Nick: Remedios* Oggetto: Tokyo Blues Data: 27/4/2004 17.32.10 Visite: 102
Premetto che Murakami io l’adoro, quindi sarà una critica molto di parte. Tokyo blues (sottotitolo Norwegian Wood, sì proprio il brano dei Beatles contenuto nell’album Help! del 1965), racconta la storia in prima persona di Toru Watanabe e si sviluppa negli anni dell’università che Toru passa, secondo l’uso giapponese, in un collegio per universitari. Siamo nella Tokyo del 1968, una città che Murakami ci descrive come non immune a ciò che in quel periodo accadeva nel resto del mondo (anche qui, infatti, troviamo un forte movimento studentesco di protesta). I temi politici in realtà fungono solo da pretesto per ambientare le vicende e per delineare gli intrecci tra i personaggi: il leitmotiv del romanzo è fondamentalmente la difficile ricerca di un giusto equilibrio al rapporto di amicizia e di amore uomo – donna. In una domenica apparentemente uguale a tutte la altre Toru, abbandonato il paese per l’università, incontra dopo tanti anni Naoko in una anonima strada della capitale giapponese. Naoko è la ragazza del suo migliore amico Kizuchi, che si è tolto la vita senza apparente motivo a diciassette anni, lasciando entrambi soli al proprio dolore a all’incapacità di dare una spiegazione a quel gesto. Quasi come fosse una visione, Toru segue Naoko attraverso un improbabile e silenzioso tour della città. Toru sa di aver sempre amato Naoko, da quando era la ragazza di Kizuchi e si era "accontentato" di questo singolare rapporto a tre mascherato dal velo dell’amicizia. Toru e Naoko vivono, seppur in maniera diversa, lo stesso dramma e per questo credono di aver trovato l’uno nell’altro la risposta alla tragedia di anni fa. Così si susseguono domeniche fatte di passeggiate sempre meno silenziose, di voglia di aprirsi, di confidarsi mentre davanti ai nostri occhi si apre una Tokyo "occidentale" attraverso la quale risuona una bellissima colonna sonora che riprende la musica folk e pop del periodo: i Doors, Bill Evans, Miles Davis, solo per citarne alcuni. I due ragazzi rivivono in un flash back il loro passato con Kizuchi al paese, cercando di ripercorrere a ritroso tutti i passaggi più importanti di quel periodo e, tramite questi, riscoprire cos’erano prima che l’evento li colpisse. Tuttavia il rapporto tra Toru e Naoko non ha lunga vita: una volta liberati da quel peso opprimente che li rendeva così vicini, i due ragazzi iniziano paradossalmente ad allontanarsi. Mentre Toru reagisce, Naoko è sempre malinconica e bellissima ma eternamente straniera nel mondo e cede progressivamente il passo alla ottimista Midori, che a poco a poco si insinuerà nella vita di Toru, lo corteggerà e lo amerà alternando la sua capacità di essere disinibita (a letto come nel vestirsi, simpaticissimo il pezzo della minigonna) al suo essere geisha (cucina per lui deliziosi manicaretti giapponesi) e diventerà per lui la persona piu' importante della sua vita. p.s. dello stesso autore leggete anche "Dance,dance,dance"
|