La Turco apre a cannabis antidolore Pronto un disegno di legge
Il governo si prepara a una svolta: l'uso dei derivati della cannabis a scopo terapeutico. Come sostanza antidolore, che stimola l'appetito e blocca la nausea per i pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia. Il ministro della Salute Livia Turco ha già pronto un disegno di legge che potrebbe essere discusso dal Consiglio dei ministri in settimana. Una rivoluzione nei confronti di sostanze finora bandite per legge.
La cannabis - sottoforma di due i principali principi attivi Thc, il Delta-8-tetraidrocannabinolo e Delta-9-tetraidrocannabinolo, che agiscono sul sistema nervoso centrale - può essere somministrata per via inalatoria, come un aerosol. Mentre si stanno studiando cerotti che rilasciano le sostanze sotto la cute. Alcuni laboratori hanno prodotto anche pillole ma che sono ancora poco utilizzate perché particolarmente costose e di difficile assorbimento gastrico.
Questa sostanza e i suoi suoi derivati possono alleviare il dolore e ridurre gli effetti delle infiammazioni di parecchie malattie: l'artrite reumatoide, la sclerosi multipla, l'inappetenza del malato di Aids. Ma anche alleviare chi soffre di lesioni al midollo spinale. Sono allo studio anche gli effetti su: ansia, insonnia, depressione ed epilessia. Con l'approvazione del decreto potrebbero quindi essere in vendita nelle nostre farmacie (sempre dietro presentazione di ricetta medica) i due principi attivi che già sono in commercio in Svizzera, Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Germania, Canada e Stati Uniti. Ciò, mentre in Italia tre università stanno sperimentando la cannabis in oncologia: la Sapienza di Roma, la Bicocca di Milano e le Molinette di Torino.
Con il nuovo provvedimento, che rappresenta un grosso cambiamento rispetto alla legge sulla droga Fini-Giovanardi del febbraio 2006, che non ne riconosceva alcuna efficacia terapeutica, inoltre dovrebbero sparire i ricettari ad hoc per gli oppioidi. Il medico potrà prescriverli sul ricettario ordinario.
jamm a verè
