Nick: Casual Oggetto: A porte chiuse chi ci guadagna Data: 4/2/2007 13.33.8 Visite: 350
Sono un abbonato del Napoli. Pur avendo la possibilità di richiedere un accredito stampa preferisco pagare e andare in curva. Amo la curva, quello che ha sempre significato come luogo di socializzazione e trasmissione di esperienze. In curva mi ha portato per la prima volta mio padre. Era l'anno 1971, nel Napoli giocava Altafini e restai affascinato dallo spettacolo degli spalti più che da quello che avevo visto in campo. E mio padre c'era andato con suo padre e suo zio, memorie che a ritroso si perdono nel tempo in stadi che una volta si chiamavano Ascarelli e Collana. Dopo i fatti di Catania ci sarà un giro di vite, cosi' raccontano i media, come sempre impegnati nella gara a chi disinforma di più, al premio Pulitzer del buonismo e della viscida ipocrisia. Porte chiuse e adeguamento immediato al decreto Pisanu, come se non si fosse dimostrato più volte che in realtà nessuno lo aveva applicato. Ma chi paga? Chi ha pagato? Nessuno. Ma se pure fosse avvenuto, cosa avrebbe cambiato nella geografia degli incidenti del pallone che ha come teatro luoghi spesso lontani km dagli stadi? Nulla, ma forse a nessuno giova ricordarlo. Quello che però adesso trova tutti quelli che una volta si chiamavano padroni del vapore compatti, è la necessità di misure rigide per il futuro. A partire dagli stadi a porte chiuse, anche quello di Bolzano e fa niente se gli incidenti che sono costati la vita all'ispettore di polizia siano avvenuti a 1500 km di distanza. Quando ammazzarono Sergio Ecolano al solo Napoli furono comminate pene severe, ma a nessuno venne in mente di bloccare tutti i campionati, perchè in quel caso si ritenne che lo show doveva andare avanti. E non inganni che questa volta sia formalmente diverso, perchè in realtà queste poche giornate di stop saranno la premessa necessaria perchè lo show continui con profitti maggiori. Se ci fosse stata vera costernazione i campionati di quest'anno avrebbero dovuto essere annullati e non diventare un piatto ancora più ricco per i signori della pay-tv, che sono i veri beneficiari del calcio di oggi e di quello che verrà. Per cui io tifoso che ha già pagato mi vedrò privato della possibilità di accedere allo stadio e nessuno mi riconoscerà un rimborso. Le società e gli imprenditori che hanno creduto nel calcio, investendo spesso cifre ingenti, si vedranno private della possibilità di fare incassi. Pensate solo ai 2000 biglietti di media venduti in 2 anni di C1 in tutte le trasferte del Napoli, ossigeno per le casse di piccole società che tirano a campare. Si puniscono tutti per non punire un sistema che non può e non vuole mettersi sotto accusa. Si punisce la passione di milioni di tifosi che non hanno altra colpa che quella di amare la propria squadra. Si punisce il tifoso del Chievo che come ho letto da qualche parte "non ha mai tirato nemmeno una pallina di carta". Gli unici che si stanno sfregando le mani, ci potete scommettere, sono i Mr. Murdoch delle pay-tv, da quest'anno in avanti si prevedeno impennate negli introiti delle loro società, senza che abbiano nemmeno fatto un qualche particolare investimento per meritarlo. |