si ravvivi e si ricrei a volte ci aiuterà un viaggio, un cambiamento di luogo ,un pranzo,qualche bicchiere in piu'. in certi casi si può arrivare anche a essere brilli,non per abbruttirsi ma per calmarsi :l'ebrezza infatti trascina via gli affanni,scuote il fondio del nostro animo,cancella la malinconia.ma,come per la libertà, anche per il vino ci vuole moderazione.certo non bisogna indulgervi spesso,perchè l'animo non contragga una brutta abitudine;tuttavia ogni tanto è bene dar via libera alla gioia e alla libertà ea e alla libertà e mettere da parte la severa sobrietà. tutti vogliono vivere felici,ma non vedono con chiarezza cosa renda la vita felice. non è facile conseguire una vita felice,perchè quanto piu' la perseguiamo ,tanto piu' ce ne allontaniamo,se abbiamo sbagliato strada; quando la via scelta corre in direzione contraria ,proprio la velocità diventa motivo di distanza maggiore. il nostro primo dovere è di non seguire,come fanno gli animali,il gregge di coloro che ci precedono. nulla ci fa cadere in mali maggiori quanto il seguire le opinioni comuni. felice chi è contento della sorte che ha,qualunque sia,ed è amico di quello che ha;felice colui al quale la ragione suggerisce in tutto e per tutto come deve regolare la sua vita. tu abbracci il piacere,io gli metto un freno; tu godi del piacere,io me ne servo; tulo consideri sommo bene ,io neppure un bene; tu fai tutto per il piacere,io nulla. il piacere nuoce quando è eccessivo. tu parli in un modo m,a ti comporti in un altro,si dice. questo rimprovero fu già rivolto a platone,epicuro,a zenone: tutte costoro infatti parlavano infatti non del modo in cui vivevano loro,ma del modo in cui si deve vivere. parlo della virtu' non di me,e quando mi scaglio contro i vizi incomincio dai miei ;quando mi sarà possibile vivrò come dovrei. i filosofi non m> i filosofi non mettono in pratica quello che predicano. tuttavia fanno già molto ,proprio perchè predicano e perchè concepiscono pensieri onesti;certamente ,se concepissero anche azioni pari alle loro parole ,chi sarebbe piu' felice di loro? la meditazione sullasaggezza è sempre lodevole,indipendentemente dai risultati. il saggio non si giudica indegno dei doni della fortuna, non ama le ricchezze ma preferisce averle;non le accoglie nell'animo ma le tiene in casa;non rifiuta quelle che possiede ma le domina e vuole che essa offrano maggiori possibilità alla sua virtu'. nella povertà si esercità una solo forma di virtu': quella di non lasciarsi mai piegare ne deprimere, mentre nella ricchezza si possono ampiamente esplicare la temperanza,la liberalità,la diligenza , l'equilibrio e la grandezza d'animo. a me ,se diventerò povero,le ricchezze non porteranno via niente che se stesse;ti invece rimarrai mortificato se esse ti abbandoneranno. per me le ricchezze hanno un certo valore per te il massimo del valore;in conclusione:nel mio caso le ricchezze sonno mie,nel tuo caso sei tu che appartieni alle ricchezze. il filosofo avrà grandi ricchezze , ma non portate via a nessuno,ne bagnate di sangue altrui,ottenute senza offendere il diritto di nessuno ,senza illeciti guadagni .
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