Nick: falconero Oggetto: precisazioni sull'Etica(Docet) Data: 13/3/2004 21.36.41 Visite: 170
Non credo che i miei siano meri esercizi di forma, sono tutt’altro che un sofista (lo dico con rispetto verso il nostro amico Gorgia…frequentatore del forum,-))) ), ma è ovvio che è necessario esplicare al meglio concetti che diversamente potrebbero essere fraintesi (vedi Evola quando si confonde tra elitarismo e razzismo..ndr). Credo di aver risposto a tutto, tuttavia se ho sfuggito qualcosa non è perché volessi eludere lo scioglimento di un enigma, ma il tempo che sfugge (cotidie morimur! )e che mi impedisce di soffermarmi con la dovuta attenzione ai temi qui proposti . A cosa porta l’etica di stato? A preservare i cittadini (intesi come individui con comune identità…), a conservarli, a proteggerli, ad evitare di cadere nel nichilismo, nel massimalismo, nel marxismo. Ad evitare di diventare schiavi di sé stessi(questa però è mia concezione che può essere diversamente interpretata, a me…piace Giovanni Gentile, lo confesso;-)) ) Quanto alla frase da te citata "La relatività è presupposto essenziale della nostra diversità, e questo è bene. La competizione è la "movens" del nostro progresso: non dimenticare che siamo uomini e questa "tecnocrazia" è il risultato della fisiologica essenza umana dell'essere". Mi sorge un dubbio: non è che mal ci intendiamo sul concetto di relativismo (attenzione NON relatività…)? Il relativismo filosofico è mera CONFUSIO, embrione, "stato di conflitto", quello che tu chiami "relativismo" non è altro che INDIVIDUALISMO e, se è questo, allora sì che siamo d’accordo. L’individuo (e mi sembra di averlo già ribadito), deve essere sempre tutelato in un ottica di "etica di stato" mediante libertà NEGATIVE (libertà DALLO stato) e libertà POSITIVE (libertà NELLO stato). Prima hai citato la patria, ma non ho capito quale sia la domanda, ti prego di ripresentarmela, perché non ho davvero compreso il quid della questione. Forse cos’è patria per me volevi chiedermi? Ti rispondo citando Luigi Settembrini "la nazione consiste in una comune identità ricca di ricordi e nel desiderio di farla rivivere". Il giudizio sul giusto o sbagliato è DAVVERO soggettivo dipende da diversi fattori (anche il tempo, la storia, i fatti, lo spazio), ma esiste un giusto ben identificabile: ad esempio è sbagliato uccidere. Il paragone medioevale, invece, mi sembra calzante (eh, l’ho fatto io;-)) ! ). È servito a porre in contrasto una società tecnocratica come la nostra con un’una in cui – a parer di molti – arretrata. È giusto usar la tecnologia al servizio dell’uomo, ma attenzione a non rendere il contrario: non diventiamo schiavi della moralità….anche senza cellulare prima si comunicava e si viveva. Credo che tu concepisca la patria solo come difesa da attacchi esterni, NON è così: la Patria è identità, tradizione, cultura, storia, comunità, ricordi, sofferenza, comunicazione…etc…etc. Sinceramente quest’eccessiva valorizzazione della scienza e della ragione mi sembra riduttiva della realtà, con l’Illuminismo è nata l’idea di onnipotenza dell’uomo. Si è creduto che con la ragione si potesse fare tutto, ma non è così. Il medioevo fu buio dici? Io ti mostro l’altra faccia della medaglia. Nel medioevo veniva difesa l’identità e la famiglia, celebrata la tradizione. Servì da freno alla decadenza fine impero romano (quella sì decadente se confrontata con la REPUBBLICA!), preservò e divulgò la cultura. La Chiesa compì i suoi errori, ma protesse le arti, finanziò la cultura (e in un certo qual modo anche la divulgazione della stessa). Salvò autori romani o greci dalla damnatio memoriae eterna. Nacquero le Università, i comuni (archegeta della Nazione). Nel medioevo nacquero i valori romantici, quelli esaltati nell’800…Foscolo nasce nel medioevo (e non sono diventato pazzo). La società medioevale è la stessa di quella del signore degli anelli, la stesa della compagnia: tanti popoli uniti per un solo fine (non a caso Tolkien era un famoso medioevalista), è quella che ancora oggi si può rivivere in Irlanda: quella della