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Progetto I.A.R.A.
(Integrazione ed accoglienza per Richiedenti Asilo e Rifugiati)
Comune di Napoli
Seminario su:
“ Accogliere i richiedenti asilo, rifugiati politici e le vittime di tortura: l’esperienza del Centro NAGA HAR di Milano”
Napoli 15-16 Dicembre 2006
Discesa Marechiaro, 80
(Il seminario è gratuito e rivolto a max 30 partecipanti.
E' necessario prenotarsi.
Per eventuali informazioni e prenotazioni, telefonare a: 3291097365)
“ Accogliere i richiedenti asilo, rifugiati politici e le vittime di tortura: l’esperienza del Centro NAGA HAR di Milano” Napoli 15-16 Dicembre 2006 Programma
Venerdi 15 Dicembre
I sessione . Le migrazioni forzate nello scenario internazionale ed italiano. Confronto migranti – rifugiati ( 2 ore circa)
Siena I., Presentazione e inizio lavori
Siena I. –Petrogalli F., Analisi bisogni formativi
Siena I., Le “distanze identitarie” tra rifugiati ed immigrati
Iossa A., Analisi del lavoro dei gruppi e gestione dei casi
Scartapacchio L.-Borghi L.-Zampino, La regolamentazione dei richiedenti asilo nei trattati internazionali e nello scenario italiano: legislazione e dati
Petrogalli F., Le buone prassi nell’approccio al traumatizzato: modelli operativi a confronto
Siena I., Chiusura dei lavori
Sabato 16 Dicembre
Sessione ristretta. L’accoglienza del richiedente asilo politico e della vittima di tortura: l’esperienza del Centro Naga-Har (3 ore circa)
Reggi M., Presentazione e inizio lavori
Reggi M., Nascita e sviluppo del Centro Naga-Har per richiedenti asilo politico, rifugiati e vittime di tortura
II Sessione. Le cicatrici dell’anima: il trauma delle migrazioni involontarie e la tortura (4 ore circa)
Siena I-Iossa A., Introduzione alla tortura: un approccio sociale
Scartapacchio L.-Borghi L., Presentazione di casi seguiti presso il Centro Naga-Har
Lavoro in piccoli gruppi sui casi presentati e ritorno in plenaria Proiezione Video
De Luca V., L’accoglienza al Centro Naga-Har: ascolto dei bisogni e prassi operative
Zampino D., Presentazione di caso seguito al Centro Naga-Har
Discussione e confronto tra operatori sulle tematiche emerse
Siena I., Chiusura dei lavori
Il Naga è un'associazione di volontariato laica e apartitica che si è costituita a Milano nel 1987 allo scopo di promuovere solidarietà ed interventi socio- assistenziali in difesa dei diritti sanitari e legali di immigrati temporaneamente presenti, rifugiati politici e nomadi, senza alcuna discriminazione di razza, religione, partito. Il Diritto alla Salute si sostanzia in un lavoro che mira a permettere al migrante di poter accedere alle risorse del territorio in cui si vive senza discriminazione, di poter utilizzare le risorse personali che ha a disposizione, di poter esprimere le proprie esigenze, il proprio dissenso ed essere ascoltato per questo, avere voce e dignità politica: in una parola esistere. L'intervento del Naga è da sempre indirizzato verso chi non esiste, verso chi è invisibile agli occhi delle istituzioni. Sono clandestini per la legge, oppure esuli, nomadi, prostitute, carcerati e sono tutti accomunati dall'esperienza coatta della marginalità. Lo stile di lavoro del Naga si caratterizza per il contatto quotidiano e diretto con l'altro, nello sviluppo di una prassi dal basso che porta gli operatori in carcere, in strada tra le prostitute, nel nostro ambulatorio medico, nelle cascine occupate, nella aule dei tribunali, nei servizi territoriali. A partire dal 1996, tra i vari gruppi di lavoro costituitisi all’interno del Naga, nasce il “Gruppo Rifugiati e Torturati Politici” che diventa “Centro Naga Har per i richiedenti asilo politico, i rifugiati e le vittime di tortura” nel 2001. Le attività del Centro ruotano intorno ai bisogni di una particolare categoria di migranti: i rifugiati politici. A tutti i gravi disagi derivanti dallo sradicamento dalla patria, dalla famiglia, dalla loro cultura, si aggiungono quelli materiali e psicologici legati ai motivi e alle circostanze della propria fuga e spesso della tortura. Ad attività clinico- culturali specifiche, si aggiungono interventi di accoglienza, legali e sociali che mirano a realizzare un progetto di “riabilitazione” del sopravvissuto alla tortura. Il Centro Naga Har è anche e soprattutto un luogo della voce e dell’ascolto, senza discriminazioni, che ha tra i suoi mandati il “dare voce a chi si vuol far tacere”.
Lo consiglio vivamente.
Buonagiornata:*
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