Nick: Cyrano622 Oggetto: Questo sport violento Data: 7/3/2007 19.11.34 Visite: 197
Il rugby uno sport violento il rugby è uno sport violento, per carità di Dio non avvicinatevi ad esso. Nel rugby ci si placca, ci si scalcia e qualche volta ci scappa anche la rissa. "Il rugby è una buona occasione per tenere lontani trenta energumeni dal centro della città" e se lo diceva Oscar Wilde, che era uno che ci vedeva lungo, allora deve esser vero. Che poi le risse scoppiano quando si è in debito d’ossigeno e terminano non appena si è ripreso fiato non ha importanza. Come non ha importanza che il tutto dopo si affoga nella birra del terzo tempo. Ed è del tutto insignificante che un pugno ricevuto per una scorrettezza non viene sentito come un affronto, ma come una giusta punizione. Figuriamoci se poi possa aver valenza che il solo parlare all’arbitro può essere punito con un calcio di punizione equiparabile ad un calcio di punizione diretto della "nobile" arte pedatoria. Il rugby è una battaglia, o come qualcuno l’ha definita una partita di scacchi giocata in velocità, o meglio ancora un antico torneo cavalleresco dove tutto è permesso purché rispetti le regole. E forse aveva ragione Henry Blaha nel dire che "Il football è uno sport bestiale giocato da bestie. Il calcio è uno sport da gentiluomini giocato da bestie. Il Rugby è uno sport bestiale giocato da gentiluomini.", o il vescovo Carep quando disse che "Il rugby é un gioco per gentiluomini di tutte le classi sociali ma non lo é per un cattivo sportivo, a qualsiasi classe appartenga." senza sapere che stava coniando quello che sarebbe diventato il motto e al tempo stesso il codice morale dei Barbarians (ma dubito sappiate chi siano i Barbarians, e non è mia intenzione dilungarmi su questo, ma lasciatemi sottolineare che in nessun altro sport si ha qualcosa del genere). Uno striscione al torneo topolino di Treviso recitava "Dici rugby e pensi a un sacco di botte e zuffe gigantesche, poi guardi i bambini giocarlo e ti rendi conto di quanto sei ignorante." ed è questa ignoranza che spesso fa parlare di rugby senza conoscerlo. Senza sapere che si può placcare solo il portatore di palla e solo dalle spalle in giù, che il placcaggio al collo o lo sgambetto sono considerati un fallo violento e vengono puniti con l’espulsione definitiva dal campo, etc. Un proverbio Galles dice che "Il rugby è lo sport giocato in paradiso" e basterebbe questo a farmi diventare un cristiano praticante. Il rugby è uno sport violento, tenetevene lontano, per noi amanti del vecchio rugby e della sua filosofia (quella che tra gli altri contributi a formare Ernesto "el furibondo del la Serna, el fuser" Guevara) il contatto fa parte del gioco, la violenza no. Noi che mettiamo alla prova dapprima la nostra mente e poi il nostro fisico di domenica in domenica, di partita in partita, di allenamento in allenamento, combattendo con i denti ma accettando la superiorità e rispettando l’inferiorità dell’avversario. Noi capaci di "vincere con modestia e perdere con leggerezza" come sosteneva il capitano Garet Edwards. Noi che giochiamo con un avversario e non contro un avversario. Noi che quando diamo un pugno lo facciamo a volto scoperto e senza nasconderci dietro una sciarpa, consapevoli del fatto che non ci sarà restituito, ma che il prossimo placcaggio ci toglierà il fiato. L’unica cosa che ci spaventa, noi rugbymen d’altri tempi, è il clamore, l’evoluzione che questo modo d’essere sta avendo, sempre più sport spettacolo, sempre meno scuola di vita. Ciò che ci spaventa è la ribalta, il seguito, l’interesse, i soldi. Questo ci spaventa per due motivi. Il primo è che da sempre il rugby è stato una setta, roba da tutti ma per pochi eletti, loggia massonica sportiva, o come disse giustamente il giornalista francese Henri Garcia "Il rugby è come un liquore molto forte: per assaporarne tutto il sapore e l'aroma va bevuto a piccoli sorsi e tra amici fidati. Dosi troppo forti, assorbite in cattiva compagnia, guasterebbero la festa". Il secondo e che tutto questo interesse tutto questo seguito ci sta deviando verso il professionismo, a noi sino a dieci anni or sono sconosciuto, e questo inevitabilmente ci porterà a scimmiottare i comportamenti e ad assumere tutti i deprecabili atteggiamenti del mondo carciofico… pardon calciofilo. Vi prego statene lontani. PS: ad ogni post il suo argomento, ricordando il viso nascosto dietro la sciarpa. "Tutti desiderano il vostro bene, non fatevelo rubare" S.J. Lec
|