Nick: tornado81 Oggetto: I falsi poveri vivono a Napoli Data: 1/4/2007 16.17.4 Visite: 114
Restano da spiegare i tanti "vizi" che vediamo in giro per la città! Cittadini dell’area a Nord di Napoli povera gente. O almeno quasi traspare dalle dichiarazioni dei redditi riferite all’anno 2004. Sempre se si voglia essere fiduciosi, in un mondo dove l’imbroglio e la truffa sono i mestieri più antichi e che trovano sempre più adepti tra le loro fila, e credere che tutti i 61.022 dichiaranti, su 227.743 abitanti della periferia a nord del capoluogo partenopeo, abbiano dichiarato vero, senza evasioni, né mezzucci ideati al solo fine di non pagare queste benedette tasse, e non solo. Perché più basso è il reddito maggiori sono le agevolazioni che lo Stato sociale, giustamente, pone al servizio degli indigenti. L’area di cui parliamo è quella che comprende i Comuni di Afragola, Caivano, Cardito, Crispano, Casalnuovo, Frattamaggiore e Frattaminore. Territorio popoloso, con una densità demografica tra le più elevate della penisola, per non dire d’Europa. La palma d’oro del paese più ricco è assegnata al comune di Frattamaggiore, che vede un reddito medio annuo pro capite pari a 19.703,406, con 9.864 dichiaranti su 32.781 abitanti. Sul secondo gradino si erge Casalnuovo, che annovera un introito medio di 18.057,16 euro, per un totale di 14,025 dichiarazioni su 47.940 abitanti. A seguire Cardito, dal reddito medio annuo pro capite di 17.520,39 euro, calcolato su 5.640 dichiaranti tra una popolazione di 20.683 residenti; Crispano, paese di 12.072 abitanti e 2.360 dichiaranti, che guadagnano in media 17.042,03 euro all’anno. Caivano annovera un reddito annuo di 16.824,61 euro, come calcolato sugli introiti di 9.112 dichiaranti su 36.966 cittadini. A chiudere questa piccola classifica c’è Afragola, nella quale 16.208 dichiaranti, su una popolazione di 62.139 residenti, hanno una introito medio pro capite di 16.583,84 euro e, infine, Frattaminore, 3.813 dichiaranti per un reddito medio di 16.476,16 euro, su 15.072 cittadini. La fascia di reddito maggiormente dichiarata è quella che va dai 10 ai 15 mila euro, ad eccezione di Afragola e Casalnuovo, dove la maggior parte dei residenti hanno introiti tra i 15 e i 20 mila euro. Non un grande balzo, insomma. E facendo due conti in tasca ai cittadini dell’area a nord di Napoli, la fetta rilevante di essi riesce a malapena a sbarcare il lunario, poiché un reddito annuo di tale entità significa che lo stipendio medio mensile sfiora i mille euro. Il che, tra affitto, bollette, tasse, cibo, bollo auto e via dicendo, vorrebbe dire avere un risparmio quasi a zero. Ed uno stile di vita medio basso. Dunque, quelle meravigliose auto che si vedono sfrecciare per queste cittadine sono solo un miraggio che si dilegua al calar dell’arsura? Eppure così dovrebbe essere, cifre permettendo, alla luce della circostanza che solo un esiguo numero di cittadini dell’hinterland napoletano potrebbero sostenere la spesa dovuta all’acquisto e al mantenimento di automobili con cilindrate potenti, senza dover sperperare tutto ciò che hanno faticosamente guadagnato in dodici mesi. Saltano all’occhio, allora, alcune statistiche ACI relative proprio all’anno di riferimento dei dati del Ministero dell’Economia. Nella provincia di Napoli, durante l’anno 2004, 74.1 famiglie su 100 possedevano almeno una macchina, mentre 26 famiglie su 100 usufruivano di più di una. Le automobili presenti sul territorio napoletano erano 1.634.888, mentre i motocicli 237.496. Insomma, a piedi, con i mezzi pubblici o in bicicletta giravano e girano davvero in pochi. E, non solo acquistare ma anche mantenere un’auto comporta un’ingente spesa. Basta guardare ai vertiginosi prezzi che gasolio e benzina hanno raggiunto negli ultimi anni, alle tariffe assicurative, dalle vette elevate al Sud, vuoi per l’alto numero di furti vuoi per i numerosi incidenti che si verificano, nonché per le frodi assicurative all’ordine del giorno. Pertanto, a danno dello Stato o delle assicurazioni, ma da qualche parte il marcio deve pure esserci, visto che non vi è alcun riscontro di quei fattori numerici nella realtà. E se è vero che, nell’odierna società, la creazione delle rate ha creato un meccanismo psicologico, per cui è sempre più semplice ottenere ciò che si desidera, e, quindi, anche sostenere l’acquisto di una vettura, impressionante è il numero delle auto di grossa cilindrata che popolano questi comuni a nord di Napoli. Audi, Mercedes, Mini, per citarne alcune, una volta macchine dei ricchi, oggi hanno conosciuto una moltiplicazione non indifferente. Il parco vetture della provincia di Napoli presentava nel 2004 un totale di automobili di cilindrata tra 1800 e oltre i 3000 pari a 257.730 autovetture, delle quali le più cospicue sono quelle alimentate a gasolio tra i 1800 e 2000 di cilindrata, che si aggirano intorno alle 142.447. E, se si sfogliano i listini dei prezzi, macchine con tali caratteristiche hanno un costo base che si aggira dai 20.000 euro a salire. Poche centinaia di residenti dell’hinterland napoletano potrebbero sostenere l’acquisto e il mantenimento di vetture del genere. Venendo ora alla situazione abitativa, sempre statistiche alla mano, nel 2004, 64,1 su 100 erano le famiglie che risiedevano in un’abitazione di proprietà e 28.1 su 100 quelle che pagavano la pigione, che, nell’area, si aggira tra i 300 e i 500 euro. I proprietari sono, pertanto, maggiormente numerosi rispetto agli affittuari, il che può far comprendere che quel reddito medio basso dichiarato dalla maggioranza dei cittadini non è poi lo specchio della realtà in cui viviamo, fatta di vizi e di lussi che diventano routine. Inoltre un davvero esiguo numero di abitanti potrebbe premettersi la tanto desiderata vacanza estiva, con la conseguenza che nei mesi della calura i comuni dovrebbero essere popolati, ma così non è, ed a agosto i vari Cardito, Frattamaggiore e così via, si trasformano in vivibile cittadine, senza traffico e con tanti parcheggi liberi. Il reddito prevalentemente dichiarato, per ottenere un effettivo riscontro tra cifre e realtà, dovrebbe essere quello che si aggira tra i 29.000 e i 32.000 euro, che consente un dignitoso stile di vita, connotato da tutte le caratteristiche sopra evidenziate. Ma solo 2.322 residenti hanno dichiarato tale cifra. E poi non dimentichiamoci l’alto tasso di disoccupazione che c’è a Napoli e provincia. E dopo questa sfilza di cifre, la domanda sorge spontanea: ma avranno tutti dichiarato il vero? Consentitemi un ragionevole dubbio!
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