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Nick: Alex
Oggetto: perchè c'è stata la crisi...?
Data: 25/2/2007 12.33.41
Visite: 129

un pezzo di un articolo di Eugenio Scalfari (il fondatore di repubblica..)

Dunque tutto come se la crisi del 21 febbraio non ci fosse stata? Cancelliamo quella data dal calendario e si ricomincia sulla linea dello "Heri dicebamus"?
Non credo che sia possibile e per capirlo bisogna tornare al recente passato per meglio intravedere le ipotesi di lavoro che riguardano il futuro.

Io non credo ai complotti e nemmeno ai colpi di sole. Stando ai patiti del retroscena, nel voto contrario di Cossiga e nell'astensione di Andreotti e di Pininfarina ci sarebbe la zampa dell'America, del Vaticano, e della Confindustria; ma detta così è una rozza semplificazione che non sta in piedi.

Pininfarina (non è un pettegolezzo ma un dato di realtà) è una persona molto ammalata. Il suo "rapimento" nell'aula di Palazzo Madama è un episodio abbastanza ignobile dietro al quale non c'è nessun complotto politico ma una squallida "appropriazione indebita".

Cossiga si identifica da sempre con i servizi di sicurezza italiani e occidentali, nel bene e nel male.
Non è arbitrario pensare che James Bond sia il suo punto di riferimento. Non a caso fu uno dei responsabili di "Gladio" e di organizzazioni para-militari fondate dalla Nato durante la fase calda della guerra fredda. Il senatore Di Gregorio è la sua controfigura ad infimo livello, ma anche nel caso di Cossiga non c'è complotto alle spalle. Nessuno gli è andato a suggerire come votare. Lui lo sapeva da sé.
Analogo discorso vale a maggior ragione per Andreotti. Esaminando il suo voto su 24 Ore del 22 febbraio, Orazio Carabini ha citato la frase pronunciata da Paolo Sarpi dopo esser stato pugnalato dai sicari dell'Inquisizione: "Agnosco stylum Romanae Ecclesiae". Tradotto e attualizzato, il voto di Andreotti sarebbe dunque la pugnalata inferta a Prodi dal cardinal Ruini per interposto senatore a vita. Ebbene, conosco abbastanza il personaggio Andreotti per dire che questa ipotesi non ha senso.

Però un senso ce l'ha. Andreotti era ben consapevole che il cattolico adulto Romano Prodi, la cattolica adulta Rosy Bindi, i sessanta cattolici adulti della Margherita rappresentano una realtà indigeribile per l'episcopato italiano. Da cattolico adulto (anzi vegliardo) anche lui, Andreotti ha giudicato che quella astensione negativa fosse la scelta giusta per indebolire la pericolosità e limitare la rivendicazione di autonomia dei cattolici adulti e antitetici a lui. Il suo voto ha dato una mano a Ruini e a Fisichella anche se nessuno di loro glielo ha chiesto. Andreotti decide da solo. Ora che ha ottenuto il risultato è possibile che si astenga non in aula ma fuori: dopo il bastone la carota.

* * *

E i colpi di sole? La "incontinenza" (diciamo così) di Turigliatto e di Rossi?

Due stagionati professionisti della politica non prendono l'insolazione perché si espongono al sole senza cappello. Alle loro spalle c'è una lunga storia e qualche equivoco culturale e politico che risale a tutto il gruppo dirigente di Rifondazione e dei Comunisti italiani: l'equivoco di poter cavalcare i cosiddetti movimenti, sia quelli ideologici sia quelli territoriali, e di esserne i rappresentanti nelle istituzioni e addirittura nel governo. Per questa ragione Rossi e Turigliatto, ma anche i Caruso e i cinque o sei radical-rock, hanno avuto il loro seggio in Parlamento: rappresentavano la prova vivente della contiguità dei partiti di estrema sinistra con i movimenti. E sempre per questo motivo sia Giordano sia Diliberto sono andati a Vicenza e ne sono tornati con euforica gloria.

Purtroppo per loro i movimenti ideologici non si sentono affatto rappresentati dai loro partiti nelle istituzioni per la semplice ragione che delle istituzioni se ne infischiano totalmente. Quanto ai movimenti territoriali, a Vicenza erano ben contenti di avere in corteo due segretari di partiti nazionali perché, come dice Chiambretti, in tivù tutto fa brodo; ma la caduta del governo Prodi non è affatto piaciuta alla grande maggioranza dei vicentini di centrosinistra, tant'è che un buon numero dei messaggi arrivati ai siti Internet della sinistra radicale con proteste feroci contro chi aveva provocato la crisi è venuta da Vicenza.
Capisco che questo comportamento lede il principio di non contraddizione, ma le folle quando vanno in piazza non si pongono questioni di logica filosofica; agiscono, mandano in scena un happening e poi magari protestano contro gli effetti collaterali che hanno prodotto.

Così va la vita, Giordano, Diliberto e anche Bertinotti dovrebbero conoscerle queste cose di politica elementare. Stare sul trapezio richiede un grandissimo senso di equilibrio; basta caricare troppo su una qualsiasi parte del corpo per cascare di sotto ed è esattamente ciò che è accaduto. Solo che di sotto ci siamo cascati tutti perché agganciati a quel trapezio c'erano i famosi interessi del paese.

* * *



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perchè c'è stata la crisi...?   25/2/2007 12.33.41 (128 visite)   Alex

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