From: "Angelica Romano"
Un buon auspicio per la città?
Un branco composto da circa 20 esemplari di 5/6 metri, che prima
rincorrono il lungo gommone dei subacquei e poi, quando questo si ferma,
cominciano a saltare e giocare con tuffi intorno al natante quasi per
esibirsi di fronte agli occhi increduli dei giovani dell’associazione
Napoli Dive inn (scuola di subacquea, ma anche centro per divulgare la
cultura del mare, in una città che troppo spesso la dimentica).
Riportiamo Il racconto di Raffaele Romano:
“Avanzano come un gruppo di saltimbanco di inizio secolo scorso:
s'impennano, saltano, fanno a gara nel mettersi in mostra agli occhi
strabiliati di noi umani. Sembra che poco interessi loro il fatto di
trovarsi a meno di cento metri di distanza dalla foce di uno dei fiumi più
inquinati d'Europa (il Sarno), né che a far loro da sfondo ci siano enormi
navi mercantili e fumose ciminiere.
Piuttosto, chiusi tra la penisola sorrentina e la costa ercolanese si
dirigono sicuri all'ombra del Vesuvio a gustare del pesce intrappolato tra
le reti sapientemente piazzate dai pescatori di Torre del Greco, per loro
una sorta di fast-food marino. Questi meravigliosi mammiferi transitano
per le nostre acque solitamente nei mesi di Marzo-Aprile, e le scorte di
cibo messe a loro disposizione dai pescatori del golfo sembra li stiano
attirando sempre più vicini e sempre più numerosi. La loro tecnica di
pesca ha saputo ottimamente adattarsi ai nuovi strumenti involontariamente
offerti dall'uomo: divisi in piccoli gruppi di quattro-cinque unità i
delfini spingono i branchi di pesci verso le reti disposte poco al largo
dalla costa e sorrette da boe. A quel punto non resta che far man bassa di
quel che il mare offre.
Nel frattempo io zombetto da una parte all'altra del gommone esclamando
frasi senza senso e urlati monosillabi stile “UH-UH” e “OH-OH”. Questo va
avanti per circa due ore-due ore e mezza, il tempo di riempire la mia
compact flash quella di Federico e finire il nastro della videocamera. Nel
restante viaggio di ritorno una sola frase riempie il mio cranio: “Com'è
possibile?” Ho sempre visto il delfino come una figura semimitologica,
compagno di cavalcate acquatiche in mari cristallini e tropicali, mai ho
pensato di poterli incrociare a qualche passo da casa mia.
La presenza di questi mammiferi non può che incontrare l'entusiastica
gioia di chiunque ami il mare e ci scuseranno i pescatori se, sorridendo
alle battute di caccia di questi incantevoli animali, trovano in noi poca
solidarietà per il loro pesce rubato e le loro reti bucate.
I filmati sono su: http://www.napolidiveinn.com/main.htm




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