Berlusconi: "Prodi si deve dimettere"
An, Lega e Fi riuniti a Palazzo Grazioli
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An, Lega e Fi riuniti a Palazzo Grazioli" src="http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/politica/governo-battuto/cdl-chiede-dimissioni/ansa_9822931_51520.jpg" width="200" />
ROMA - "Prodi ha il dovere di dimettersi". Questo il primo commento di Silvio Berlusconi dopo la debcle del governo in Senato. Il Cavaliere, che si è riunito con Gianfranco Fini e Roberto Maroni, ha così sintetizzato una richiesta che i senatori della Cdl avevano già espresso in Aula con un coro gioioso di "dimissioni, dimissioni" sparato fra i banchi di Palazzo Madama subito dopo la certificazione della sconfitta del governo da parte del presidente Franco Marini.
Una caduta, quella del Governo, che Silvio Berlusconi non si aspettava. "Assolutamente no - dice il portavoce Paolo Bonaiuti - Larghe intese adesso? Fu un gesto di coraggio che fece dopo le elezioni, adesso è tardi".
E così l'ex premier affida ad una nota le sue valutazioni: "Non era mai accaduto prima nella storia della nostra Repubblica, la politica estera e di difesa è il cuore della politica, la principale ragion d'essere di una maggioranza e di un governo. Prodi e D'Alema hanno chiesto al Parlamento il consenso sulla loro politica estera, sulle loro idee e sulle loro decisioni in politica estera. Questo consenso non lo hanno ottenuto''. ''La politica estera - dice Berlusconi - riguarda il ruolo e l'immagine dell'Italia nel mondo e la vita dei nostri soldati impegnati nelle missioni internazionali di pace. Il Paese e' stato esposto da una maggioranza che non c'e' e da un governo incapace, che ha rifiutato perfino il dialogo parlamentare, a una grave umiliazione internazionale''.
Ed è proprio a casa del Cavaliere che si danno appuntamento i vertici di An, Forza Italia e Lega. Con Fini che chiede che D'Alema "si dimostri uomo d'onore e si dimetta". Assenti i centristi di Casini che invece sono riuniti in sede per l'ufficio politico del partito.
Nel frattempo una delegazione di parlamentari di via della Scrofa si ferma a pochi metri dall'ingresso principale di Palazzo Chigi per chiedere le dimissioni di Prodi.Tra questi c'è Teodoro Bontempo che sventola un piccolo cartello con la scritta "Coraggio! Ormai Prodi è di passaggio". Un gruppo di militanti del partito, sempre controllato a vista dalle forze dell'ordine, arriva vicino alle transenne che circondano piazza Colonna, all'angolo di largo Chigi. In molti sventolano bandiere di An e di Azione giovani. Espongono un maxistriscione: 'Prodi go home'. A guidare la protesta ci sono Gianni Alemanno e Giorgia Meloni.