Nick: falconero Oggetto: KAPò Data: 2/4/2004 21.49.32 Visite: 166
Da kapo' a ladro. Mister Schulz moralista furbo" di VITTORIO FELTRI Chiedo agli amici lettori di Libero di fare mente locale. Ricordate quel tedesco, Schulz, il quale si scagliò contro Berlusconi, presidente europeo di turno, e all'esordio nell'incarico semestrale? Certo che lo ricordate. Aggredì il nostro premier con protervia, rammentandone le vicissitudini giudiziarie e dipingendolo quale un criminale. Sulle prime il Cavaliere, ripreso e trasmesso in diretta dalla tivù italiana, sbarrò gli occhi stupito dall'insolenza del teutonico parlamentare. Poi si riebbe dallo stordimento e rispose per le rime. «Ho saputo che stanno girando un film sugli scempi nazisti e suggerirò il suo nome per il ruolo di kapò in cui lei sarebbe perfetto», disse il neopresidente ostentando un ghigno sardonico. Schulz colpito in pieno volto dall'uppercut del Cavaliere, traballò e tornò a sedersi. Zittito. Figuriamoci le polemiche. Lo sfacciato tognino, essendo un gauchista d'antico pelo e un fedelissimo di Schroeder, ebbe la solidarietà dell'apparato ulivista italiota, e riuscì a passare per vittima agli occhi progressisti dell'intero continente. Il fatto che egli avesse accusato il capo del governo italiano di essere l'assassino della libertà di stampa, un dittatore senza scrupoli e incurante del suo personale conflitto di interessi, venne retrocesso in secondo piano, quasi scordato. Tanto che il Cavaliere, per sminuire la ferocia della sua battuta, fu costretto a ritrattare: «Massì, in fondo scherzavo». L'incidente si chiuse dopo oltre due settimane di balletti diplomatici. E non mancarono le scuse (molto sfumate) di Silvio. Bene. Ricostruito l'episodio, eccovi la notizia. Schulz non sarà forse un kapò, ma sicuramente è un mariuolo, un tristo profittatore, un ladro di polli. Lo dimostra una documentazione filmata e mandata in onda dalle tivù tedesche nelle quali si vedono cinquantasette europarlamentari tedeschi, tra cui il moralista un tanto al chilo accusatore del Cavaliere, mentre firmano il registro delle presenze a Strasburgo per tutta la settimana e subito dopo se la filano. Casomai non fosse già chiaro l'imbroglio, Schulz e i suoi simpatici colleghi lavoravano un giorno solo e percepivano il gettone (sostanzioso) come se avessero lavorato l'intera settimana. Una gabola vergognosa. Si realizzava in due modi diversi: o il "kapo" provvedeva da sé ad apporre la sigla sul registro delle presenze oppure incaricava di appor vela qualc he compagno compiacente, più precisamente, complice. Il "furto" è stato scoperto grazie alla denuncia di un deputato socialdemocratico austriaco, ex giornalista, secondo il quale i gettoni di presenza indebitamente incassati sarebbero settemiladuecento per un ammontare di 1.886.400 euro, pari a oltre tremiliardisettecentomila defunte lire. Una bella sommetta. È probabile che lo scandalo nei prossimi giorni coinvolga europarlamentari di altri Paesi. Capito da quale pulpito veniva la predica di Schulz contro Berlusconi? |