Nick: Hightecno Oggetto: P.ZZALE TECCHIO Data: 10/2/2007 12.0.22 Visite: 261
"Oggi c'è chi tiferà con gli altoparlanti, ma si teme la rabbia dei « cani sciolti ». I cani sciolti sono la vera incognita del sabato calcistico di Napoli: la protesta, invece, è assicurata. Il popolo degli orfani del pallone si ritroverà a metà mattinata dalle parti del San Paolo, molte ore prima del match con il Piacenza. Saranno più di mille, arrabbiati, duri e non sappiamo quanto puri. Nel tam tam via internet e via sms, è passato il messaggio di indire una manifestazione pacifica per protestare contro la chiusura dello stadio: ma se i famosi cani sciolti della curva A, magari impasticcati e ubriachi, supereranno il confine che separa la protesta civile dalla guerriglia urbana, si scatenerà il caos. Le autorità hanno deciso di inviare un esercito di duecento uomini. L'ordine del prefetto Alessandro Pansa è chiaro: tolleranza zero. Il capo della Digos, Antonio Sbordone, non prevede bufera: «Qualcuno andrà allo stadio perché ha bisogno di sentire l'atmosfera, ma io sono ottimista. Certo, se la chiusura dello stadio dovesse protrarsi a lungo, allora la tensione crescerà». Il Comune assicura di poter completare i lavori di sua competenza in due mesi, ma il vero problema è quanto spetta al Napoli: tornelli e zona di prefiltraggio non saranno pronti prima dell' estate. Da un rapido colloquio con due ultras dalla fedina penale non propriamente immacolata, emerge molta rabbia: «Non possono toglierci il calcio. Ci faremo sentire. Siamo incazzati anche con la società: doveva essere più determinata. Protesta civile? Non possiamo garantire nulla, c'è sempre qualcuno che può perdere la testa». Nel quartiere di Colli Aminei, dove vivono molti professionisti, ultras dall'aria più rispettabile annunciano: «Protesteremo perché non è giusto che ci vietino lo stadio. Il morto di Catania è una cosa orribile, ma se fosse stato un tifoso e non un poliziotto non ci sarebbe stata questa repressione. Noi vogliamo una dimostrazione pacifica, ma basta una scintilla per sprofondare nel caos. E in ogni caso molto dipenderà dal comportamento delle forze dell'ordine. Se verranno al San Paolo per vendicare il morto di Catania, saranno loro i responsabili dei disordini». Qualcuno in questo strano sabato tiferà con gli altoparlanti: «Urleremo per sostenere i giocatori». E' la grande fantasia di Napoli, l'unica ricchezza che mantiene in vita una città assassinata dall'indifferenza." Il solo pensiero di stare lì fuori e non poter entrare mi inquieta. Con la consapevolezza di non riuscire a risolvere nulla. Meglio rimanere a casa. E voi, che farete? My Enterprise: http://www.hightecno.com |