Nick: Zipper75 Oggetto: decoder terreste ancora verità Data: 20/4/2004 9.33.20 Visite: 88
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SCHEDA Digitale terrestre Chi è dentro e chi è fuori
Un decoder per la tv digitale ROMA - In teoria, l'accesso ai canali del digitale terrestre è libero e gratuito per tutti i cittadini italiani in regola con l'abbonamento Rai. In realtà, trattandosi di un servizio in fase di sperimentazione, le cose stanno in maniera diversa. Entro il 2006, l'attuale sistema analogico dovrà migrare, per legge, interamente verso il digitale. Chi vuole provare le nuove trasmissioni prima di quella data farà bene a documentarsi per sapere se può effettivamente accedere, già da oggi, alla sperimentazione. La copertura Il primo aspetto di cui tenere conto è la copertura del segnale. Attualmente, le trasmissioni in digitale terrestre sono distribuite a macchia di leopardo sul territorio nazionale, in modo da favorire le aree più densamente popolate. Secondo le ultime rilevazioni, risulta coperto poco più del 50 per cento della popolazione. Non tutti i soggetti coinvolti nella sperimentazione coprono le stesse aree. Può accadere, dunque, che il decoder riceva senza problemi il bouquet Rai, ma non quello Mediaset e quello di La7, o viceversa. Il consorzio Dgtv mette a disposizione documenti dettagliati sulla copertura dei singoli operatori (http://www. dgtvi. net/copertura. html). Consultarli prima dell'acquisto eviterà spiacevoli sorprese all'accensione del decoder. L'impianto La caratteristica principale del Dtt è quella di consentire la ricezione del segnale digitale attraverso le antenne già in uso per la visione delle trasmissioni analogiche. Questa caratteristica, però, deve fare i conti con un'altra particolarità del sistema. Il digitale terrestre, infatti, è una tecnologia di tipo on/off: o si vede perfettamente, o non si vede. Il digitale non ammette i disturbi comuni nelle trasmissioni analogiche. Quindi, o l'impianto di antenna è fatto a regola d'arte e riceve senza problemi, o si è esclusi dalla ricezione. Chi nota disturbi nelle trasmissioni analogiche (si pensi alle lettere sbagliate o mancanti nelle pagine di Televideo) probabilmente dovrà rivolgersi ad un antennista prima di poter utilizzare il decoder per il digitale terrestre. L'interattività Dialogare con la pubblica amministrazione. Pagare i bollettini postali. Accedere all'insegnamento a distanza. Sono alcuni esempi dell'interattività offerta dalla televisione digitale terrestre. Attenzione, però: non tutti i decoder in commercio sono interattivi. Quelli di fascia più bassa permettono soltanto di vedere le trasmissioni in digitale (quindi, con qualità audio e video migliore). Altri consentono di scaricare i software trasmessi dalle emittenti digitali. Ma soltanto i modelli più costosi offrono una vera interattività. Ed è soltanto a questi ultimi che si applica il contributo governativo. Per funzionare, i decoder interattivi incorporano un modem a 56 kbps come quello dei computer. Il modem trasmette e riceve dati attraverso il doppino telefonico. Ne consegue che, come in un collegamento ad Internet, la linea telefonica resterà occupata per il tempo nel quale si utilizzeranno le offerte interattive. Inoltre, la telefonata avrà un suo costo, variabile a seconda del numero chiamato: si va dai numeri verdi, completamente gratuiti, ai numeri con tariffa maggiorata (prefissi 166 o 899). Si affacciano in queste settimane sul mercato decoder dotati di modem Adsl. Per il futuro sono previsti decoder Gprs, in grado di comunicare utilizzando la scheda Sim di un telefono cellulare. I decoder Così come quelli satellitari, anche i decoder dtt possono inviare un unico segnale verso un unico televisore. Con particolari accorgimenti, è possibile ritrasmettere il segnale di un singolo decoder verso tutti i televisori domestici, ma comunque tutti vedranno lo stesso canale. Per rendere i vari televisori indipendenti l'uno dall'altro, è necessario acquistare un decoder per ogni tv. Il contributo governativo, comunque, si applica solo ad un decoder per famiglia. Occorre ricordare che, entro il 2006, il digitale terrestre sarà per legge lo standard televisivo italiano. Il decoder deve essere visto come una soluzione ponte in vista di quella data. Fra due anni, in altri termini, tutti i televisori di nuova fabbricazione dovranno essere abilitati a ricevere il segnale digitale (alcuni modelli di fascia alta incorporano già questa funzione), dunque il decoder diventerà inutile, o meglio servirà solo ad adattare i vecchi modelli di tv. (20 aprile 2004) |