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Nick: Ulisse
Oggetto: Certe cose bloccano....
Data: 25/3/2004 12.8.56
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[premessuola: non è una barzelletta eh]
Da adolescente ero, e tutto sommato rimango, una persona fondamentalmente timida. Per le ragazze essere timide non è un grosso difetto, tanto primo o poi qualcuno si fa sotto. Per un ragazzo essere timidi è una cosa terribile. Diventa tutto terribilmente devastante nel periodo della pubertà quando, in preda ad una tempesta ormonale, vorresti tentare qualche approccio ma non ci riesci.
Un giorno però, all’età di 16 anni, sconfitti gl'indugi mi dichiarai. Non fu una cosa semplice, dovetti combattere per ore con la mia "timida coscienza". Accadde durante una festa a casa di una mia compagna di classe. Io ero innamorato di una sua amica, ma di brutto, di lei sapevo tutto, conoscevo i suoi orari, sapevo dove abitava, numero di telefono e forse pure numero di scarpe (007 mi faceva un baffo) ed ero anche convinto che lei si fosse accorta di tutta questa attenzione, soprattutto quando il mio compagno di banco un giorno le gridò all'orecchio, mentre saliva sul suo *Ciao*: "…Robertaaaa lo sai che piaci a lui??" "...ma lui chi?" Prima che si potesse girare mi ero nascosto dietro una macchina! Non mi aveva visto, ma pensavo avesse intuito e invece no, non aveva capito nulla. Che strano delle volte pensiamo di essere in cima ai pensieri della gente e invece quelle, non ci filano affatto!Vabbuò, nn divaghiamo và.
Il giorno prima di andare alla festa ero sicuro che l’avrei incontrata, per cui mi ero preparato davanti allo specchio una serie di cose che avrei voluto/dovuto dirle. A mia madre dissi che mi esercitavo per una recita. Durante le "prove" prevalse la mia parte filodrammatica, nel senso che partito da una situazione semplice finii per arrivare ad immaginare scene del tutto improponibili, ma che dico, irrealizzabili, soprattutto per l’impossibilità di riprodurre le ambientazioni
. Ritornai in me e realizzai che dopo tutto si trattava di una festa di adolescenti e al massimo l’avrei potuta invitare a bere una gazzosa e/o a ballare un lento. Certo, mi sarebbe piaciuto vederla fare invasione di campo a un mio gol in nazionale ma vabbuo' sono ed ero al delirio. Prima di arrivare alla festa pensavo di entrare nel salone, tra il clamore delle ragazze presenti, con la musica in sottofondo che scandiva i miei passi, mi immaginavo il personaggio della festa che tutti volevano copiare come ballava ... prendevo dal tavolo un piatto di carta pieno di fonzies e mi dirigevo verso di lei offrendoglielo. Lei non avrebbe di certo resistito a si sarebbe buttata ai miei piedi. Dio che scena da film!!
Quando entrai realmente in quella sala invece, non se ne accorse nessuno!!
Timidamente mi aggiravo per la sala quasi a mimetizzarmi con l’arredamento.
Stetti tipo 1 ora a a guardarla intensamente, fermo in un angolo a mo di attaccapanni. Facevo da spalla al mio compare di merenda. Il mio cuore tracimava di passione per lei così, verso la fine della festa mi resi conto che se non avessi agito me ne sarei pentito per il resto della mia vita e poi, a dirla tutta, quale occasione più propizia di quella?
Lei era stanca ed in genere durante le feste, quando arrivano verso la fine, tutti fanno i molliconi e ballano i lenti. È quello il momento di maggior tristezza per le ragazze sole e lei quel momento era sola, l’avrei potuta conquistare con il mio indiscutibile charme. Se solo avesse potuto leggermi nel pensiero ero sicuro che si sarebbe sbudelllata dalle risate...il fatto è che non riuscivo a tradurre in parole quello che pensavo!
Mi lanciai…
io: "Vuoi balare con me?"
Lei: "No Grazie, se ballo sudo e se sudo Puzzo"
Certe cose, bloccano lo sviluppo.
///U.
