Nick: Precario Oggetto: Il mio amico stupido Data: 20/3/2007 22.30.48 Visite: 106
Mi ero preparato un piano fenomenale. Tre giorni per concepire e costruire l'attrezzatura, soldi spesi e materiali impiegati: tutto calcolato, perfino il piano B. Che sarebbe "se non chiamo per quest'ora, dici ai carramba che sto qui, e che molto probabilmente sono in difficoltà". Poi ho avuto il sesto senso. Non so perché. Ho detto: "ora me lo porto con me". E' una delle persone a cui voglio più bene, e più stupide della mia vita. Ho detto: "ma sì. Conosce la strada, almeno, e mi terrà buona compagnia". Avevo in mente di non dirgli perché stavamo andando lì, ma poi, sempre per qualche misteriosa ragione, gli ho detto tutto. Pensavo che sarebbe fuggito, che avrebbe detto "lasciami qui, prendo un autobus per tornare a casa". Invece no, non ha detto niente. Solo un sorriso, poi una battuta, "Si' gruoss fra'. Speramm che ci atterrano vicini", e una risata condivisa. E' stato dopo, subito dopo, che mi ha salvato il culo. Gli è bastato uno sguardo all'attrezzatura che avevo preparato con tanta cura, uno solo. "Fratello, se entri così ti fanno due buchi in fronte subito, tà tà, senza pensarci". Cazzo. La bocca si asciuga e si impasta, il battito sale a mille, le gambe e le braccia si irrigidiscono. Torniamo indietro, hai ragione, maro'. La stupidità, è una cosa relativa. In determinate situazioni, le dinamiche si rovesciano. E ti trovi a dover ringraziare il tuo amico stupido, se sei ancora vivo. Grazie frate'. Mo' fumiamoci sto paio di cannoni, che domani è un altro giorno. |