Nick: Haran Oggetto: POI DICONO I MEDICI Data: 22/2/2007 12.12.7 Visite: 187
FIRENZE - Non è un incubo. Sono tanti incubi che le stanno esplodendo dentro. Un errore di trascrizione, e tre organi infetti sono stati impiantati in altrettanti pazienti, che ora hanno altissime probabilità di diventare sieropositivi, con la prospettiva ancora più drammatica di ammalarsi di Aids. E l'errore è stato suo. "Non faccio che pensare a loro, ai tre pazienti, e alle loro famiglie, alle loro sofferenze", ripete la biologa del laboratorio di sieroimmunologia del policlinico di Careggi che il 13 febbraio ha sbagliato a trascrivere il dato sulla reazione al virus Hiv del sangue della donatrice. Sul referto ha scritto negativo invece di positivo. E quell'errore sta travolgendo molte vite. Compresa la sua. "Non dormo più, non so darmi pace, non riesco a capire come sia successo", ripete ai familiari, ai colleghi e agli amici che intorno a lei hanno creato un cortese ma fermissimo cordone di sicurezza e che la descrivono disperata a tal punto che i medici le hanno prescritto forti tranquillanti e che l'azienda ospedaliera ha disposto un sostegno psicologico anche per lei, oltre che per i pazienti sottoposti a trapianto e per i loro familiari. Il bel palazzo moderno dove abita con il marito, biologo come lei, e con i due figli, ha un aspetto accogliente e tranquillo. Ma nell'appartamento al primo piano è come se si fosse abbattuto un terremoto. "Lei è una persona di prim'ordine e di grande esperienza", spiega un amico. Ha 52 anni, un curriculum senza pecche. Una bella donna, capelli lisci, naso diritto, begli abiti e un'espressione intelligente e decisa anche in queste drammatiche circostanze. Ma gli incubi non le danno tregua. A causa del suo errore due giovani, un uomo e una donna, e un malato più anziano, che grazie al trapianto sognavano il ritorno alla vita, ora dovranno sottoporsi a pesanti terapie e convivere con il rischio di ammalarsi di Aids. E questo è il tormento più grande. Ma poi c'è quello del lavoro. L'azienda ospedaliera di Careggi ha avviato la procedura di sospensione cautelare. È una procedura che potrebbe teoricamente portare anche al licenziamento. Ma prevede un'ampia discussione e un attento ascolto della testimonianza della dottoressa. Tutti si rendono conto che non ha agito con la volontà di fare del male, che non è una sabotatrice né un'assassina. Ha compiuto un errore. Grave, gravissimo. Ma un errore. E il fatto che l'assessore regionale alla salute Enrico Rossi abbia immediatamente dettato nuove e dettagliate istruzioni per rafforzare le procedure di controllo e ridurre il rischio di errore nella lettura dei risultati delle analisi, significa che le stesse autorità sanitarie ammettono l'esistenza di falle nel sistema adottato sino a ieri. In particolare, l'assenza di un doppio controllo di routine per procedure delicate come quelle dei trapianti. Lo dicono alcuni colleghi del laboratorio di sieroimmunologia, ora oppresso dalla mestizia: "Qui dello psicologo abbiamo bisogno tutti. Eravamo orgogliosi del nostro gruppo. Ora guardano a noi come a degli untori". Per lei, che lunedì era in lacrime in ufficio circondata dai colleghi e che ora è ufficialmente "in ferie", è un altro incubo: aver gettato, con il suo errore, il discredito sul laboratorio, sull'ospedale, sulla sanità toscana. Lei che era tanto fiera del suo lavoro, della sua accuratezza, della sua esperienza. Tutto bruciato in un attimo. Eppure, anche nella disperazione, continua a credere nel suo lavoro e sembra decisa a battersi per non perderlo. Ma le serve molta forza interiore, perché altri incubi si accavallano. C'è l'inchiesta avviata dalla procura della Repubblica, con l'ipotesi di lesioni colpose gravissime. Se i pazienti presenteranno entro tre mesi querela, la dottoressa non potrà evitare un procedimento penale. E i suoi problemi con la giustizia non si fermerebbero qui. C'è infatti la concreta possibilità che i tre pazienti e le loro famiglie chiedano un colossale risarcimento dei danni. Ci sono le assicurazioni, certo, ma è difficile che la copertura sia sufficiente per risarcire le tragiche conseguenze di quell'unico inspiegabile errore in una carriera senza macchie. --------- Ecco perchè mi stanno sulle palle i medici...è successo a questa biologa, ma poteva accadere a uno qualsiasi...cioè, ad esempio, con quale serenità un chirurgo può operare un cristiano a cuore aperto se il giorno prima ha scoperto che la moglie gli fa le corna?!? mi fiderei solo di House...
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