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ASSENZIO La fatina verde sta tornado…il superalcolico più amato dai poeti e dagli artisti, a novant’anni dalla sua messa al bando, sta vivendo una nuova vita…la sua leggenda…la sua storia…i suoi effetti farmacologici. La pianta base da cui si ricava l’assenzio è l’artemisia, di questa pianta si conoscono varie specie: Artemisia (amarella, canapaccia, assenzio selvatico, erba di S.Giovanni), Artemisia Cinese, Artemisia Absinthium (assenzio maggiore, assenzio romano, assenzio officinale).
Il mito della fatina verde
Nel lontano 1830 le truppe francesi stavano tornando trionfanti dalla conquista in terra di Algeria; questi uomini non tornavano come semplici vincitori di una guerra, bensì vittoriosi anche da diverse malattie allora letali, quali la dissenteria, la malaria il tifo..
Assieme ad essi portavano la pozione che a loro dire li avrebbe preservati dai malanni:
Un infuso di Artemisia Absinthium, una pianta spontanea che cresce in gran parte dell'Europa ed in Italia in particolar modo.
Non ci volle molto perchè questo aperitivo dal gusto di anice si diffuse in tutta Europa e successivamente anche negli Stati Uniti.
Personaggi famosi come Verlaine, Rimbaud, Baudelair, Van Gogh, ne fecero la loro musa personale, e poi Degas, Toulouse Lautrec, WIlde e tanti altri artisti diventati un mito.
Moltissime opere d'arte dalle poesie ai quadri furono dedicate alla Fata Verde; quando nell'antica Parigi rintoccò l'ora verde, ne vennerò consumati milioni di ettolitri.
L'ora verde andava dalle 17 alle 19 e coincideva con l'ora dell'adulterio.
Verso gli inizi del ventesimo secolo erano gia serpeggianti delle voci secondo le quali l'assenzio aveva delle proprietà non del tutto controllate, e il suo abuso, nonchè la assuefazione che dava ai bevitori cominciò a far sospettare che essa non era un normale liquore, bensì una droga.
Il bevitore di vino tende all'allegria, alla socializzazione, il bevitore di birra ha una ubriacatura pesante; il bevitore di assenzio è invece perso nelle sue fantasticherie, la sua creatività raggiunge livelli massimali e forse, anche per questo fu la bevanda degli artisti.
Certo non aiutò a salvare l'onore della Fata Verde il colpo di pistola che Verlaine sparò a Rimbaud, ne l'orecchio di Van Gogh che si recise dopo aver bevuto assenzio.
Nel 1907 in Svizzera fu firmata una petizione che condannò l'assenzio al bando, in Francia fu vietato nel 1915 e grazie anche alla guerra mondiale che distolse gli sguardi dai cafès parigini alle trincee, l'absinthe scomparve lentamente.
Sopravvive tutt'ora in Spagna e Portogallo.
Questa fu la fine di un mito.
E a casa me ne fo un cicchetto una sera si e una no !
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