Nick: POMPEO Oggetto: compagni di merende Data: 21/10/2006 15.17.23 Visite: 138
Il nostro ex-premier Silvio Berlusconi, a livello internazionale, vantava due amicizie oltre quella con Bush (e già questa non è che sia un vanto): l'ex-premier spagnolo Aznar e il compagno di merende sarde, Vladimir Putin. Leggiamo un paio di Notizie Ansa su questi campioni di "patria, famiglia e chiesa". SPAGNA: AZNAR METTE LA PENNA NELLA SCOLLATURA DI UNA GIORNALISTA MADRID - L'ex premier spagnolo Jose Maria Aznar è finito al centro di una vivace polemica per aver restituito la penna ad una giornalista infilandogliela nella scollatura dell'abito, ed un esponente del governo socialista ha chiesto le sue "scuse". La giornalista Marta Nebot, cronista del programma notturno del canale Quattro della tv spagnola ha raccontato di essersi avvicinata ad Aznar alla presentazione di un libro dell'ex leader colombiano Andres Pastrana per chiedergli di firmargliene una copia. E al tempo stesso aveva formulato una domanda sul 'movimento di liberazione nazionale basco', espressione che l'ex capo del governo aveva utilizzato ai tempi in cui tentava di negoziare con l'Eta. Aznar, racconta la giornalista, non ha apparentemente gradito la domanda e dopo averle dedicato il libro, nel restituirle la penna l'ha infilata nella scollatura del vestito, come si vede dalle foto pubblicate dai giornali e dal filmato della tv. Soledad Murillo responsabile della politica di eguaglianza presso il ministero del lavoro, ha chiesto le "scuse" di Aznar definendo il suo "un gesto antidemocratico". Il Partito Popolare (PP, opposizione di centrodestra) ha invitato i socialisti a non fare "polemiche fittizie" e un "femminismo da salotto", sostenendo che quello dell'ex premier é stato "un gesto spontaneo" senza nessuna connotazione negativa. La moglie di Aznar, e dirigente del municipio di Madrid, Ana Botella ha assicurato che suo marito "non è assolutamente un macista", ed ha ricordato che il suo governo creò più di quattro milioni di posti di lavoro, in maggioranza per le donne, e designò un numero di ministre superiore a quello di qualsiasi esecutivo precedente. (ANSA) -------------------------------------------------------------------------------- Fonte: http://www.ansa.it/opencms/export/main/visualizza_fdg.html_2000306315.html -------------------------------------------------------------------------------- RUSSIA: GAFFE PUTIN SU STUPRI, BOOMERANG INTERNAZIONALE MOSCA - Voleva essere una battuta, anche se di dubbio gusto, ma è entrata di peso nel già ricco dossier nero sui diritti umani in Russia la frase del presidente Vladimir Putin sulle accuse di violenze sessuali rivolte da dieci donne al capo di stato israeliano Moshe Katsav. "Mi saluti il suo presidente - aveva detto il leader del Cremlino al premier in visita Ehud Olmert davanti a quelli che credeva essere microfoni spenti - si è rivelato davvero un uomo potente! Ha stuprato dieci donne, non me l'aspettavo da lui. Ci ha colpiti tutti, siamo tutti invidiosi". La frase, captata anche dal cremlinologo del quotidiano 'Kommersant' Andrei Kolesnikov, ha fatto il giro del mondo. Imbarazzatissimi portavoce del Cremlino hanno parlato di "traduzioni che non rendono il contesto", lo stesso Kolesnikov l'ha voluta spiegare come un tentativo, peraltro goffo, di manifestare solidarietà a un Olmert sulla graticola in patria per le presunte gesta criminali del suo presidente. Ma il presidente della commissione europea Manuel Barroso l'ha indirettamente inserita, rispondendo alle domande dei cronisti, nel lungo cahier de doleance sul rispetto dei diritti umani che la Ue si appresta a esporre al capo del Cremlino. Poco importa se l'infelice uscita sia stata controbilanciata da un'espressione altrettanto sfortunata di Olmert, che proprio commentando la frase incriminata si è lasciato sfuggire un 'Plutin' (truffatore, in lingua russa) al posto di Putin. Il mondo ora si interroga sulla considerazione che il numero uno della rinascente superpotenza ha nei confronti dell'universo femminile. Qualche dubbio d'altro canto lo aveva già suscitato il gelido epitaffio dedicato alla giornalista di opposizione Anna Politkovskaia, recentemente assassinata a Mosca: Putin aveva definito "insignificante" il suo peso sulla vita politica del paese. In Russia comunque lo scalpore destato in Occidente viene compreso con difficoltà: il 'politically correct' è un concetto inesistente e il maschilismo un aspetto dominante del carattere nazionale. Tutte le critiche dall'estero non scalfiscono minimamente, anzi incrementano l'enorme popolarità di cui gode un presidente con molte frecce 'macho' al suo arco: esperto di judo, ex 007, provetto cavallerizzo, e - secondo certi siti scandalistici e un insistente tam tam peraltro mai suffragato da reali indizi - anche dotato di una strepitosa e segretissima amante, il cui nome viene solo sussurrato.
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