Nick: insize Oggetto: FELICE COLORA ANCORA Data: 23/3/2004 11.16.45 Visite: 105
ADDIO AL "PITTORE MATTO" Lunedì notte è scomparso a Napoli Felice Pignataro Felice Pignataro è uno dei lettori più accaniti de il manifesto, di quelli che spulciano il giornale dalla prima all'ultima pagina, non lasciandosi sfuggire nemmeno i piccoli trafiletti. Ma Felice è molto di più di un lettore del nostro giornale, Felice è un nostro compagno con cui abbiamo camminato e lottato insieme, e che negli ultimi mesi ci è stato vicino per far nascere la redazione napoletana. Felice Pignataro se ne è andato lunedì notte, con accanto la moglie Mirella che per oltre trent'anni ha vissuto insieme a lui condividendo mille battaglie, e con cui nel 1981 aveva occupato a Scampia il centro sociale Gridas. Un'isola delle culture, un'accademia di belle arti autogestita, dove i ragazzi di Secondigliano imparavano a dipingere e studiare, ad apprezzare musica, teatro, poesia, letteratura. In autunno gli avevamo dedicato una pagina su Alias, definendolo un artista di frontiera per il suo impegno in quel rione di periferia disagiato, che lui odiava sentire etichettato «ghetto del degrado». Felice per la gente del posto era considerato «il pittore matto», ma affetto di quella pazzia positiva e contagiosa che solo i sogni sanno portare. Uno dei tanti, come ci ha raccontato in un'intervista era «pretendere di combattere, con le proposte di una cultura viva, l'incultura dominante e mortifera basata sul culto del denaro su cui prosperano i clan in questo territorio». Di lui ci resta anche una traccia da seguire - attraverso gli oltre 250 murales, che spesso no-profit ha realizzato in Italia e all'estero - per ricordare che le strade, le piazze, sono proprietà privata della comunità e bisogna renderle accoglienti, rispettandole. Sabato alla manifestazione contro la guerra a Roma, uno striscione del Gridas e una banda aprirà lo spezzone napoletano, «questo ci sembra il modo migliore per pensare Felice, che sarebbe venuto con noi», dicono gli amici. A Mirella, ai figli Luca e Martina l'abbraccio del collettivo il manifesto. FELICE RICORDATO DA `E ZEZI E DANIELE SEPE Sabato prossimo a Roma ci mancherà il rullante libertario di Felice. Felice Pignataro ci ha insegnato per anni cosa è e cosa dovrebbe fare un artista comunista. Non era Andy Warhol, non era Kounellis, non era un ultra miliardario artista da vaudeville che i «regnanti» della nostra città continuamente ossequiano e foraggiano. Ma ha reso la vita più lieve a tutti i bambini degli asili, gli asili che arricchiva dei suoi ultracolorati murales, o dei quartieri spagnoli o della sua degradata periferia. `Na capatosta con una energia che abbiamo sempre invidiato. Era il nostro Rivera, il nostro Orozco, e siamo sicuri che in questo momento con loro sta mettendo sottosopra pure i piani alti, con l'appoggio di San Gennaro... Ciao Felì. 'E Zezi & Daniele Sepe www.ilmanifesto.it FELICE A GENOVA…I SUOI COLORI CONTRO I GRANDI DELLA TERRA Ci mancherà il rumore del tuo tamburo e il suono del fischietto...ogni volta che lo sentivo pensavo quanto rompe felice con sto casino che fà...ci mancheranno i tuoi interventi....e ci mancheranno i tuoi murales, mi ricordo di quello che facevi a genova sul lungomare, disegnavi i grandi della terra e mentre gli sbirri si stavano preparando a massacrarci, tu sereno continuavi nel tuo lavoro che hai sempre amato. io pensavo che eri un pazzo, eppure incurante su quanto accadeva ti ho osservato mentre usavi lo spray, stranamente sentivo la tua stessa serenità mentre prendeva forma e senso il murales. scappando subito dopo pensavo che fine avessi fatto, per fortuna ho rivisto te a piedi scalzi e tua moglie sani e salvi.....anche se a volte non abbiamo diviso le stesse posizioni sui rom ci mancherà la lealtà con cui eri solito affrontare le discussioni.. e credimi di questi tempi persone leali ne sono rimaste poche. ciao felice resterai sempre con noi FELICE E IL VOLONTARIATO NEI QUARTIERI A RISCHIO Fondatore della scuola (La Scuola 128) è stato Felice Pignataro che dal 1967 si è occupato con Mirella La Magna ed altri di un doposcuola in una baraccopoli di fronte Poggioreale, "Campo ARAR", che nel 1968 si è trasferita a Secondigliano cambiando il nome in "La Scuola 128". Tra le attività di questo doposcuola c'erano fumetti in ciclostile, un giornale di quartiere e un lavoro teatrale. Attualmente tra i membri dell'associazione culturale Gridas, gruppo risveglio dal sonno, Felice Pignataro ha dipinto più di 200 murales in tutta Italia ed ha partecipato alla protesta durante il G8 di Genova dipingendo un murale che rappresenta i leader mondiali e le varie forme di sfruttamento e distruzione dei popoli della terra. La sua attività artistica e di contestazione è dunque ancora viva e testimonia ancora oggi la volontà d'affermare l'utopia di fronte al dominio incontrastato del mercato. Fiero compagno di tante battaglie, da sempre in prima linea con la sua scanzonata allegria Il suo sole, i suoi bambini, i suoi murales, la sua gioia di lottare restano per sempre nei nostri cuori. "Hai squarciato, coi tuoi colori, il grigiore di questi enormi palazzoni freddi e brutti. Da Barra a Secondigliano, da Fuorigrotta al Centro storico, da Ponticelli a soccavo per passara a tanti altri quartieri, i tuoi colori hanno lasciato un segno indelebile sui muri. Hai catturato in ognuno di noi l’attenzione per i tuoi murales che per alcuni momenti ci allontanavano dai pensieri del quotidiano. Sono d’accordo con ‘e zezi e Daniele Sepe…sei stato il nostro Diego Rivera!!!" Antonio
|