birra, dell’erba pipa e dell’allegria per intenderci. La società medioevale pone in rilievo 3 figure che sintetizzano 3 ideali: quella del Guerriero, del Monaco e del Contadino. Tre figure simbolo di Coraggio, Fede e Lavoro. Tre valori che devono appartenere all’uomo Dovremmo ricordare l’età federiciana, Docet, è stato il più bel periodo per Napoli. Se permetti ti consiglio un pamphet molto significativo "La RAGIONE aveva torto?" di Massimo FINI (no, non è parente di Gianfranco…stai tranquillo) Perché il cameratismo è patetico? Solidarietà, lealtà, onore, coraggio sono forse patetici? Certo che l’africano è mio camerata..accidenti, non posso parlare per i pregiudizi verso determinate parole: ma ho mai escluso un africano? Circa 2 settimane fa ho accolto un Ebreo nella nostra comunità di AG…Ariel il suo nome. Poi non capisco perché l’etica di stato dovrebbe portare i popoli a configgere: non siamo in una guerra, l’Etica è un surplus, è un valore aggiunto, anzi una condicio sine qua non, è presupposto per la governabilità dello stato (altrimenti su cosa si regge una comunità?). Non capisco poi questo "Per conservare la propria patria c'è bisogno di un esercito di forti uomini" . Questo potrebbe essere un valore aggiunto opinabile, ma se così fosse la Patria sarebbe qualcosa di imposto: la Patria è un sentir comune, riconoscersi comunemente in una certa storia. Poi il discorso sul razzismo va da sé, No comment! Le forze armate stanno a destra (ma questo non è manco vero…), o meglio, i singoli individui appartenenti ad essi stanno a destra, perché la scelta del soldato implica condividere valori di destra: la patria, l’onore, l’obbedienza, la fede, il cameratismo e così via. Questa frase poi – perdonami – non sta né in cielo, né in terra: Il vostro "socialismo" (movimento sociale) si esaurisce tutto qui: nel proprio stato. Tutto ciò che non appartiene ad esso non è riconosicuto alla stessa stregua del primo! A parte che parlare di socialismo per il MSI è un’eresia (terza via, terza posizione, alternativa nazionale, ma non socialismo), ma poi questa frase è un esempio di come sia stato influenzato dalle pressioni catto-comuniste: nel MSI si parlava di Europa Nazione e di interclassismo quando in Italia c’era chi tifava per l’Urss contro l’Italia e dall’altra chi appoggiava la Nato e gli USA. Per questo il 9 novembre 1989 (caduta del muro di Berlino) è la nostra festa, è la festa della libertà, è la festa dei popoli europei (compagnia dell’anello, tolkien..) Cito ancora "E qui casca l'asino: per me gli uomini sono uguali e il principio della "propria appartenenza ad una patria" si sgretola dinanzi alla costatazione che gli uomini sono uguali in tutta la terra!! Io dico che siamo tutti diversi, ognuno ha le sue tradizioni e la sua storia, MA va rispettato ed è una seconda fase( difendendo sempre la propria tradizione), in un ottica comunitaria che i vari popoli si uniranno e costruiranno una propria storia(ricordati la tradizione SIAMO NOI) Un altro errore – sottile, ma fondamentale – è che si compone troppo facilmente tra "intolleranza" (aut similia) e antiegualitarismo. Io non sono intollerante (anzi…e tranne che con le ZECCHE che mi attaccano), ma antiegualitario. Credo nella diversità di ogni individuo e nella diversa identità di ognuno, credo nella meritocrazia e quindi a questo punto ti chiedo: se le divisioni in classe ti piacciono, allora non sei forse anche tu antiegualitario? Alla prossima puntata e buon sabato. A proposito, potresti spiegare a franti che se non gli garba la nostra piacevole dissertazione può evitare di leggerci? E poi, il nostro non è un comizio elettorale – mi sembra – e Franti dovrebbe imparare a fare differenza tra STORIA, CULTURA, POLITICA, DIRITTO, FILOSOFIA…etc..etc P.S se proprio devi andare ad un comizio, stai proprio a terra, franti, se vada da Demita…l’ultimo che mi sono fatto (9 dicembre al cinema Adriano) è stato quello con Storace: lui sì che sa infiammare e sa parlare, mica è un democristiano qualunque;-)))
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