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Nick: POESIA_70
Oggetto: parole parole parole
Data: 24/10/2006 22.30.7
Visite: 103

Di lui, nel carcere di Lauro, dove è stato detenuto due anni, i compagni di cella ricordano soprattutto una canzone, «Carmela». La sua interpretazione era struggente, dicono. Tony Invito, ucciso sotto casa da un killer solitario, era un cantante professionista. Neomelodico. Meglio: lo era stato prima che la sua passione, la musica, finisse ingoiata dalla sua maledizione, la cocaina. Invito era scampato a un agguato il 31 marzo 2001. Una storia in bianco e nero. Per alcuni anni il successo aveva premiato il suo talento. Feste di piazze, matrimoni, serate di piano bar nei locali della zona e un paio di Cd accolti con entusiasmo dal pubblico dei neomelodici. In quello stesso periodo, la svolta brutale. Prima un fermo per possesso di droga, poi un altro fermo ancora per droga nel parcheggio della «Clinica dei Fiori» di Acerra, dove lavorava come addetto alle pulizie, infine l’arresto per una rapina a mano armata che il cantante aveva commesso per procurarsi i soldi della cocaina. Era cominciato così il suo cammino a marce forzate verso il male, verso la disperazione, verso la morte. Anche la camorra, con le sue lusinghe e i suoi intrecci, può essere entrata nel percorso criminale di Tony Invito. Forse. È certo, invece, che la vita dell’ex neomelodico di Acerra era cambiata passando attraverso una serie di vicende successive, le tappe di un’esistenza che lo stesso protagonista aveva voluto raccontare in una lettera nelle pagine di «Anagramma», il giornale pubblicato, con il coordinamento di Beppe Battaglia, nel carcere a custodia attenuata di Lauro. Era l’anno 2004, una tregua della mente violata dalla coca, la lettera si intitolava «frammenti». Tony Invito si rivolgeva soprattutto alla sua famiglia, moglie e due figli piccoli, ma anche ai suoi fans ormai perduti, e a tutti quelli, scriveva il detenuto, con la pazienza e la curiosità di fermarsi ad ascoltare una voce di dentro, dove l’orizzonte è alto, ma dove anche il sole trattiene il respiro. Il detenuto raccontava la sua storia. Non una denuncia, nè un grido d’aiuto, piuttosto la cronaca rassegnata di un tragico cambiamento. E la volontà di riscattarsi, salvarsi, riprendere i ruoli di marito e padre sacrificati sull’altare della droga. Tony Invito cominciava dagli entusiasmi, quelli giovanili, appunto per ritrovarli e per lasciarsi ancora trascinare. Il racconto. A 19 anni aveva cominciato a frequentare una scuola di musica e un corso di canto. Buoni risultati. Scriveva il detenuto, usando il presente storico: la voce c’è e velocemente imparo a modularla, la passione piano piano mi pervade ed è il sogno: quello di cantare e costruirmi una vita che mi piace. Negli anni successivi arrivarono i primi risultati: le serate al piano bar, i matrimoni, le feste di piazza. «Nel 1993 - scriveva Invito - ho avuto modo di conoscere il grande Gigi D’Alessio e di cantare alcune canzoni scritte dal grande autore Vincenzo D’Agostino». Presto, però, arrivarono segnali negativi. Nella sua lettera dal carcere, il cantante li chiamava «problemi di resistenza fisica e psiologica», alludendo allo stress, ma anche alla superficialità di certe amicizie e alla velocità impressa alla vita dal successo e dalla carriera. Diceva lui: «In questo clima ha fatto capolino la cocaina». Effetti subito positivi. Poi, il crollo. Tony Invito cominciò a frequentare un ambiente a rischio, si allontanò dalla famiglia, rimase senza soldi e si scoprì pronto a tutto per una dose. Il detenuto scriveva: «Se la penso adesso, era proprio una vita impossibile oltre che aberrante». «Anzi - continuava la lettera - si trattava di un’illusione di vita, giacché ora posso dire che si trattava di una non vita». In carcere aveva ripreso a cantare. E faceva teatro. Voleva ricominciare. Quanto a moglie e figli, aveva scritto: «Il mio saluto è rivolto soprattutto alla mia famiglia, che non mi ha abbandonato e nella quale intendo rientrare per riprendere il ruolo di marito e padre che ho tradito». Stop. Quando il killer lo ha sorpreso, Tony Invito, libero da un anno, ed era in compagnia di moglie e figli.




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parole parole parole   24/10/2006 22.30.7 (102 visite)   POESIA_70
   re:parole parole parole   25/10/2006 0.26.5 (27 visite)   `ReVaN`
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