Nick: mir Oggetto: inutilmente intimo Data: 30/3/2007 22.8.53 Visite: 160
Adesso scrivo qualcosa di forte. Cazzo. 'Cazzo' ci vuole alla fine perchè sennò non ti prepara bene. Non entri nel mood giusto. Mood? Cazzo parlo come un milanese. Una tipa milanese una volta mi disse "andiamo a Londra assieme?" ed io dissi di sì. Poi, in un tempo molto prossimo alla partenza, mi disse "Parto da sola perchè vorrei andare lì per lavoro. Con te non sarebbe il mood giusto.". Da allora questa parola "mood" mi sta un po' sul cazzo. Ciò non esclude che la usi per sopperire alle mancanze moderne della lingua italiana. Dove ero? Ah sì la roba forte. Potrei cominciare col dire che dopo la morte non c'è un cazzo di niente. E questo vorrebbe dire un paio di cose importanti. La prima è che in neanche dieci righe ho detto cazzo quattro volte. La seconda è che la religione è l'oppio dei popoli come disse un tizio che ha creato casini più grandi ma nuovi (almeno). La cosa mi disturba alquanto perchè sono un tipo frenetico. Non sopporto di star fermo e inattivo. Neanche da morto. OK. Diciamo qualcos'altro di forte. Un massaggio ben fatto è, spesso, meglio del sesso. Troppo forte? No no. Il sesso è pubblicitario, il massaggio è assoluto. Terza verità di un venerdì stanco e molto inizio-fine settimana: il secondo oppio è questa gran cazzata (quinta volta) chiamata amore. Magari una volta ne annusi l'essenza e ne rimani illuminato. Solo una piccola serie di coincidenze di stati d'animo che poi ricerchi in qualsiasi altro rapporto umano. E le lettere e le foto e i posti e le canzoni e i giorni del mese e i tramonti. Tutti persi nell'omologazione di un'emozione sì forte ma dannosa e DOLOROSA. Un mio amico mi ripete ogni santa volta che lo vedo che è INUTILE cercare quelle sensazioni. Da grandi è inutile guardare dietro. Sarà, ma vorrà dire che mi sento vivo solo in situazioni inutili. O che sono, cazzo, intimamente inutile. |