Nick: `ReVaN` Oggetto: lo squallore :D Data: 26/10/2006 14.6.56 Visite: 151
oggi:
"Basta leggere le motivazioni addotte dalle agenzie di rating per sapere che la loro secca bocciatura è stata riservata alla Finanziaria delle tasse dell'imbarazzante governo Prodi. Una delle ragioni principali del duro giudizio di Fitch e di Standard & Poor's è identificabile nel vero e proprio tradimento della linea riformista e basata sui tagli alle spese che era stata prospettata nel Dpef e annunciata in pompa magna da Padoa-Schioppa. Le agenzie di rating non hanno potuto che prenderne atto e agire di conseguenza" (Sandro Bondi, coordinatore Forza Italia, Ansa, 20 ottobre 2006, dopo la bocciatura di S&P al governo Prodi).
ieri:
"Sbaglio o è la stessa agenzia ad avere certificato le obbligazioni della Parmalat? Beninteso, Standard & Poor's è una eccellente agenzia di rating, ma talvolta può sbagliare, come tutti del resto" (Sandro Bondi, coordinatore Forza Italia, Ansa, 7 luglio 2004, dopo la bocciatura di S&P al governo Berlusconi).
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oggi:
"Mi spiace per l'Italia, ma ben gli sta a Prodi e Padoa-Schioppa. ".." Risultano risibili le giustificazioni di Prodi e Padoa-Schioppa, e cioè che le agenzie di rating abbiano declassato l'Italia per il passato, piuttosto che per il presente e per il temuto futuro. In realtà i 5 anni del governo precedente hanno lasciato una finanza pubblica in equilibrio, con i parametri di Maastricht sotto controllo, e con un gettito fiscale strutturalmente in crescita. Quindi, Prodi e Padoa-Schioppa, non si nascondano dietro il passato, rispondano, invece, del loro triste presente e della loro confusione politica e mentale" (Renato Brunetta, europarlamentare Forza Italia, Ansa, 19 ottobre 2006, dopo la bocciatura di S&P al governo Prodi).
ieri:
"Il parziale declassamento da parte di Standard & Poor's del rating del debito pubblico italiano appare una decisione frettolosa e poco affidabile. Standard & Poor's ha valutato al buio, senza conoscere nè il decreto che il Consiglio dei ministri italiano assumerà venerdì prossimo, nè i successivi provvedimenti che saranno adottati nelle prossime settimane nell'ambito del Dpef per realizzare gli obiettivi di crescita, risanamento strutturale della finanza pubblica, riforma fiscale. E' sorprendente che ciò che i ministri Ecofin hanno ritenuto sufficiente e credibile, non sia stato considerato tale da analisti finanziari che, in passato, in alcune occasioni, non hanno certamente brillato per tempestività e lungimiranza. Parmalat e Cirio ne fanno fede" (Renato Brunetta, europarlamentare Forza Italia 7 luglio 2004, dopo la bocciatura di S&P al governo Berlusconi).
    
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