Nick: JaNNiNoQuai Oggetto: Re UMBERTO II era gay??? Data: 15/12/2006 14.34.43 Visite: 169
Con il titolo: Polemica in Francia sul Mussolini di Pierre Milza, l'agenzia di stampa Ansa ha dato notizia d'un nuovo libro sul periodo fascista in Italia. Quando a scrivere è uno storico straniero sono lecite libertà non concesse a un "indigeno", ed ecco che (cito dal comunicato dell'Ansa): "Nel libro, Milza descrive cosa aveva in tasca il "Duce" quando il suo cadavere fu esposto a piazzale Loreto: 'Oltre a documenti attestanti l'omosessualità del principe Umberto, il dittatore aveva con sé parte della corrispondenza con Churchill, fra cui due lettere particolarmente compromettenti per l'uomo di stato britannico". Dunque gli storici cominciano infine a parlare dell'omosessualità di colui che fu l'ultimo re d'Italia: un tema finora confinato nel campo del pettegolezzo o in quello della lotta politica, come ci ha ricordato lo scorso settembre [1999, NdR] un documentario trasmesso da Rai Uno. Era una biografia del regista Luchino Visconti, del regista Carlo Lizzani, nel quale Lizzani stesso ha raccontato di avere assistito nel 1946 assieme a Visconti (che ci restò male) a un comizio repubblicano, dove il socialista Pietro Nenni arringò la folla urlando: "Volete forse voi un re pederasta?". Come si vede, Milza non ha detto nulla che non fosse già noto (anche le "misteriose" lettere di Churchill sono note da decenni), ma almeno ha segnato il salto dal pettegolezzo di piazza allo studio di storia serio. A chi obbietta che di certe cose intime lo storico non dovrebbe occuparsi è facile ribattere che in questo caso l'omosessualità del principe ereditario ebbe un'importanza enorme, perché fu il "tallone d'Achille" che fece di lui quel personaggio indeciso ed esitante noto alla storia... con tutte le conseguenze e i disastri che ciò causò all'Italia. Umberto di Savoia assieme a Benito MussoliniMussolini infatti iniziò già alla fine degli anni Venti a raccogliere sul principe ereditario un dossier da usare per ricattarlo. Con questo "dossier", dal quale provenivano le lettere che aveva in tasca al momento della cattura, il "duce" riuscì a tenere in pugno Umberto, arrivando a specificare con una "velina" ai giornali che egli non doveva essere definito "Principe ereditario" ma solo "Principe di Piemonte". A Umberto fece così capire che se non avesse rigato diritto lo avrebbe sostituto, al momento della morte del padre, con un altro Savoia o perfino col genero Gian Galeazzo Ciano. E se avesse protestato, ci sarebbe stato il "dossier" per screditarlo come "principe pederasta". di: Giovanni Dall'Orto
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