Nick: Bjomehanika Oggetto: Le guerre dimenticate Data: 11/1/2007 9.21.16 Visite: 183
Congo, Uganda, Ciad: le stragi d'Africa su cui la sinistra tace di MAURIZIO STEFANINI Da ben 21 anni va avanti la Guerra Civile Somala, in sei fasi: la rivolta contro Siad Barre del 1986-1991; il successivo conflitto tribale tra 1991 e 1992; lo scontro tra una parte delle milizie tribali e le forze di peace-keeping a guida Onu tra 1992 e 1995; l'interminabile faida tra i signori della guerra tra 1995 e inizio 2006; lo scontro tra le Corti Islamiche e il governo di transizione infine, l'intervento etiopico. In questi 21 anni almeno 550.000 persone sono morte, su una popolazione che oltrepassa di poco gli 8 milioni. Nel disinteresse generale, salvo in due momenti: quando a Mogadiscio c'erano i Caschi Blu, principalmente americani e italiani; e ora che sono intervenuti i bombardieri Usa a distruggere le basi di Al Qaeda che si erano stabilite nel Paese. Come a dire: non importa se centinaia di migliaia di persone sono uccise in un conflitto; importa se qualcuno muore per colpa degli americani. Ma va detto che su questa base il disinteresse per ciò che accade in Africa è generalizzato. Tra i tre milioni e mezzo e i quattro milioni di morti è stato il bilancio stimato di quel conflitto congolese che qualcuno ha definito Prima Guerra Mondiale Africana. Prima fase tra 1996 e 1997, con la rivolta dell'Alleanza delle Forze Democratiche per la Liberazione del CongoZaire (Afdl) di Laurent-Desirée Kabila contro il dittatore Mobutu. Secondo fase tra 1998 e 2003, con la rottura tra Kabila e i suoi antichi protettori Uganda e Ruanda, mentre al fianco di Kabila intervenivano Namibia, Zimbabwe, Angola e Ciad. Seguiva la misteriosa uccisione di Kabila, sostituito dal figlio; una faida nella faida tra ruandesi e ugandesi; e un'ulteriore faida tribale tra 1999 e 2006 nell'Ituri. Una guerra poi saldata a altri conflitti, a catena. In Uganda, ad esempio, continua dal 1997 la rivolta dell'Esercito di Resistenza del Signore, un gruppo tribale mascherato da fondamentalista cristiano famigerato per i suoi abusi contro bambini sequestrati e multilati. Assieme ad altri due gruppi, tutti appoggiati dal Sudan, ha fatto almeno 10.000 morti. Il Ruanda a sua volta voleva prevenire la rivalsa dei 2 milioni di hutu che erano scappati in Congo dopo aver perso la guerra coi tutsi, in margine alla quale gli stessi tutsi erano stati vittime di un genocidio da mezzo milione-un milione di vittime. E in Angola si è conclusa nel 2002 una guerra civile che dal 1975 aveva provocato mezzo milione di morti. In Ciad la terza guerra civile è iniziata nel 2006. Con 1000-1700 morti in meno di un anno va avanti già a un ritmo di perdite ben maggiore di quello Usa in Iraq, e in essa al fianco di due movimenti ribelli stanno il Sudan e le famigerate milizie Janjaweed del Darfur: una regione dove è iniziato nel 2003 un conflitto tra arabofoni e africani che ha già provocato almeno 400.000 morti, e che si aggiungono ai quasi 2 milioni caduti in seguito all'altra rivolta del Sud cristiano e animista durata dal 1983 al 2005. Ma anche un gruppo ribelle della Repubblica Centrafricana è aiutato dal Sudan, tant'è che qualcuno parla ormai di una sola grande Guerra dell'Africa Centrale. La guerra in Somalia si salda a sua volta alle varie rivolte separatiste in corso in Etiopia, aiutate da un'Eritrea che tresca con l'integralismo islamico, ma è a sua volta minacciata da una Jihad Eritrea appoggiata dal Sudan. C'è una fragile tregua in attesa delle elezioni in una Costa d'Avorio divisa dal 2002 dalla guerra civile tra Nord e Sud cristiano. I rapiti italiani ci ricordano la rivolta separatista in corso dal 2003 in Nigeria nel Delta del Niger. Recenti sono anche le guerre civili che hanno sconvolto la Liberia nel 1989-96 e nel 1999-2003, come pure la Sierra Leone nel 1991-2000. Dopo i negoziati del 2005, nel 2006 si è improvvisamente riaccesa la rivolta in corso dal 1990 nella regione meridionale della Casamance contro il governo senegalese. Nel 2005 si è anche riacceso in un'intifada il movimento anti-marocchino nel Sahara Occidentale. E non è del tutto esclusa una possibile ripresa della rivolta islamista che tra 1992 e 2002 ha provocato in Algeria 160.000 morti. 550.000 I morti - su una popolazione che oltrepassa di poco gli 8 milioni - in 21 anni di guerra somala, dalla caduta di Siad Barre all'intervento etiope. 4 MILIONI L'incredibile numero di vittime provocate dal lungo conflitto congolese che, per l'intervento di molti altri Paesi, qualcuno ha definito Prima Guerra Mondiale Africana 10.000 Il bilancio della rivolta dell'Esercito di Resistenza del Signore in Uganda, gruppo tribale mascherato da fondamentalista cristiano noto per gli abusi contro bimbi sequestrati e multilati. 2.400.000 La strage in Sudan: nel Darfur dal 2003 è in corso un conflitto tra arabofoni e africani che ha già provocato almeno 400.000 morti, a cui si aggiungono i 2 milioni di caduti in seguito all'altra rivolta del Sud durata dal 1983 al 2005.
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