Nick: dolceb Oggetto: cose che devi sapereeeeee Data: 25/12/2006 18.10.8 Visite: 227
L’anno volge al termine e ci troviamo in periodo natalizio, tempo in cui tutto il mondo cristiano teoricamente dovrebbe festeggiare la nascita di Gesù, ma in pratica gran parte di esso si dedica a tutto fuorché a Lui: si affanna nella ricerca dei regali, nell’addobbo delle case, nell’acquisto di cose voluttuarie, nell’organizzazione degli inviti, e ignora Colui che del Natale dovrebbe essere il protagonista e il festeggiato. Il vero cristiano prova dolore nell’osservare l’indifferenza e il paganesimo imperanti, la difficoltà delle persone a parlare del Signore, dei Suoi doni e delle realtà spirituali, nel notare il risalto che si dà ad un fantoccio chiamato ‘babbo natale’, che viene spacciato come colui che porta i doni! La verità è che il sistema di questo mondo, che è influenzato dal maligno, il quale non permette si parli di Gesù e della salvezza da Lui acquistata per l’umanità, incontra il consenso dei più, totalmente disinteressati alle cose spirituali. Solo la Chiesa può vedere le realtà del mondo spirituale, perché solo chi è nato di nuovo è idoneo a vedere nello spirito, cosa basilare per poter camminare per fede, pregare adeguatamente, combattere in preghiera e vincere. Quando Gesù disse a Pilato che il Suo Regno non era di questo mondo, dovette lasciarlo quanto meno confuso, «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servi combatterebbero affinché io non fossi dato in mano dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui» (Giovanni 18:36), e quando ribadì che se il Suo Regno fosse stato di questo mondo, i Suoi servi avrebbero combattuto alla maniera naturale per proteggerLo, parlava del Regno di Dio, un regno spirituale che sovrasta tutti i regni terreni: quello degli uomini, contraddistinto dall’impegno a darsi delle leggi per governarsi; quello animale, caratterizzato dall’istinto di sopravvivenza; quello vegetale peculiare per la sua incapacità di movimento, e infine quello minerale privo di capacità riproduttiva. Al di sopra di tutti i regni, compreso quello di satana, c’è il regno di Dio, che opera con potenza anche se non visibile agli occhi naturali, e quando il cristiano cammina per fede, agisce nella dimensione dello spirito, permettendo a realtà spirituali di manifestarsi nel naturale. Ma come si fa a vedere nel mondo dello spirito e come vi si entra? Si deve nascere di nuovo! Giovanni 3:3 Gesù gli rispose e disse: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio»…. 5 … «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Ripetendo: "In verità, in verità", Gesù intendeva attirare l’attenzione su un elemento fondamentale della dottrina, cioè che il peccatore non può vedere il regno di Dio e non può entrarci a causa della sua natura di peccato, e che per potervi accedere deve nascere di nuovo nello spirito. Cos’è la Nuova Nascita? Premesso che all’atto della creazione Adamo ricevette la stessa natura di Dio e che nel momento in cui peccò la perdette, assumendo al suo posto quella diabolica, è da dire che di generazione in generazione tutto il genere umano ereditò tale natura malvagia con relativa condanna e separazione da Dio, e che solo riacquistando l’originaria natura divina è possibile entrare nel Suo regno. La Nuova Nascita è, appunto, la rigenerazione dello spirito umano morto nei falli e nei peccati. Come avviene la Nuova Nascita? Quando si crede nel valore del sacrificio di Gesù, con tutto il cuore Lo si accetta come personale Signore e Salvatore e si decide di camminare in ubbidienza nella Via da Lui indicata, si compie il percorso inverso rispetto a quello compiuto da Adamo: si perde la natura di peccato e si acquista quella divina. È un grande miracolo che lo Spirito Santo opera in chi ha creduto e che si vive per esperienza personale. Quando si nasce di nuovo non si è più come prima, si diventa nuove creature in Cristo, figli di Dio e cittadini del Regno, abilitati ad entrarvi e a vedere in esso. Inoltre si acquista la capacità di comprendere le cose dello spirito, si desidera servire Dio e investire la propria vita nel Suo Regno eterno e meraviglioso, si sperimenta una grande libertà interiore! Chi non ha fatto tale esperienza, non ha sperimentato una vera conversione e non può comprendere le cose spirituali, né tanto meno percepirle. Solo chi è nato di nuovo, infatti, può percepire la presenza di Dio e dei Suoi angeli, anche se non visibili naturalmente, e avvertire la presenza di demoni. Nel secondo libro dei Re (6:8-17) si legge un episodio riguardante Eliseo, profeta che parlava con Dio e vedeva nel mondo dello spirito. Dopo la separazione del Nord d’Israele dal regno di Giuda, i Siri effettuarono una serie di incursioni in territorio israeliano (molto ambito in ogni tempo per la sua posizione strategica di confine tra tre continenti), ma poiché Eliseo veniva sempre informato dall’Eterno sulle imminenti mosse del nemico e questi a sua volta informava il re d’Israele, le mosse dei Siriani venivano regolarmente neutralizzate. Convinto di avere un traditore tra i suoi servi, il re di Siria li convocò, e quando seppe che l’uomo di Dio veniva a conoscenza delle sue cose più segrete, persino di ciò che diceva in camera da letto, pensò di catturarlo. Circondò Dothan, la città in cui Eliseo viveva, con un esercito così grande che il servo del profeta nel vederlo ebbe paura, ma Eliseo non si turbò affatto, perché la sua vista andava oltre il naturale e tutt’intorno vedeva schierato anche l’esercito di Dio di cui conosceva la potenza; quindi disse al suo servo: 16 …«Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro». Evidentemente il suo servitore, pur