Nick: Rambov` Oggetto: ricchità Data: 9/3/2007 10.55.5 Visite: 138
FORBES: BERLUSCONI IL PIU' RICCO, SEGUE DEL VECCHIO | NEW YORK - Silvio Berlusconi è ancora l'italiano più facoltoso, ma Leonardo Del Vecchio lo tallona a poche centinaia di milioni di distanza, pronto al sorpasso. E' la vera sorpresa, quanto alle vicende italiane, della classifica 2007 dei miliardari del pianeta curata dalla rivista Forbes, che vede al vertice la conferma di Bill Gates.
Berlusconi ha un patrimonio stimato in 11,8 miliardi di dollari, in aumento dagli 11 del 2006, ma scende su scala globale dal 37/o al 51 posto, mentre il patron della Luxottica sale di posizione, dal 44mo al 52mo, con asset per 11,5 miliardi (da 10 miliardi). Il fondatore di Microsoft vince, per la tredicesima volta di fila, il titolo di Paperone del pianeta con un patrimonio di 56 miliardi di dollari (50 miliardi nel 2006). Non c'é il sorpasso al vertice dell'Oracolo di Omaha, Warren Buffett, grande amico di Gates: gli asset del capo della Berkshire Hathaway crescono di 10 miliardi in appena 12 mesi, ma si fermano a quota 52.
La lista di Forbes, che annovera 946 miliardari (dai 793 del 2006) con risorse per 3.500 miliardi (+35%), rispecchia i cambi economici nel pianeta, con l'avanzata dei Paesi emergenti: gli Usa sono primi con 415 miliardari (quasi il 50% del totale, ma solo 5 nella Top 20), al secondo posto la Germania (55) è tallonata dalla Russia (53, di cui 19 new entry), mentre l'India (36, di cui 14 nuovi miliardari) scalza Regno Unito (29) e Giappone (24). La Turchia sale a 25 (di cui 5 nuovi), con la Cina a quota 20 (senza contare i 21 di Hong Kong) annoverando 13 ingressi, inclusa la prima self-made woman Yan Cheung.
L'Italia é al 14mo posto, con miliardari in calo da 14 a 13 per l'uscita di Miuccia Prada. Alle spalle di Gates e Buffett, irrompe il magnate della telefonia messicana, Carlos Slim Helu (con beni per 49 miliardi dai 30 miliardi del 2006), che è seguito da Mister Ikea, lo svedese Ingvar Kamprad, il primo europeo in classifica con una fortuna salita da 28 a 33 miliardi. Il re dell'acciaio mondiale, l'indiano Lakshmi Mittal - ma londinese di adozione - è quinto con beni per 32 miliardi (contro i 23,5 del 2006) che stacca il magnate dei casinò Sheldon Adelson (26,5 miliardi da 16,1), balzato dal 14mo al sesto posto. Settimo si conferma Bernard Arnault, il numero uno della LVMH, il polo della lusso che spazia dalla moda allo champagne passando per i più prestigiosi cognac e vini di Bordeaux: 26 miliardi contro i 21,5 miliardi del 2006. Ottavo (ma era 23mo) Amancio Ortega, il proprietario della catena Zara, con 24 miliardi (quasi il doppio dei 14,8 miliardi del 2006), mentre guadagna una posizione Li-Ka Shing, numero uno della Hutchinson Whampoa (che controlla 3 in Italia) con asset per 23 miliardi (da 18,8 miliardi).
David Thomson, dopo la morte nel 2006 del padre Kenneth (il Murdoch canadese), guida un impero del valore di 22 miliardi (19,6 miliardi). Escono a sorpresa dalla Top 10 il principe saudita Alwaleed (13mo con 20,3 miliardi) e Paul Allen (co-fondatore di Microsoft), ora 19mo con 19 miliardi, mentre Roman Abramovich, proprietario tra l'altro del Chelsea Calcio, guida la pattuglia russa (16mo con 18,7 miliardi), e Larry Page e Sergey Brin (i fondatori di Google) sono 26mi con 16,6 miliardi ciascuno. Berlusconi batte, nel settore media, Rupert Murdoch (73mo ad 'appena' 9 miliardi), mentre quanto al resto degli italiani, figurano Michele Ferrero & family: l'inventore della Nutella conferma i 10 miliardi del 2006, ma retrocede dal 44mo al 62 posto. Giorgio Armani è 177mo (4,5 miliardi), Francesco Gaetano Caltagirone e Mario Moretti Polegato sono 287mi (3 miliardi a testa), la famiglia Benetton è 323ma (Carlo, Gilberto, Giuliana e Luciano hanno 2,8 miliardi ciascuno). Poi, Ennio Doris (369mo e 2,5 miliardi), l'imprenditore farmaceutico Stefano Pessina (407mo e 2,3 miliardi) e Silvio Scaglia (799mo e 1,2 miliardi). "La classifica dimostra che l'economia è solida, a distanza di pochi anni dall'11 Settembre, e conferma l'avanzata dei Paesi emergenti", ha affermato Steve Forbes, l'ad dell'omonima casa editoriale presentando l'edizione 2007. |
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