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Nick: giangic
Oggetto: leggendo qua e la
Data: 15/3/2007 13.34.37
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m sono imbattuto in questa storia


"Spezzategli le ossa, ma prima fate attenzione che non vi siano in giro macchine fotografiche" (Henry Kissinger, rivolto al governo israeliano, commentando le scene del famigerato "spezzamento delle ossa" dei giovani palestinesi).
Lo abbiamo sentito ripetere tante volte a scuola, all'universita', lo abbiamo letto tra le pagine di Montesquieu, Hume e Locke: i leaders che disprezzano i precetti legali tradizionali e considerano le questioni morale imposte a loro dalla societa' internazionale come un peso non voluto e non accettato, sono un pericolo per l'ordine, la liberta' e la societa' civile.
Uno di questi leader, che ha calpestato le piu' sacrosante regole di diritto internazionale, e' stato Henry Kissinger.


Ecco perche' la decisione di Bush di metterlo a capo della commissione investigativa sui fatti dell'11 settembre puo' essere considerata come un crudele insulto alla memoria delle vittime di quel giorno ed un affronto per un pubblico americano desideroso di conoscere la verita' piena su cio' che accadde quel giorno.

Come dimenticare! Henry Kissinger, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Nixon e, in seguito, segretario di stato, fu dietro il segreto (e illegale) bombardamento della Cambogia, e il deliberato prolungamento ed espansione della guerra in Indocina mediante la sua sottoversione dei colloqui di pace di Parigi alla vigilia delle elezioni presidenziali USA del 1968, allorche' obbligo' i negoziatori sud-vietnamiti a ritirarsi precipitosamente dai colloqui, affermando che essi avrebbero potuto contare su trattative migliori con un repubblicano alla Casa Bianca.

La malafede di Kissinger e' stata ampiamente documentata da un articolo in due parti di Christopher Hitchens, nei numeri di febbraio e marzo 2001 di Harper's Magazine, e nel recente "The Pinochet File", di Peter Kombluh, in cui si afferma che non solo Kissinger appoggio' il terrorismo di stato, ma fu direttamente coinvolto, attraverso la cosiddetta Commissione 40 (dal nome della stanza dell'ufficio in cui essa si riuniva, e che fu presieduta da Kissinger dal 1969 al 1976. Essa supervisionava tutte le "operazioni coperte" USA), nel rapimento ed assassinio del comandante militare cileno Rene' Schneider. L'azione, ad opera dei futuri golpisti addestrati e finanziati dalla CIA, culmino' nell'assassinio del presidente legittimamente eletto, Salvador Allende, e nell'insediamento della dittatura di Pinochet.

Fu in quel tempo che Kissinger fece la famosa dichiarazione che la dice lunga sul suo concetto di democrazia: "Non vedo la ragione per cui un paese debba diventare comunista a causa dell'irresponsabilita' del suo popolo".

Non c'e' bisogno di recapitolare le macchinazioni di Henry Kissinger, ugualmente ben documentate, che portarono ai massacri in Bangladesh nel 1971; al colpo di stato a Cipro ispirato dalla Grecia che provoco' la successiva invasione turca dell'isola; all'invasione, supportata dall'America, di Timor est da parte dell'Indonesia, nel dicembre dello stesso anno; alla tragica morte, mediante autobomba, dell'ex-ministro degli esteri di Salvador Allende ed ambasciatore, Orlando Letelier, insieme al suo collega americano Ronny Moffit, in Massachussets Avenue, Washington, 1976.

In ognuno di questi casi, Henry Kissinger o sapeva o prese parte attiva in esso.
Sebbene non presenti lo stesso grado di abilita', ricordiamo pure il rapporto ambiguo che Kissinger intrattenne con l'ex presidente egiziano, Anwar Sadat.
All'inizio della guerra del Kippur, quando Kissinger medio' i negoziati per un cessate il fuoco tra Egitto e Israele, noti come "diplomazia pendolare", fu spesso fotografato all'aeroporto del Cairo, salutato e baciato sulle guance dal presidente Sadat, che si riferiva a lui come "il mio amico Henry".
Nel libro "Le Conversazioni segrete di Henry Kissinger" (1976), scritto dal celebre giornalista israeliano Matti Golan, leggiamo di come Henry Kissinger, nei suoi incontri con Golda Meir, si riferisse a Sadat chiamandolo "quel piccolo buffone".

