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Nick: mokambo
Oggetto: fuori dal coro
Data: 28/3/2007 18.59.52
Visite: 128

dei qualunquisti e dai moralisti che vogliono spazzare via un fenomeno giovanile esistente da piu'di 40 anni, per i quali chi segue con passione la propria squadra e'un criminale.


"Tifosi trattati peggio dei mafiosi"! la denuncia è dei radicali e dei socialisti durante una conferenza stampa
28/03/2007 - di Palermo rosanero ;
Forti critiche di radicali, socialisti, verdi e comunisti contro le parti più repressive della nuova normativa sugli stadi.

CALCIO VIOLENTO:, TIFOSI TRATTATI PEGGIO DEI MAFIOSI’
(ANSA) DENUNCIA DI RADICALI E SOCIALISTI

Sotto attacco il decreto contro la violenza negli stadi. A insorgere contro la
linea "dura", i deputati della Rosa
nel pugno (partito del centro-sinistra che comprende radicali e socialisti) Roberto Villetti, Sergio d’Elia e Enrico Buemi che, in
una conferenza stampa a Montecitorio, hanno presentato gli
emendamenti firmati Rnp al decreto legge in discussione alla
Camera. Tra le proposte, la soppressione dell’istituto della
flagranza differita e l’abolizione del Daspo preventivo.
Tra le questioni che non vanno proprio giu' ai deputati Rnp,
il fatto che le misure preventive vengano disposte dal questore
e non dall’autorita’ giudiziaria: "Siamo allo Stato di polizia, attacca D’Elia,
peggio dei mafiosi ai quali, invece, vengono
garantite le regole del giusto processo. E’ intollerabile".
Al centro delle critiche, dunque, il fatto che con l'entrata
in vigore del decreto, le misure preventive, come il Daspo
(divieto di accesso negli stadi), vengano disposte dagli organi
di polizia sulla base di una "presunta pericolosita’ sociale"
e di "condotte che di per se’ - contesta D’Elia - non
costituiscono reato". La Rnp propone di affidare il potere
delle misure preventive all’autorita’ giudiziaria, anziche’ al
questore.
Sotto attacco la linea "dura". Fra
gli altri emendamenti proposti dai deputati della Rnp, la
soppressione della norma che viete l’esposizione di striscioni
di organizzazioni che abbiano fra i propri aderenti condannati
per reati commessi durante organizzazioni sportive. La Rosa nel
pugno, inoltre, contesta la severita’ del decreto legge.
L’accusa e’ di incostituzionalita’: il provvedimento, infatti,
sostengono i deputati della Rnp, introduce fattispecie penali
che per legge possono essere solo introdotte dal Parlamento e
non dal governo con il decreto legge. Da qui la proposta della
Rosa nel pugno di spazzare via dal decreto una serie di misure:
no all’inasprimento delle pene in caso di possesso di artifizi
pirotecnici e no all’arresto nel caso in cui il tifoso violi
il cosidetto obbligo di firma.
"Basta fare la faccia feroce contro i violenti - conclude
Villetti - occorre essere efficaci contro il crimine e per
questo serve una riforma dell’ordinamento giudiziario".



COMUNISTI E VERDI PER LA LINEA GARANTISTA
La senatrice Vano, di Rifondazione comunista, ha criticato lo sbilanciamento del provvedimento sul versante repressivo.

Forti perplessita’ anche dai Verdi, che con Paola Balducci e Paolo Cento si sono sempre battuti per i diritti dei tifosi. Daniele Farina, di Rifondazione Comunista, ha dichiarato di temere che le norme repressive sugli stadi vengano estese anche alle manifestazioni politiche, mentre il capogruppo di Rifondazione Comunista al Senato, Giovanni Russo Spena ha invitato a non fare degli ultra’ "un nemico pubblico".
Più duro il no global e deputato comunista Francesco Caruso, che sin da dopo la tragedia di Catania aveva invitato a non militarizzare gli stadi e aveva detto "la vita di un'ultra' vale quanto quella di un'agente".

L'avvocato Giuliano Pisapia, presidente della commissione di riforma del codice penale ed esponente di rifondazione comunista, ha affermato innanzitutto il principio di offensività per cui è prevista la non punibilità in tutti quei casi in cui non c’è stata lesione ai beni giuridici oggetto della tutela della norma penale. "Oggi - ha precisato Pisapia - non è così.
Anzi, con la versione del decreto legge sulla violenza negli stadi approvata dal Senato sono state varate disposizioni discutibili, come la previsione del carcere per chi introduce anche semplici striscioni senza che contengano incitamenti alla violenza".
Comunque, il divieto totale degli striscioni è stato accantonato grazie agli emendamenti di Verdi, Rosa nel pugno e Rifondazione comunista. Cosi' come altre parti controverse del decreto sulla violenza negli stadi sono state modificate radicalmente dalla Camera, in seguito agli emendamenti presentati da parlamentari di sinistra.



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