Nick: Hightecno Oggetto: SABATO IN POLTRONA Data: 5/2/2007 0.12.42 Visite: 191
Questa la prospettiva nell'immediato futuro per il calcio italiano, oggi il Coni ha deciso quello che ormai tutti sappiamo, preparandosi con soluzioni drastiche in vista del summit di domani pomeriggio. Fermi tutti un'altro turno, stadi vuoti fino a marzo, niente trasferte, niente striscioni, niente cori contro gli avversari, pene dententive inasprite. Probabili le opposizioni di lega calcio, pay-tv e buona parte dell'opinione pubblica, davvero indignata ed addolorata per il morto ma già in astinenza da calcio giocato. Penso che il problema non sia risolvibile perseguendo strade come questa, il problema va oltre lo stadio (gli incidenti tra tifoserie al suo INTERNO sono diminuiti dell 80% negli ultimi 5 anni) e coinvolge le forze dell'ordine, quindi lo STATO, e settori sociali strumentalizzati da manipolazioni esterne che sfruttano le frustazioni e la demenza di gruppi di pseudo-ultras-criminali che individuano in poliziotti e carabinieri il primo (forse unico) nemico. Purtroppo le frage del tifo organizzato, quelle pulite e sane, pur dissociandosi da questi cani sciolti, non possono intervenire sulla liberà facoltà di questi dementi di andare allo stadio, nè tantomeno sono nelle condizioni di reprimerle o denunciarle. Da escludere anche il modello inglese, che ha solo allontanato il fenomeno dal perimetro degli stadi, riportando di certo le famiglie allo stadio, ma ancora con le infermerie degli hospital piene dei feriti degli scontri tra tifosi che si svolgono in location isolate, lontano da telecamere e microfoni. Ma lì c'è una civiltà anche per le risse: hanno il buon gusto di prendersi a botte di nascosto, anche perchè rischiano di restare fuori da qualsiasi stadio PER TUTTA LA VITA. Questo perchè in Inghilterra vigono leggi penali di base che qui in Italia, con la legislazione vigente, sarebbero incostituzionali. Questo sia per l'ultras che per l'evasore fiscale: si va in gabbia e non si esce prima dell'adeguato periodo di pena: nientre triplo processo, niente riti abbreviati o sconti. Chi ama il calcio però ha diritto a vedere il GIOCO. Il tifoso, almeno in casa sua ha diritto di andare a vedere la propria squadra, mentre per le trasferte sono daccordo nell'EVITARE invasioni di massa nelle altre città, bloccando la distribuzione di biglietti per gli ospiti, i treni speciali, i percorsi obbligati. In tal modo, il primo prestesto che innesca lo scontro tra forze dell'ordine e tifosi va ad esaurirsi. Insomma, domani si saprà cosa succede e in ogni caso sarà qualcosa che dovrà arginare il problema nel suo specifico, spero solo che per la follia di un branco di teste di cazzo non ci rimettano sempre e solo le persone pulite, che amano le emozioni che ti sà dare questo sport. Come il sottoscritto. My Enterprise: http://www.hightecno.com |