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Nick: mir
Oggetto: proprio proprio niente
Data: 15/2/2007 23.35.44
Visite: 112

Lui era un tipo mezzo autistico.
Per l'altra metà era un fottuto genio.
Mi capitava spesso di sentirlo parlare e pensare che il mio cervello andasse a metà della velocità cui andava il suo.
Mentre i primi concetti raggiungevano gli iniziali gangli della mia coscienza lui era già oltre e stava creando mondi e personaggi e idee e cose.
Poi però, mentre lo portavo in giro sulla mia utilitaria francese, mettevo la freccia per svoltare e lui smetteva di parlare.
E iniziava fare tic tac assieme al suono ritmato che veniva dal cruscotto.
Cioè faceva tic tac con la bocca assieme al mio cruscotto.
Il classico fottuto genio autistico, si direbbe.
Un giorno lo incontrai con la sua ragazza.
Non sapevo neanche che ne avesse una.
E, soprattutto, non potevo neanche immaginare che una del genere potesse interessarsi a uno come lui.
Se vivessimo negli anni '70 avrei detto che lei era una punk. Adesso credo esistano anche forse troppe definizioni.
Diciamo solo che la sua cresta bicolore non s'intonava con uno che fa tic tac con la bocca nella mia macchina.
Eppure stavano insieme.
Cioè facevano quelle cose per cui uno dice senza tema di smentita "quei due stanno insieme". Tipo parlarsi a bassa voce, anche da lontano, e capirsi. Pura fantascienza per uno come me che non ha mai capito il labiale. Forse per questo le raga mi hanno sempre mollato.
Insomma un giorno andiamo a mangiare tutti assieme.
L'autistico, la punk e me (non so, mi dovrò trovare prima o poi un cazzo di aggettivo che mi si confà).
Una specie di barzelletta si direbbe.
La tavola calda era piena di operai in pausa e il vapore appannava i vetri.
Prendiamo tutti e tre dei primi piatti.
Ci sediamo vicino un grande vetro che ci divide dal parcheggio della tavola calda.
Lui sta zitto e mangia perso in pensieri che solo Dio ha il privilegio di leggere. Forse.
La punk mi parla dello schifo della vita di oggi.
Io l'ascolto ma il posto è rumoroso e mi perdo qualche passaggio.
Dico: "Ci sarebbe proprio bisogno di una svolta".
Mio commento standard a chi si lamenta in maniera standard.
Lui esce dai suoi pensieri e mi guarda.
"Tic tac tic tac".

Concorso Letterario "Le parole del desiderio"
http://www.librando.net/dblog /



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proprio proprio niente   15/2/2007 23.35.44 (111 visite)   mir

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