Oggi, Henry Kissinger e' un uomo che molti tribunali in tutto il mondo desidererebbero interrogare. Negli USA, vi e' una pendenza legale contro di lui intentatagli dalla famiglia di Rene' Schneider, ed un processo intentatogli contro da numerose vittime cilene dei tempi della dittatura di Pinochet, al cui regime egli forni' assistenza politica nel massacro di migliaia di oppositori politici (il co-difensore di Kissinger nel caso e' Michael Townly, l'agente di Pinochet a Washington, che si ritiene abbia posizionato l'autobomba che uccise Letelier ed il suo collega nel 1976).

Al di fuori degli USA, la Corte Suprema cilena ancora aspetta da lui notizie sull'assassinio di Charles Horman, il giornalista americano ucciso durante il golpe del 1973. In Spagna, il giudice che richiese, nel 1998, l'arresto di Pinochet in Gran Bretagna, vuole interrogarlo in merito ai "crimini contro l'umanita' ".
In Francia, il giudice che indaga sulla "sparizione" di cinque cittadini francesi in Cile durante la dittatura di Pinochet, e' ansioso di vedere Kissinger sul banco dei testimoni.

Quest'uomo e' stato scelto da Bush per guidare una commissione indipendente che faccia luce sugli eventi dell'11 settembre. Per molta gente al mondo, Kissinger e' uno dei simboli dell'arroganza statunitense, un uomo che avrebbe molte cose da confessare affinche' la sua commissione possa essere presa seriamente.
Henry ha probabilmente sentito un po' di fiato sul collo poiche', pochi giorni fa, ha presentato le dimissioni come capo della commissione d'inchiesta con una lettera a Bush in cui parla di non meglio specificati "conflitti d'interesse che potrebbero seriamente pregiudicare il lavoro della commissione stessa". Il Washington Post ha riportato semplicemente: "Le dimissioni mettono fine a due settimane di intenso dibattito politico riguardo al controverso passato di Kissinger che potrebbe influenzare il lavoro della commissione".


Un passato davvero controverso.
Quel passato e' conservato nei libri di storia. Ci dice che Henry Kissinger non e' un vecchio statista in pensione. La sua reputazione non potra' essere riabilitata neppure da visioni revisionistiche di futuri ricercatori. Perche', come dice un proverbio USA che di certo Kissinger conosce, "possiamo mettere del rossetto ad un maiale e chiamarlo Monique, ma restera' pur sempre un maiale".
Poco prima che irrompesse la notizia delle dimissioni di Kissinger, un editoriale del Nation Magazine sottolineava: "Un bugiardo dichiarato a cui e' stato assegnato il compito di scoprire la verita'... Lui non e' un cercatore di verita'. E' stato un prevaricatore attraverso le sue azioni ed ha cercato di limitare l'accesso alle informazioni governative. Dovrebbe essere il soggetto di un mandato di comparizione, non colui che li emana".

Ne' colui che possa investigare sul terrorismo, aggiungiamo noi, quando e' stato egli stesso un ammiratore dei terroristi di stato ed ha approvato, incoraggiato e finanziato le loro atrocita' in tutto l'arco della sua lunga, ignobile carriera.

Bush ci ha provato.




www.arabcomint.com




ovviamente capite di che si tratta di una persona cha mandati di comparizione per ciò che concerne la sua diretta responsabilità in queui crimini
ha un mandato di comparizione anche in francia ove nn puo mettere piede.
Oltre a crimini per aver appoggiato dittatori e guerriglieri ha anche un altro capo di imputazione quello di aver boicottato l economia in cile Testimoniato da un appunto dell allora direttore della cia preso nello studio di kisinger " Rischi connessi. Nessun coinvolgimento dell ambasciata. Dieci milioni di dollari a disposizione. Lavorare a tempo pieno. Far piangere l'economia. Quarantotto ore per il piano d'azione"
Ha anche un bel mandato in argentina per l' "operazione condor" coordinamento segreto tra le varie dittature militari dell America del sud e vedi anche desaparecidos


per il momento mi fermo qui perche è gia lungo tutto cio che ho copiato incollato da varie fonti tra cui prevalentemente dall ultimo libro di luciano canfora (che consigliavo di leggere) lasciandovi con l ultima delizia

sapete ora per chi lavora questo simpatico uomo? Beh dal 29 settembre il Pontefice Benedetto XVI ha ricevuto nella residenza di Castel Gandolfo questo simpatico uomop e gli ha chiesto di entrare a far parte dello staff di consulenti di politica estera e indovinate Kissinger ha accetato

scusate se vi ho tediato con cose che magari voi sapete pero ogni tanto una rispolveratina ce vo

se è puorc a cas torn



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