Nick: mir Oggetto: il venditore Data: 21/1/2007 14.22.45 Visite: 78
Della sua mano il mignolo era un corpo morto, attaccato al palmo come una piccola coda. Non lo muoveva, non poteva. Per uno che fa il venditore questo è un handicap. Eppure lui fino ai 40 anni era sempre stato sulla breccia. Un po' per fortuna e un po' per bravura era stato un grande venditore. C'è stato un periodo della storia italica in cui l'importante era spendere e farlo nella maniera più 'avanti' possibile. E lui vendette corsi di sopravvivenza nella giungla per manager, tonnellate di plasticosi e cancerogeni gadget dell'emergente industria cinese, essenziali e costosissimi dispositivi elettronici per conferenze tra persone in 'foreign english'. Quella mano dal mignolo pendulo la strinsero in molti ed anche con una certa soddisfazione. Poi vennero i '90 con la loro depressione. Il venditore, che nel frattempo aveva sposato la sua compagna di una vita e messo al mondo un erede, per non assumere un atteggiamento mignolesco 'diversificò'. Il conto in banca si prosciugò e il venditore iniziò a vendere aria e sogni. Qualcuno ancora cadde nella sua tela e lui ne trasse giovamento. Trovò anche un'amante. Giovane, brutta e acquirente di sogni da svendita. La poveracccia aveva perso il marito durante la luna di miele per una disgrazia. Una disgrazia di quelle che fanno statistica. Avrebbe scambiato qualsiasi sogno col suo incubo. Il venditore vendette sè stesso in mancanza d'altro. La compagna di una vita cambiò serratura alla porta di casa. Ero sul lungomare col venditore. Consumavamo un pranzo frugale. Guardavo dei gabbiani sulla banchina lottare per il cadavere di un pesce lasciato dai pescatori. "La vita è una guerra del cazzo in cui i poeti trovano colori e profumi" dissi. Mi guardò strano. Era la prima volta che non parlavo con lui di lavoro. Poi disse "Anche i poeti vendono qualcosa". E diede un morso al panino che teneva con le mani. Il mignolo, come sempre, non partecipò. Concorso Letterario "Le parole del desiderio" http://www.librando.net/dblog / |