non essendo cieco fisicamente, era incapace di percepire le realtà spirituali, per cui Eliseo innalzò a Dio una preghiera: «O Eterno, ti prego, apri i suoi occhi, perché possa vedere». L'Eterno allora aperse gli occhi del giovane e questi vide; ed ecco il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco, tutt'intorno ad Eliseo (v.17). Quando la vista spirituale del servitore si schiarì e vide le armate angeliche e i carri di fuoco del Signore, acquistò coraggio, fu liberato dalla paura, comprese che seppure il nemico li avesse attaccati sarebbe stato sconfitto! Anche oggi vi sono tanti che non vedono l’amore di Dio e la Sua luce, né il Salvatore, la Croce e la salvezza; non vedono l’armata celeste e nessun’altra realtà spirituale. Sono stati accecati dal maligno affinché, non vedendo le meraviglie che Dio ha preparato per loro, divengano increduli, non giungano alla salvezza e non riacquistino la Sua immagine. Costoro non sentono il bisogno di prepararsi in vista dell’eternità, non credono nell’immortalità dello spirito umano e nella vita eterna. II Corinzi 4:4 …nei quali il dio di questo secolo ha accecato le menti di quelli che non credono, affinché non risplenda loro la luce dell'evangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio. Vi sono anche alcuni credenti che non capiscono le cose dello spirito, persino dei leaders che camminano nella carne e che invece di guidare le persone a Dio le portano verso la fossa. Matteo 15:14 Lasciateli, sono ciechi guide di ciechi; e se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa». Intorpiditi spiritualmente, hanno una fede traballante, trovano appagamento nelle cose materiali, non vedono le cose spirituali e non ne usufruiscono. Divenuti religiosi come i farisei, non capiscono le cose dello spirito e di conseguenza non si poggiano sulla Parola di Dio e sulla Sua potenza, Pur essendo nati di nuovo non vivono nello spirito e si considerano a posto sol perché frequentano una chiesa, dimentichi che a nulla serve la semplice frequenza di una chiesa, che non può salvare né cambiare la vita spirituale. Vivono tranquilli come vacche contente del buon pascolo quotidiano e non pensano minimamente al macello a cui saranno condotte all’improvviso, quando meno se l’aspettano! Privi di zelo per le cose spirituali, non pensano alla propria e tanto meno all’altrui eternità! Il vero credente, invece, è consapevole dell’esistenza del mondo spirituale, sa che la sua speranza va oltre la vita terrena e che deve prepararsi adeguatamente in vista dell’eternità… "Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini." (1Corinzi 15:19) … si basa sulla rivelazione della Parola di Dio, combatte con coraggio e determinazione il nemico, sapendolo già sconfitto, e confida nel potente intervento dell’esercito di Dio che oggi come allora è a nostra disposizione, perché gli angeli sono spiriti servitori di coloro che erediteranno la salvezza (Ebrei 1:14). Dobbiamo acquistare la consapevolezza che sia Dio che gli angeli agiscono sulla base della nostra intercessione e dei nostri decreti e che invece non possono intervenire se, anziché combattere nello spirito, ci lasciamo sopraffare dalle ingannevoli sensazioni dell’anima e restiamo passivi. Il maligno farà sempre incursioni nella nostra vita, ma solo se avremo la visione della presenza di Dio e delle Sue schiere angeliche in assetto di guerra pronte ad agire al nostro comando, se faremo la nostra parte di fede, di preghiera e di combattimento spirituale, avremo vittoria certa. L’autore dell’epistola agli Ebrei ci esorta ad imitare i campioni della fede, che definisce testimoni che ci circondano e che hanno creduto nel mondo dello spirito, e come loro a tenere gli occhi fissi su Gesù, autore e compitore della nostra fede. Ebrei 12:1 Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, 2 tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio. Il nostro destino è determinato da ciò su cui teniamo gli occhi, e solo se li teniamo su Gesù, sulla Croce, sulla Sua Grazia, saremo salvati. Gesù dovette soffrire e morire per potere dispensare la Grazia, ma prima che ciò accadesse neppure i Suoi discepoli comprendevano le cose spirituali di cui Egli parlava e che leggevano nelle Scritture. Fu solo dopo la Sua morte e risurrezione, quando nacquero di nuovo, che il Signore aprì le loro menti alla comprensione delle cose spirituali e divennero coraggiosi predicatori dell’Evangelo, pronti a dare la vita pur di testimoniare Cristo… e così è per tutti! Se abbiamo consapevolezza della presenza dello Spirito di Dio in noi, se crediamo nell’esistenza dei Suoi angeli, in quella degli spiriti malvagi che appartengono a satana e nella realtà infernale, ci conviene pensare al nostro destino eterno in modo responsabile, perché le nostre decisioni di oggi possono avere ripercussioni eterne! L’apostolo Paolo, che aveva visione della cose spirituali, nelle sue predicazioni non faceva sfoggio delle sue capacità espressive, ma dimostrava la potenza di Dio per opera dello Spirito Santo. 1Corinzi 2:4 La mia parola e la mia predicazione non consistettero in parole persuasive di umana sapienza, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, 5 affinché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio. Impariamo anche noi ad andare oltre il naturale e, tenendo gli occhi fissi su Gesù, sulla base della Parola di Dio che ci rivela le cose spirituali, sapendo di non essere mai soli e di avere con noi uno straordinario esercito invisibile guidato da Cristo, nostro Capitano e Condottiero, con audacia, zelo e determinazione affrontiamo le battaglie spirituali, certi che la vittoria ci arriderà, perché il nemico è stato già sconfitto! |