Nick: Copia&Inc Oggetto: Piazza Fontana Data: 12/3/2004 13.4.31 Visite: 102
Venerdì 12 Marzo 2004, 12:12 Piazza Fontana, assolti in appello imputati per strage MILANO (Reuters) - A 25 anni dalla strage di piazza Fontana a Milano sono stati assolti oggi nel processo d'appello tre imputati, condannati all'ergastolo in primo grado come responsabili dell'attentato. I giudici della seconda Corte d'assise del tribunale di Milano hanno assolto per non avere commesso il fatto gli ex estremisti di destra Delfio Zorzi, diventato nel frattempo cittadino giapponese, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni. Maggi e Zorzi sono stati assolti in base all'articolo 530, secondo comma, del Codice penale -- corrispondente alla vecchia "insufficienza di prove --, mentre Rognoni con formula piena. Per un quarto imputato, Stefano Tringali, la pena è stata ridotta da tre ad un anno per il reato di favoreggiamento. La sentenza revoca l'ordine di custodia cautelare per Zorzi -- mai applicata in quanto era latitante in Giappone -- e le limitazioni alla libertà per Maggi, mentre Rognoni era già libero. Il 12 dicembre 1969 scoppiò una bomba nella Banca nazionale dell'agricoltura in piazza Fontana a Milano, uccidendo 17 persone e ferendone 88. Con l'assoluzione di oggi, che segue la quinta istruttoria sull'attentato, l'esplosione di 35 anni fa non ha ancora un colpevole. Il processo milanese, l'unico nella storia giudiziaria di piazza Fontana ad essere celebrato con il nuovo rito, è nato dalle indagini riaperte nel 1990 dal pm Guido Salvini, che sulla base delle accuse di alcuni pentiti ha ottenuto il rinvio a giudizio di Zorzi, ex capo della cellula veneta di Ordine Nuovo, come autore materiale della strage e degli altri tre. Nel 1987 la Corte di Cassazione aveva reso definitiva l'assoluzione dell'anarchico Mario Valpreda e degli estremisti di destra Franco Freda e Giovanni Ventura, accusati in diversi processi di essere stati gli autori materiali dell'attentato Tra 30 giorni i giudici milanesi renderanno note le motivazioni della sentenza. Alla sua lettura era presente oggi la vedova di una delle vittime, Anna Maria Maiocchi. "Il mio senso della giustizia si è fatto più labile", ha commentato. L'avvocato Federico Sinicato, legale di parte civile del comune di Milano, non esclude il ricorso in Cassazione. "Sto pensanso al ricorso in Cassazione perché le due assoluzioni principali sono state date con formula dubitativa e c'è stata una condanna per favoreggiamento", ha detto. http://it.news.yahoo.com/040312/58/2p4vz.html
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