Nick: mir Oggetto: Il Costruttore Data: 2/3/2007 14.9.57 Visite: 106
"Dovete parlare col Costruttore". "Costruttore". La "c" maiuscola la metto io per la deferenza con cui il tizio dell'ufficio commerciale pronuncia quella parola. Penso in un mini delirio mistico "oddio non mi sento tanto sicuro di poter già presentarmi davanti al Costruttore". Poi rifletto sul fatto che mi trovo nell'ufficio commerciale di una banale ditta edile. Chi potrà mai essere sto Costruttore? Ci fanno sedere in una sala d'aspetto piena di telecamere a circuito chiuso. Le poltroncine in pelle, le piante finte, il pavimento nel figlio nuovo del linoleum. Mio padre si mette a sfogliare riviste di case da ricchi. Io leggo un giornale che parla di casali in Umbria. Apprendo con la dovuta distrazione che è ancora tempo per acquistare un casale in Umbria a prezzi non influenzati dalla moda "Toscana". Ci avvisano che il Costruttore ci può ricevere. La segretaria non è bella, è il sesso fatto tailleur, occhiali e camminata un paio di passi davanti a noi. Lasciamo stare. Entriamo nell'ufficio vuoto del Costruttore. Parquet, mobili di mogano, grandi vetrate, molte cornici d'argento che raffigurano Lui con nipoti, figli/figlie e davanti ad auto costose. Nell'ufficio non c'è un libro. Dopo qualche istante arriva Lui. Stringe la mano a me ed a mio padre. Non posso fare a meno di notare che ha la mano grossa e tozza come quella di un contadino e il tutto stride col doppio petto fatto su misura. di ottima sartoria napoletana. Dopo essere stato informato dal commerciale sulle nostre esigenze il Costruttore ci fa la domanda clou. "Qual è la vostra disponibilità". Mio padre mi guarda. Io dico "xxx.xxx euro". Il Costruttore si rasserena e si appoggia sulla enorme sedia con schienale in pelle dietro la scrivania. Il Costruttore sorride e dice. "No, non ci siamo" e poi "per quella cifra prendete un appartamento in condominio, grande e ben fatto, ma uno". Gli dico quale sarebbe la nostra intenzione. Lui si fa una breve risata. Ha già messo una pietra sopra al nostro caso, inizia la chiacchiera. Veniamo dal Vomero e questo gli ricorda suoi trascorsi giovanili. Affiorano ricordi in cui da ventenne e giovane venditore di case veniva al Vomero con la Porsche per attirare le "figliuole". E gli andava molto bene. Il racconto continua in particolari da dimenticare. Un moto di disgusto mi attraversa dallo stomaco alla bocca. Non tanto per quello che dice ma perchè so che il mondo funziona in una certa maniera anche se faccio finta di niente. Baratterei quello che sono per delle cornici d'argento, delle Porsche, delle dita e dei pensieri tozzi? Non lo so e non me ne importa. Faccio cenno a mio padre di alzarci. Abbiamo una Twingo che ci aspetta. Saluto il Costruttore. Gli vedo negli occhi la sua invidia per il mio modo di fare, per i miei congiuntivi corretti e contemporaneamente il suo piccolo trionfo perchè lui ha una Porsche giù che lo aspetta mentre noi abbiamo xxx.xxx euro per un piccolo sogno. Napolog "Il blog dei napoletani" http://www.napolog.com |