Oggetto: C.V.D.
Data: 23/2/2007 23.2.2
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come volevasi dimostrare...
PASSAPORTOPOLI
Assolti Veron e Cragnotti
PASSAPORTOPOLI Roma, 23 febbraio 2007 - Con otto assoluzioni, tra le quali quelle di Sergio Cragnotti, Juan Sebastian Veron, Felice Pulici e Nello Governato, e due condanne, quella della traduttrice argentina Maria Elena Tedaldi, che ha avuto un anno e tre mesi, e dell'impiegato comunale di Fagnano Castello Gianfranco Orsomarso, che ha avuto 5 mesi, si è concluso a Roma il processo che ha tratto origine dall'inchiesta sulle pratiche fatte per far ottenere a Veron, già centrocampista della Lazio, un passaporto italiano.
Le assoluzioni, tutte con formula piena riguardano anche i procuratori del calciatore Marco Mascardi e Francisco Hidalgo nonchè Ilario Camaiani che come la Tedaldi faceva parte dello studio Alvarez di Buenos Aires, che ha curato la pratica riguardante la richiesta di cittadinanza italiana per Veron. Tra gli assolti anche Silvio Botta Chinnici, che aveva curato le pratiche per la registrazione in Italia di un'automobile di gran lusso acquistata da Veron.
Un iter mai concluso perchè l'avvio dell'inchiesta per falso aveva determinato l'impossibilità di usare i documenti necessari per l'immatricolazione. A pronunciare la sentenza è stato il giudice monocratico Bruno Costantini, il quale ha anche disposto per quanto riguarda la Tedaldi e Orsomarso la sospensione condizionale della pena. Disponendo le 8 assoluzioni il giudice ha in sostanza accolto le richieste degli avvocati Ugo Longo, Fabio Alonsi, Massimo Ciardullo e Antonio Andreozzi che hanno assistito i principali imputati.
In sostanza, concludendo il giudizio il giudice ha ritenuto che l'unica responsabilità per quanto riguarda l'accusa di falso dovesse essere attribuita a Maria Elena Tedaldi che in Argentina ha predisposto tutta la pratica poi trasferita in Italia per fare ottenere a Veron il passaporto. Ora con la sentenza il giudice ha dichiarato la falsità di tutta la pratica e quindi le competenti autorità dovranno procedere alla cancellazione dall'anagrafe dell'atto che attribuisce a Veron la cittadinanza italiana.
Ad assistere al processo c'era anche Felice Pulici che rischiava una condanna a 1 anno e 3 mesi per aver avuto, secondo l'accusa, un ruolo di rilievo nella vicenda. Pulici ha accolto la notizia della sua assoluzione con emozione e ha detto soltanto: «Sono contento che tutto sia finito nel migliore dei modi».
Nella Casa delle Libertà, ogniuno fa un pò come cazzo gli pare!..ed ora, ridateci la GIOCONDA!
