Nick: B{L}U Oggetto: Scudo fiscale (by Tremonti) Data: 10/3/2004 11.57.40 Visite: 111
Sì lo so...è già il terzo post...ma oggi mi sento molto battagliero e partigiano. So che quello che sto per scrivere (o meglio incollare) è lungo, ma è importante leggerlo... ne va del nostro paese! da IL MANIFESTO (pagina 3) ---------------------- «Pulivano i soldi con la Tremonti» La procura di Firenze apre un'inchiesta sulla Fideuram, la private bank controllata dal S. Paolo-Imi. Secondo l'accusa i promotori finanziari trasferivano illegalmente capitali all'estero, che rientravano in Italia grazie allo scudo fiscale voluto dal ministro. (di BRUNO PERINI) Dopo i casi Cirio e Parmalat i virus della corruzione e del malaffare arrivano anche nel cuore della comunità degli affari e colpiscono una delle casematte del capitalismo finanziario italiano: Banca Fideuram, la società di private banking appartenente al Gruppo San Paolo Imi, con 57,4 miliardi di euro di attività in gestione, un utile netto di 121,3 milioni di euro e quasi 800.000 clienti. Nell'ambito di un'indagine affidata dal procuratore di Firenze al Pm Paolo Canessa, il Gruppo investigativo sulla criminalità organizzata, (Gico), ha scoperto un sistema per la raccolta e la gestione, al di fuori dei canali legali, di ingenti disponibilità di denaro trasferiti all'estero tramite promotori finanziari della Fideuram e poi rientrati in Italia utilizzando in molti casi una delle «creazioni» del ministro Giulio Tremonti: lo scudo fiscale. Dopo la notizia delle perquisizioni il titolo Fideuram è crollato in Borsa lasciando sul campo quasi cinque punti. La procura ha colpito al cuore la struttura della banca: su un totale di 106 indagati, i promotori finanziari della Fideuram al centro dell' inchiesta della procura di Firenze sono 97. L'operazione della Guardia di finanza è stata messa segno con 169 perquisizioni in 12 regioni italiane. Per tutti e 97 si ipotizza il reato di abusivismo finanziario, contenuto nelle norme del decreto numero 58 del 1998, che prevede pene fino ad un massimo di quattro anni di reclusione. Fra gli indagati figurano anche i cinque funzionari che, lavorando nella filiale svizzera della banca, avrebbero collaborato al trasferimento illecito dei capitali dall'Italia. Uno di essi, un fiorentino, è poi indagato anche per riciclaggio. Questo stesso reato è ipotizzato poi nei confronti di sette persone, tutti clienti che avrebbero affidato ai promotori fondi che, secondo la finanza, sarebbero frutto di attività illecite come l'evasione fiscale. In una conferenza stampa il colonnello Andrea De Gennaro, comandante del Nucleo regionale di polizia tributaria della Toscana, ha spiegato che i capitali raccolti dai promotori erano frutto di illeciti penali, fra cui in particolare il reato di evasione fiscale, e in due occasioni si sarebbe trattato di fondi provenienti da attività usuraia. Almeno il 20% dei fondi avrebbero utilizzato - ha spiegato il colonnello - lo Scudo fiscale: capitali in nero sarebbero usciti e poi rientrati per avere una legittimazione. In questo caso con la complicità di funzionari svizzeri che avrebbero retrodatato l'arrivo dei fondi per poter usufruire dei benefici della normativa per il rientro dei capitali all'estero. I sistemi usati dai promotori per portare all'estero capitali raccolti al nero o da sottrarre semplicemente al fisco, ha spiegato il colonnello De Gennaro, andavano dalle tradizionali valigette piene di soldi portate a mano (in un caso, al confine con l'Austria, erano stati bloccati promotore e cliente con una valigetta contenente 600.000 euro in contanti) ai canali operativi della Fideuram stessa, che i promotori avrebbero utilizzato, a quanto risulta alle Fiamme gialle, fino a questo momento, all'insaputa della struttura ufficiale della banca. Per le operazioni clandestine i promotori finanziari avrebbero ricevuto dai clienti percentuali fra il 5 e il 20% delle cifre esportate, a seconda della provenienza dei fondi e della difficoltà dell'operazione. L'attività svolta da Banca Fideuram «in Italia, nonché quella svolta all'estero dalle società del gruppo viene effettuata nel pieno rispetto delle normative alle stesse applicabili», recita una nota, dell'istituto controllato dal Sanpaolo-Imi. «Pur non conoscendo al momento i contenuti dell'indagine in corso, la banca presterà massima collaborazione alle autorità inquirenti al fine di chiarire ogni aspetto della vicenda». L'istituto ricorda quindi come Fideuram Bank sia «una controllata di diritto svizzero di Banca Fideuram regolarmente autorizzata dalle autorità locali a svolgere la propria attività». Banca Fideuram (Gruppo San Paolo Imi), il cui titolo è quotato al Mib30, è una piccola cattedrale della finanza italiana. Al gruppo fa capo un complesso integrato di società, italiane ed estere, specializzate nella gestione di prodotti finanziari, assicurativi e previdenziali, distribuiti in esclusiva dai propri private banker. A tali prodotti si affiancano anche i tradizionali servizi bancari, di compravendita titoli e fondi del gruppo, disponibili anche online. Il servizio agli oltre 759.000 clienti è garantito da un totale di 4.617 private banker, parte dei quali appartenenti alla rete di Sanpaolo Invest che la stessa Fideuram ha acquisito nel 2002, rafforzando ed allargando ulteriormente la propria capacità distributiva in Italia. Fideuram ha esportato i suoi servizi di private banking in Lussemburgo e in Svizzera tramite Fideuram Bank (Luxembourg) e Fideuram Bank (Suisse) ed è impegnata a sviluppare la propria presenza in Francia dove dal 2001 è presente Banque Privee Fideuram Wargny.
Ma vi rendete conto? no dico... VI RENDETE CONTO??? W le leggi "su misura". W il grande fratello W "Scary movie" e "Natale in India" FiL
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