Nick: Evi|ArmA Oggetto: Morti Filmiche 3 Data: 13/4/2004 18.39.39 Visite: 247
In questa nuova riflessione sulla morte nei film potremmo dire che serial killers e delitti non sono esclusivamente elementi narrativi dei film horror o thriller. Un esempio è dato da una commedia del 1982 diretta da Ludovico Gasparini e interpretata da Lello Arena e Maddalena Crippa. Le tematiche e le modalità del thriller alla Dario Argento assumono qui connotati molto partenopei. Così l'assassino porta guanti color azzurro Calcio-Napoli e usa i numeri della tombola come avvertimento mentre la cantilena infantile alla Profondo Rosso diventa la classica "Funiculì Funiculà". In pratica la metafora non tanto velata che la napoletanità portata all'eccesso può essere la causa scatenante della follia. I personaggi stereotipati, le situazioni tipiche e le canzoni diventano la cornice della vicenda e la rendono comica ma anche in un certo senso inquietante perchè a noi riconoscibile. Nel film appaiono come guest star nei ruoli di se stessi James Senese che è autore della colonna sonora e il grande Massimo Troisi che ha anche scritto il soggetto. Massimo svilupperà poi l'idea geniale della sua morte nel finto documentario "Morto Troisi, viva Troisi". Considerato un piccolo cult per le tante frasi che infarciscono la storia, tipo " Scartiloffista o Scatuozzo?", oppure " Chi 'a dat' a fibbia stevuza 'ropp c'anna apert a tabbacchin?" o ancora " Manniti di Riale o Mannitidiriale". Da riscoprire e rivalutare. Il film è:
La storia: In città sta per svolgersi il primo festival della Nuova Napoli, il cui motto è "Napoli deve cambiare". Ma qualcuno non è d'accordo. Un misterioso "maniaco" che si fa chiamare Funiculì Funiculà si erge contro il rinnovamento post-moderno a favore della tradizione della Napoli di una volta: la pizza, il sole e il mandolino sono cose innocue che non hanno mai fatto male a nessuno. Sulle tracce del folle si mettono due giornalisti del Mattino, Lisa una rampante reporter del Nord e Michele Giuffrida, un ragazzo che timido e impacciato è dire poco. James Senese: il musicista che partecipa al Festival della Nuova Napoli è scosso dal fatto che qualcuno ha suonato la canzone di Funiculì Funiculà nell'impianto del TeatroTendaPartenope e ora si trova da solo sul palco. Nel suo sax trova il numero 34 che nella tombola corrisponde alla "testa". Scappa quando sente dei rumori ma sono solo i suoi amici che gli fanno uno scherzo. Tranquillizato entra nella sua auto ma ad aspettarlo c'è il vero maniaco che gli fracasserà, appunto, la testa.
Massimo Troisi: il popolare attore ha ricevuto la visita di Funiculì nella sua stanza d'albergo,che lo ha messo alla prova sull'argomento "canzoni napoletane classiche" con il brano Palomma, uno dei più difficili da ricordare. Ha paura e non vuole più partecipare al Festival ma la polizia e la stampa lo convincono a fare da specchietto per l'allodola. Cosi rassicurato, può tranquillamente girare per le strade, convincersi che Napoli va bene cosi com'è, leggere il giornale e cantare Palomma che nel frattempo ha imparato a memoria. Ignora che Funiculì sa della trappola e lo punisce a suo modo...
Funiculì Funiculà: altri non è che Michele, che è stato cresciuto dal padre probabilmente pazzo, a forza di canzoni, tradizioni, ciuccio, pizza e mandolino e questo lo ha reso folle e schizofrenico. Lisa lo ha scoperto nel suo studio pieno di cimeli e statue di Pulcinella. La personalità di Funiculì sta per avere la meglio sulla sua psiche, sta per uccidere anche la sua amica ma arriva la polizia. Parte una raffica di mitra e per Michele non c'è scampo...oppure no?
copyright - Cecchi Gori Editoria Elettronica Home Video Questo post è dedicato in particolare al mio caro amico Davide "Scratch" Lama, grande estimatore di questo film.
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