Il film è tratto dall’omonimo libro scritto da Federico Ciuccia nel 1992 e ripubblicato nel 2004. La storia è ambientata in via Ghisleri, Scampia, ai tempi della faida. Titina e Pepp provengono da due realtà completamente differenti. Lei ha 18 anni, ascolta gli Avion Travel e Pierangelo Bertoli, studia filosofia alla Federico II e si bombarda di canne con tanti amici tra cui Peppina, la sua migliore amica. Pepp ha 19 anni, è un tipo violento e passa parte della sua giornata con il fidato amico Gerò, con il quale gestisce una piazza di spaccio alle case dei Puffi e studia tutti i giorni i sistemi per fuggire agli inseguimenti della polizia. Un giorno capita che Peppina, dovendo rifornirsi d’erba per i cannoni filosofici, si rivolga proprio a Pepp il quale, a sua volta, aveva pensato di rivolgersi all’impresa edile del padre di Titina per comprare mattoni e paletti con i quali transennare via Ghisleri. Titina e Pepp, nonostante le differenze, si innamorano.
Un giorno Pepp, ufficialmente per un regalo a Titina, ma ufficiosamente per scappare dagli scagnozzi di un clan rivale, si organizza per una gita fuori porta: come nelle cafonate più classiche, la meta preferita è Roma. Lì la meta obbligatoria è il ponte degli innamorati, dove Pepp e Titina sistemano anche il loro catenaccio al terzo lampione, per poi gettare la chiave nel Tevere, giurandosi eterno amore.
Dovete sapere che, temendo di essere accoppato, aveva imposto l’utilizzo di una cintura di castità alla povera Titina. Immaginate quindi, crudele destino ha voluto, quale chiave è stata erroneamente gettate nel Tevere..
Da quel momento in poi le cose si complicano e precipitano. Gerò, l’amico di sempre di Pepp, viene arrestato e così il diciannovenne è costretto a gestire da solo la piazza di spaccio, restando però nella latitanza. In tre mesi, nessuno è riuscito a scardinare la tremenda cintura di castità di Titina, chiaramente ostacolata adesso nei rapporti sessuali.
Nei seguaci incontri, Pepp cerca di manifestarle tutto il proprio disappunto lasciandole messaggi dappertutto: sui vetri di una macchina, sotto un ponte, su un muro, con frasi che non lasciano adito ad altre interpretazioni: Io e te, tre mesi senza chiavare.
Il film si conclude con Pepp, ormai al limite della resistenza, che si reca sotto il balcone di Titina urlando “Voglio chiavareeeee”.
I carabinieri lo arrestano in pochi minuti, salvandolo senza saperlo da un agguato già pronto del clan rivale. A Poggioreale Pepp incontra Gerò, ma questa è un’altra storia..
ue' gianlù dimmi la verità, ma in quella foto..
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