Nick: ladyvivi Oggetto: una bottiglia... Data: 25/1/2007 15.41.55 Visite: 162
che vuoi che faccia..... A mio avviso molte xsone,soprattutto ragazzini si "scassano" con l'alcol xchè "fa bello".... forse è solo una mia idea... cmq ero alla ricerca di qualche diapositiva interessante x una delle mie lezione ed ho pensato che se vi fate na cultura in merito nn è sbagliato... se volete "ammazzare"i vostri epatociti e neuroni fate pure,ma siatene consapevoli... tòòò.. m'paratv qualcosa:D!!!! Praticamente come un farmaco L'alcol agisce deprimendo il sistema nervoso centrale: diminuisce cioè l'attività dei neuroni e induce tolleranza e dipendenza, analogamente ai farmaci sedativo-ipnotici (benzodiazepine). L'alcol aumenta la fluidità delle membrane neuronali e modifica il funzionamento di diversi neurotrasmettitori. Se c'è un consumo cronico l'organismo innesca tre meccanismi successivi di compensazione, che gli consentono di tollerare, entro certi limiti, quantità sempre maggiori di alcol. Dopo 1-2 settimane il fegato incrementa la velocità di metabolizzazione dell'etanolo del 30%, s'instaura così la tolleranza farmacocinetica, o metabolica. Questa modificazione, dovuta all'aumentata produzione di enzimi epatici, insorge molto rapidamente, ma scompare altrettanto in fretta se s'interrompe il consumo di alcol. Tolleranza farmacodinamica: insorge più tardi e comporta profonde alterazioni chimiche e strutturali delle membrane cellulari. L'organismo si abitua ad una certa dose di alcol così che, per ottenere gli stessi effetti, il soggetto deve ingerire quantitativi sempre maggiori. Questo tipo di adattamento è sicuramente il maggior responsabile della dipendenza fisica. Tolleranza comportamentale: il soggetto impara a normalmente in presenza di un tasso alcolico elevato. L'alcolista riesce a gestire gli effetti più comuni dell'alcol ma è solo un adattamento temporaneo. Col tempo, infatti, i deficit comportamentali peggiorano e non possono più essere dissimulati. Gli effetti sul sistema nervoso centrale Neuropatia periferica: probabilmente legata a deficienza di tiamina (vitamina B1), dato che l'alcolista tende ad alimentarsi poco e male. Si manifesta con torpore, formicolio e parestesia agli arti. Degenerazione cerebellare: nel caso in cui la malnutrizione sia costante, si osserva una progressiva perdita dell'equilibrio nel soggetto, sia quando è fermo sia quando cammina. L'atrofia del cervelletto è chiaramente visibile effettuando una TAC o una risonanza magnetica. Deficienze cognitive: molti alcolizzati sperimentano difficoltà di apprendimento per compromissione della memoria, sia a breve sia a lungo termine. Fortunatamente questo handicap scompare, dopo almeno un anno di astinenza, e il soggetto riacquista le sue normali facoltà mentali. Sindromi psichiatriche: nell'alcolista possono manifestarsi depressione, ansia, allucinazioni uditive, illusioni paranoiche. Queste patologie possono persistere per diversi mesi, dopo che il paziente ha smesso di bere, e richiedono cure specifiche. Gli effetti sul sistema gastrointestinale L'azione irritante locale dell'etanolo sulle mucose causa esofagiti e gastriti, che possono essere accompagnate da dolore addominale, anoressia, vomito e sanguinamento. L'azione locale sulle pareti dell'intestino, combinata agli altri componenti della dieta, può indurre diarrea o costipazione. I problemi infiammatori dell'apparato digerente sono reversibili, fatta eccezione per una grave complicanza: le varici esofagee. Altri effetti sono invece più seri: pancreatite acuta o cronica, epatite alcolica, degenerazione cirrotica del fegato, rischio 10 volte più elevato di sviluppare un tumore. Gli effetti su sangue e immunità L'alcol diminuisce l'aggregazione piastrinica (fluidifica il sangue), altera la produzione di eritrociti (anemia megaloblastica), abbassa le difese immunitarie. Questi effetti sono temporanei e regrediscono con l'astinenza, ma facilitano la comparsa di infezioni e tumori. Gli effetti sul sistema cardiovascolare Piccole quantità di alcol causano vasodilatazione periferica e diminuzione della forza di contrazione del cuore, in pratica un lieve abbassamento della pressione arteriosa seguito, per compensazione, da un incremento di ritmo (tachicardia) e gittata cardiache. Inoltre, un consumo moderato di etanolo assicura un benefico effetto sull'apparato cardiovascolare, sembra, infatti, aumentare i livelli di colesterolo HDL. Negli alcolisti, invece, si ha incremento della pressione arteriosa con possibile comparsa di aritmie, insufficienza cardiaca e vasculopatie cerebrali. Gli effetti sul sistema genito-urinario L'alcol a piccole dosi aumenta, nei maschi, la pulsione sessuale ma diminuisce parallelamente la capacità di erezione. Negli alcolisti cronici, talvolta, si osserva atrofia testicolare irreversibile con conseguente sterilità; impotenza e ginecomastia (ingrossamento delle ghiandole mammarie). Le donne alcolizzate, invece, possono andare in contro ad amenorrea (interruzione del ciclo mestruale), sterilità e aborti
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