Nick: ezechiele Oggetto: re:una sola risposta Data: 28/10/2006 15.34.21 Visite: 38
aeahuehueahueahueahueahhueahuhueaHEhehHUEHUEheHUEauheuHHUEHEheuhHUEHUEHUEHUEAhuhueHUEHUHUEHUAHhueheuehuHUehuEHUEhuheHEEHEHHUEHEUHEqEQhuehueqhueqqehuhuquhhuHUEUH cmq è ancor chiù patetik ro nick stess crirem La parola italiana zingaro, come il francese tsigane e il tedesco zigeuner, deriva dal greco athinganoi con il significato di "intoccabili", con connotazione negativa del significato (lo stesso nome di dell'infima categoria extra-caste indiana in cui erano inseriti, in cui oggi sono inseriti, per esempio, i necrofori). Intorno al Seicento il termine ha assunto quella connotazione più generale e negativa che ha oggi. Ci sono tuttavia diversi gruppi di zingari che sono orgogliosi di essere chiamati così; come quelli della Calabria, che si definiscono "gli zingari veri". L'attributo "intoccabili" deriverebbe, secondo alcuni, dai tanti privilegi di cui usufruivano gli zingari per secoli, come anche quello del 1423: Noi Sigismundo, per grazia di Dio sempre Augusto Re dei Romani, Re d'Ungheria, di Boemia, di Dalmazia, di Croazia... Per la quale cosa dovunque il detto Ladislao Voivoda e la sua gente giungano nei nostri domini, città e castella, con la presente lettera comandiamo e ordiniamo alle nostre fedeltà che il medesimo L.V. e gli zingari i suoi sudditi, tolto ogni impedimento e difficoltà debbano essere favoriti e protetti e difesi da ogni attacco e offesa. Se poi tra loro stessi sarà sorta qualche zizzania o contesa, allora né voi, né nessun altro di voi, ma lo stesso Ladislao Voivoda, abbia facoltà di giudicare e libera
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