Nick: Forssell Oggetto: Alone in the Dark Data: 8/12/2006 13.24.38 Visite: 135
Ebbene... oggi voglio parlare di questo gran bel videogioco. Forse qualcuno potrebbe dire che sono due aggettivi esagerati visti gli attuali videogiochi... ma signori, qua stiamo parlando di una pietra miliare del mondo videoludico: non c'è 486 che non l'abbia visto installare sul suo hard disk .
Sto parlando di lui... Alone In The Dark

Capostipite del genere horror - nonchè precursore ed inseguito ispiratore del famoso Resident Evil - si può definire come un gioco affascinante, giocabile e intrattenitore. Ottima trama, locations spaziose e differenti, buona longevità, atmosfere misteriose, musiche azzeccatissime per ogni occasione che si presenta durante lo svolgimento della storia: Alone In The Dark incolla il giocatore alla tastiera catapultandolo in un'atmosfera cupa e solitaria, dalla quale può uscirne soltanto facendo ricorso al suo intuito, intelligenza e perspicacia. La buona caratterizzazione delle ambientazioni fa in modo che il giocatore senta quasi il vero odore della polvere sui mobili, lo scricchiolìo delle scale sotto i piedi, il senso di impazienza nello scoprire cosa si celi dietro quella porta.
I trabochetti e gli enigmi sono poi davvero un qualcosa di eccezionale per un adventure game in terza persona: nascosti e spesso introvabili se non per caso, indizi celati all'interno di pagine di alcuni libri che si trovano lungo il percorso. La sorpresa è un fattore che lo caratterizza dall'inizio alla fine: puoi ritrovarti improvvisamente e senza aspettartelo con il pavimento che ti crolla sotto i piedi. I nemici si distinguono invece per la loro varietà: dal quadro posseduto lanciante frecce all'armatura del cavaliere animata, dai manichini ballerini al pirata spadaccino per finire agli zombi e bipedi mostruosi. Eccezionale.
A livello di grafica, oggigiorno non è più un granchè: l'ambiente è in 2D ad eccezione dei personaggi, il dettaglio dei volti poco elegante (devo dirlo, il protagonista è di una bruttezza assurda ) ma nel complesso si tratta di un gioco accettabile, godibile e divertente. Dopotutto, ricordo che uscì nel 1992.
La trama mi attizzava parecchio. Jeremy Hartwood, pittore e proprietario di Derceto - una villa in Louisiana - muore improvvisamente. Secondo la Polizia, si tratta di suicidio: Jeremy soffriva di un'inspiegabile depressione nell'ultimo periodo ed altre ipotesi sulla sua morte non ve ne sono. Apparentemente.. La nipote del pittore non è convinta di tutto ciò ed ingaggia Edward Carnby, investigatore privato, affinchè indaghi sulle vere cause che hanno portato suo zio ad uccidersi. Una volta entrato nella villa, Carnby scopre tutto ciò che c'era da scoprire... vabbè non ve lo dico, scaricatevelo da Emule e scopritelo voi 
Questo è l'inizio del gioco... cioè, quando il povero Carnby entra a Derceto. Quelle mani di chissàcchi sono proprio un bel dettaglio 


Ed il mio primo incontro ravvicinato con i mostri 

Scontro con un volatile 

E qua mentre me facc nu gir culturale trallallà 

Qua già si è a metà gioco... stu fetenn mi stava aprenn la capa 

E qua rischio di diventare il pranzo del gruppo 

Ho finito la recensione. Ed oggi pomeriggio ci gioco di nuovo, và 
 |