Nick: oSs[3]ko Oggetto: SOGNO STREVEZO Data: 26/3/2007 16.20.31 Visite: 299
sono in sardegna per fare la vacanza con bob, solo che lui non appare mai. ci sono un sacco di fighe allucinanti, tra cui le amiche di bob [quelle di siena e milano] e ragazze che non ho mai visto in vita mia.. tutte dai 17 ai 20 anni, non più grandi. mi trovo in una casa il cui corridoio è lunghissimo.. ed in una delle stanze c'è il mio letto e tutte queste ragazze che ridono, chiacchierano e si asciugano i capelli. sistemo le mie cose e scendiamo a farci un giro. a un certo punto mi trovo in chiesa e mi mangio una che mi piaceva un casino. dopo usciamo e vedo una tipa con due zizze perfette, col toppino senza reggiseno. ovviamente mi ci avvicino e inizio a parlarci mentre camminiamo.. ma mi sento imbarazzatissimo e le dico "lo sai somigli a claudia koll". a un certo punto mi trovo in una specie di centro commerciale cinese, dove una tipa di battipaglia che conosco mi fa "hai visto quant'è bello il nostro ristorante cinese?". sembra una specie di chinatown, in cui incontro carmine e rosario [due amici dell'università]. non ricordo bene cosa succede, ma stiamo in macchina io e delle tipe .. scendo per pisciare e mentre ritorno in macchina arriva un nero che poteva avere si e no 17 anni, accompagnato da un chiattone cattivissimo. questo inizia a minacciarmi e io caccio una pistola grande e grigia, colpendolo al petto. questo non si scompone proprio e inizia a dire "per te è finita, ti vengo ad uccidere fino a casa". io mi squieto a livelli estremi e inizio a fuggire. torno nella casa e nascondo la pistola tra le mie cose, però tutto davanti alle tipe. ovviamente dico di tacere assolutamente sulla vicenda. il resto del sogno è un susseguirsi di spezzoni strani. tipo il capo delle indagini è un tipo biondo secchissimo, che però è il padre del nero a cui ho sparato. ricordo solo una scena in cui incontro il nero per strada e lui stacca un adesivo dalla mia macchina. sull'adesivo ci sono il simbolo delle quattro repubbliche marinare e la faccia di suo padre [identico a vincent cassel, tra l'altro], che non c'entra davvero una minchia. poi mi sono svegliato col cazzo tosto.
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