Nick: ADP Oggetto: I COLTIVATORI Data: 12/3/2004 21.47.14 Visite: 184
Qualche giorno fa, tornavo dal "Bagarì", dov'ero stato per la festa organizzata da Ircnapoli, e parlavo con un ragazzo delle innumerevoli persone che vengono comunemente chiamate "farenielli", "ruffiani", e che io amo chiamare "coltivatori". Mi riferisco a quei tipetti tutti simpatia e accondiscendenza, che per mesi fanno gli amiconi con le ragazzine di turno, bramando segretamente il possesso del loro bel (ma anche no) culetto. Cavolo, io non capisco questi personaggi come cacchio riescano a fare una cosa del genere. Cioè, voglio dire, se una mi piace, cerco di uscirci, e di farle capire che sono interessato a lei, proprio per evitare quei rapporti in cui il "tentativo supremo" risulta poi ambiguo, nonché poco elegante. Questi qui, invece, sanno aspettare eoni. Intere ere geologiche, per un po' magari fanno solo i tassisti, poi iniziano a diventare i confidenti personali, e dopo innumerevoli cicli storici, provano ad allungare il collo alla volta della signorina in atteggiamento seduttivo. Mi domando, quale disperazione può costringere un uomo (..?!) a praticare un rito del genere? Quale infinita tristezza può martellare la personalità e la dignità di un essere umano, nascondendola dietro un diddle, in cambio di un po' di sano su è giù? Prima credevo si trattasse di tempo, cioè, che uno aspettasse anni e anni senza battere chiodo, per poi rendersi conto del fatto che, per azzuppare il biscottino, si deve essere un po' più verme e un po' meno uomo. Ma non è così. C'è gente che fa così dalla nascita, e persone adulte, molto sole, che non cederebbero quel poco di orgoglio e di schiettezza che hanno, nonostante la loro tristissima "man to hand relationship". E' un modo di fare che, come notavo quel giorno, è particolarmente diffuso nell'ambiente delle chat. Beh, cari i miei coltivatori, non mi resta che augurarvi buon raccolto! |